La secchezza vaginale può interessare i genitali interni ed esterni. Ha due cause principali: biologica e psicosessuale.

Il primo fattore di idratazione della vagina sono gli ormoni estrogeni. Essi garantiscono innanzitutto il normale "trofismo", ossia lo stato di nutrizione dei tessuti vaginali. Al contrario nelle amenorree, quando la donna ha pochi estrogeni, in puerperio, quando nel corso dell'allattamento il ciclo mestruale è sospeso, e in menopausa, quando l'esaurimento definitivo dell'ovaio riduce drasticamente la produzione di ormoni sessuali femminili, la donna può avvertire una spiacevole sensazione di secchezza.

Gli estrogeni facilitano inoltre la normale risposta allo stimolo sessuale dei vasi sanguigni che circondano la vagina. Sono gli estrogeni che permettono a un neurotrasmettitore chiamato vip (dall'inglese vasoactive intestinal peptide, peptide intestinale vasoattivo) di "tradurre" il desiderio in lubrificazione vaginale.


L'altra causa è di genere psicosessuale. La secchezza vaginale infatti può essere causata anche da inadeguata eccitazione per cause psichiche ("non mi sento eccitata"), relazionali ("non lo amo più", oppure "i preliminari sono troppo brevi e poco stimolanti") o biologico-genitali: spesso la carenza di estrogeni riduce la lubrificazione anche quando il rapporto è desiderato.

La secchezza vaginale (e/o vulvare) può causare dolore durante la penetrazione (dispareunia"). Un dolore segreto che rovina la vita di moltissime donne, ripercuotendosi sulla relazione. Poiché la dispareunia è la più potente causa di inibizione riflessa della lubrificazione, questa provoca ulteriore secchezza e la contrazione difensiva dei muscoli che circondano la vagina. Questo spasmo muscolare "restringe" l'entrata vaginale, amplificando ulteriormente il dolore. Ecco perché la diagnosi accurata è importante per trovare la cura giusta.

La secchezza genitale può causare ansia e disagio nei rapporti con il partner. Una preoccupazione comprensibile: la quantità della lubrificazione vaginale è un segnale millenario di desiderio, di eccitazione e di recettività sessuale femminile. Specialmente la donna giovane ne coglie quindi tutto il potenziale significato di inadeguatezza sessuale, esasperato dal confronto con gli stereotipi contemporanei di sessualità sempre disinibita e felice.

Questo sintomo, spesso minimizzato o banalizzato, può essere dirompente per l'immagine di sé, per la propria sessualità, per la percezione di sé come donna sana.

Indica anche quanto la donna abbia bisogno di un colloquio di qualità con il proprio ginecologo/a, sia per avere risposte clinicamente adeguate se il problema ha cause mediche, sia per poter chiarire i mille dubbi che, inespressi, possono contribuire a cronicizzare il problema e i sentimenti di inadeguatezza che comporta.

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Giulia Zinno, Consigliere Nazionale Associazione Ginecologi Consultoriali