Vuoi rimetterti in forma in otto settimane/risultato garantito? Non perdere l'appuntamento quindicinale con Fabio Inka, il super preparatore atletico che ha messo a punto il metodo di allenamento Impacto Training (che è anche un libro-guida): 8 settimane, 5 giorni a settimana, per 20 minuti al giorno.

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Impacto Training di Fabio Inka (edizioni Mediterranee)

Con Fabio sfatiamo alcuni falsi miti legati al fitness. L'appuntamento è qui, ogni 15 giorni, il lunedì mattina. Stay tuned!

FALSO MITO 3

È meglio lavorare su uno o due gruppi muscolari alla volta per ottenere risultati.

REALTA'

Puoi ottenere grandi benefici lavorando con tutto il corpo: il cervello riconosce i movimenti e non i muscoli. Nell'allenamento per il fitness quando il fine è puramente estetico, si cerca di isolare ogni singolo gruppo muscolare – bicipiti, pettorali, dorsali ecc. – come se fossero entità distinte e indipendenti. Nella preparazione agli sport, invece, gli atleti cercano generalmente di migliorare un gesto specifico mediante varie strategie. Quando e, se, cercano di isolare un singolo gruppo muscolare il tutto è sempre finalizzato al miglioramento di una capacità specifica e non al puro incremento di volume (ipertrofia).

Esistono eccezioni nel mondo dello sport dove l'ipertrofia è funzionale alla prestazione: il lanciatore di peso in atletica per esempio o il linebacker nel football americano.

Nel fitness moderno, sempre più persone chiedono di allenarsi come un atleta piuttosto che come un bodybuilder. Nell'ottica di un programma di fitness con questo scopo, e per di più a corpo libero, isolare un gruppo muscolare non avrebbe molto senso.

Attenzione però: tanti pensano che alcuni muscoli non si possono allenare a corpo libero perché non si possono isolare bene. Questa è una convinzione errata. Si può allenare la forza di tutti i distretti muscolari anche a corpo libero. Pensiamo un secondo a quello che succede nella nostra vita quotidiana: ognuno di noi svolge svariati movimenti che gli permettono permettono di muoversi nell'ambiente circostante grazie al lavoro sinergico di diversi gruppi muscolari.

Anche quando ci alleniamo, abbiamo a disposizione un'intera orchestra (il nostro corpo): non è necessario usare uno strumento (un muscolo) alla volta per suonare una melodia armoniosa. Il principio è il seguente: il nostro cervello conosce movimenti, non muscoli.

Quindi a corpo libero per allenarci al meglio è necessario fare ragionamenti differenti rispetto a quando usiamo le macchine isotoniche o i pesi. Dobbiamo pensare a movimenti con angoli di lavoro efficaci per raggiungere il nostro scopo.

Questo tipo di approccio, valido per tutto il corpo, si traduce in un lavoro su tutti gli assi e i piani dello spazio. Il risultato è un allenamento:

1. Divertente perché le combinazioni di movimenti diventano potenzialmente infinite

2. Stimolante perché coinvolgi più distretti, equilibrio e propriocezione muscolari

3. Intenso perché l'impegno sia mentale che fisico è molto alto.

4. Soddisfacente perché i risultati, grazie al coinvolgimento psicofisico totale, arrivano molto presto.

CHE COS'E' LA PROPRIOCEZIONE

È l'insieme delle funzioni che hanno il compito di controllare la posizione e il movimento del corpo, sulla base delle informazioni rilevate da recettori periferici che prendono il nome di propriocettori, che potremmo definire come dei "sensori" che si trovano all'interno delle fibre muscolari, nei tendini e legamenti articolari.

Hanno il compito di informare il cervello in maniera rapidissima su quello che avviene a livello periferico, provocando immediati aggiustamenti. Tali informazioni sono elaborate all'interno di riflessi spinali volti al mantenimento della corretta postura e a contrastare la forza di gravità.

L'allenamento propriocettivo è fondamentale sia per la prevenzione degli infortuni sia in fase riabilitativa. È importantissimo anche per esprimere al meglio la forza e per svolgere in maniera ottimale il gesto tecnico di qualsiasi sport. Parafrasando una famosa fa, la potenza è nulla senza controllo.