"Sei un ginecologo non obiettore? Allora ti assumiamo! Come dici? Dopo l'assunzione hai cambiato idea e non vuoi praticare l'aborto? Eh mio caro, ci dispiace, ma ti licenziamo".

In pratica, come riportato dal quotidiano La Repubblica, si può riassumere così il nuovo concorso ospedaliero varato per entrare nell'équipe di interruzione volontaria di gravidanza dell'ospedale San Camillo-Forlanini di Roma, un concorso molto voluto dal governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e che garantisce l'applicazione della legge 194, che dal 1978 regolamenta l'interruzione volontaria della gravidanza (Ivg) stabilendo che "l'aborto entro i primi 90 giorni dal concepimento è rimesso alla libera determinazione della donna".

Ma perché, ti chiederai tu, è necessario varare un concorso regionale (che è già stato presentato come modello in Parlamento come misura nazionale) per garantire il rispetto di una legge? Molto semplice: perché in Italia ben 7 ginecologi su 10 sono obiettori (in Gran Bretagna lo è solo il 10%, in Francia nessuno). Percentuale che sale in molte regioni tra cui il Molise (93,3%) e la Basilicata (90%), mentre in Lombardia tocca il 63,6%. E se hai un'amica che ha abortito, o sei tu stessa ad averlo fatto, sai benissimo quanto sia difficile nel nostro Paese accedere a questo servizio attraverso il SSN (se vuoi saperne di più, leggi la nostra inchiesta Aborto: in Italia una donna è davvero libera di abortire?).

Ma da oggi qualcosa è cambiato: secondo il nuovo bando di concorso della Regione Lazio, i vincitori verranno assegnati al settore del Day Hospital e del Day Surgery per praticare interruzioni volontarie di gravidanza. E se, una volta assunti, si rifiuteranno di praticare aborti (cosa che succede spessissimo: prima si fanno assumere, poi dicono: "Oh, dimenticavo: io sono obiettore, io non faccio aborti") potrebbero venire licenziati perché la missione per cui erano stati assunti viene meno, o messi in mobilità.

Si tratta di un piccolo passo che garantisce l'applicazione della legge 194, una legge dello Stato, che come tale deve essere rispettata. E speriamo che concorsi del genere vengano varati da tutte le Regioni italiane: noi di Cosmo siamo convinte che ogni donna abbia diritto di decidere se abortire liberamente o no, secondo la legge già presente, come accade in qualsiasi altro Paese europeo.

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Maria Elena Barnabi
Entertainment and Sex Editor
Caposervizio di Cosmo, mi occupo di musica, cinema, gossip e sesso. Addicted to Saramago, musica elettronica, John Mayer e tutto ciò che brilla. Cialtrona, ma professionista.