Con il termine di spotting si intende la presenza di piccole perdite ematiche vaginali, che compaiono tra un ciclo e l'altro.

Di solito si tratta di perdite di colore marrone, abbastanza frequenti tra le donne in età fertile.

Generalmente non hanno un significato patologico, tuttavia se si verificano in maniera ricorrente è importante non sottovalutarne la presenza ed effettuare delle indagini diagnostiche per escludere la concomitanza di eventuali patologie.

Al di fuori della gravidanza le cause più comuni della comparsa di piccole perdite ematiche intermestruali sono l'ovulazione, l'assunzione di alcuni contraccettivi ormonali (come la pillola, qualora i dosaggi siano piuttosto bassi), la spirale, che generalmente si accompagna alla presenza di perdite ematiche intermestruali di entità piuttosto variabile.

Lo spotting è caratterizzato dalla presenza di perdite ematiche, generalmente di colore scuro, di piccola entità. Tali perdite possono precedere l'insorgenza del ciclo mestruale o persistere dopo che le mestruazioni sono terminate.

Spesso si verificano a metà ciclo, in concomitanza dell'ovulazione e sono legate, in tal caso, al fisiologico calo ormonale che precede lo scoppio del follicolo ovulatorio.

In sintesi, lo spotting è un sanguinamento che si presenta in modo anomalo e non periodico, al contrario del ciclo che ha periodicità mensile

1. Piccoli episodi di spotting possono verificarsi all'inizio dell'assunzione di un contraccettivo ormonale e sono dovuti all'assestamento legato alle variazioni ormonali indotte dal contraccettivo orale. Tale fenomeno generalmente si esaurisce nel giro di qualche mese. Raramente tende a persistere. In tali casi è consigliabile scegliere un altro contraccettivo che sia più vicino al proprio profilo ormonale.

2. Talvolta anche l'assunzione di alcuni medicinali può interferire con la pillola. Per tale motivo è molto importante avvisare sempre il medico al fine di poter scegliere un farmaco che sia compatibile con il contraccettivo orale.

3. Spesso lo spotting si verifica in presenza di alcune patologie infettive a trasmissione sessuale, perciò è sempre consigliabile effettuare uno screening infettivologico.

4. Non va dimenticato che anche una condizione di stress può essere causa di spotting conseguente alle irregolarità ormonali indotte dallo stress. Lo stress, infatti, provoca un eccessivo e cronico aumento dell'adrenalina e del cortisolo, gli ormoni che il nostro organismo produce in quantità maggiore proprio nelle situazioni "di emergenza". Se l'incremento di tali ormoni tende ad essere persistente ci possono essere ripercussioni sull'ipotalamo, la ghiandola che regola le funzioni fisiologiche del corpo, compresa la produzione di progesterone l'ormone che, nelle donne, stabilizza il ciclo mestruale.

5. Ci sono ancora molte altre condizioni che possono favorire la comparsa di spotting come la presenza di disturbi alimentari, (bulimia e obesità) responsabili di alterazioni del ritmo ipotalamico. Nella bulimia, per esempio, si verifica un'insufficiente produzione di progesterone. Nei soggetti obesi l'abbondante quantità di tessuto adiposo finisce per comportarsi come una ghiandola endocrina secernendo maggiori quantità di estrogeni che inducono la proliferazione della mucosa interna dell'utero (endometrio), facilitandone lo sfaldamento in maniera irregolare e non sincrona con la fase mestruale.

6. Quando lo spotting si presenta dopo un rapporto sessuale o colpisce donne non più in età fertile, è fondamentale eseguire subito un controllo ginecologico per escludere la presenza di formazioni polipoidi a carico del collo dell'utero, dell'endometrio o la presenza di alterazioni pre-neoplastiche o neoplastiche genitali.

7. Anche in gravidanza possono talvolta presentarsi degli spotting, più frequenti nel primo trimestre: non vanno mai sottovalutati soprattutto per escludere patologie più importanti che potrebbero compromettere la fisiologica evoluzione della gravidanza stessa.

Va precisato che in caso di minaccia d'aborto o di interruzione spontanea di gravidanza le perdite ematiche sono piuttosto abbondanti e sono precedute e/o accompagnate da dolori nei quadranti bassi dell'addome.

8. Episodi ripetuti di spotting gravidico possono essere indizio di una gravidanza extrauterina. Anche in questi casi però, dolori e tipologia del sanguinamento permettono di solito una diagnosi corretta, fin dalle prime fasi.

In caso di spotting quali terapie consigliare?

Ogni qual volta si verifica la comparsa di spotting, bisogna sempre sottoporsi a indagini diagnostiche (visita ginecologica, pap test, eventuale colposcopia, ecografia ginecologica) per scoprire eventuali fattori di rischio.

In base ai risultati dei test e delle condizioni di salute riscontrate, possono essere decisi eventuali trattamenti medici generalmente di tipo farmacologico. Ottimi risultati si ottengono con terapie omeopatiche o omotossicologiche, utilizzabili anche nei casi in cui sussistano controindicazioni all'utilizzo di terapie ormonali.

Un trattamento farmacologico a base di antibiotici sarà prescritto in caso di infezioni dell'apparato genitale, mentre la terapia a base di progesterone può essere utilizzata laddove sia necessario ristabilire l'equilibrio ormonale.

Talvolta è indispensabile ricorrere a trattamenti più invasivi, come l'asportazione di polipi cervicali o endometriali o di alterazioni che nel tempo potrebbero degenerare.

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Giulia Zinno, Consigliere Nazionale Associazione Ginecologi Consultoriali