Con il termine di spotting si intende la presenza di piccole perdite ematiche vaginali, che compaiono tra un ciclo e l'altro. Si tratta di una condizione molto frequente che si verifica tra le donne in età fertile. Generalmente non ha significato patologico. Tuttavia se si verifica in maniera ricorrente è importante non sottovalutarlo ed effettuare delle indagini diagnostiche per escludere la concomitanza di eventuali patologie.

Al di fuori della gravidanza le cause più comuni della comparsa di perdite ematiche intermestruali sono l'ovulazione, l'assunzione di alcuni contraccettivi ormonali come la pillola (qualora i dosaggi siano piuttosto bassi), la spirale, che generalmente si accompagna alla presenza di perdite intermestruali di entità variabile.

Come si presenta lo spotting

Lo spotting è caratterizzato dalla presenza di perdite generalmente di colore scuro (perdite marroni) di piccola entità. Tali perdite possono precedere l'insorgenza del ciclo mestruale (spotting premestruale) o persistere dopo che le mestruazioni sono terminate (perdite di sangue dopo il ciclo).

Spesso si verificano a metà ciclo, in concomitanza dell'ovulazione e sono legate, in tal caso, al fisiologico calo ormonale che precede lo scoppio del follicolo ovulatorio.

In sintesi, lo spotting è un sanguinamento che si presenta in modo anomalo e non periodico, al contrario del ciclo che ha periodicità mensile.

Spotting da contraccezione ormonale

Piccoli episodi di spotting possono verificarsi all'inizio dell'assunzione di un contraccettivo ormonale e sono dovuti all'assestamento legato alle variazioni ormonali nell'organismo. Tale fenomeno generalmente si esaurisce nel giro di qualche mese. Se persiste (succede raramente), è consigliabile scegliere un altro contraccettivo che sia più vicino al proprio profilo ormonale.

Talvolta anche l'assunzione di alcuni farmaci può interferire con la pillola. Per tale motivo è molto importante avvisare sempre il medico per poter scegliere un farmaco che sia compatibile con il contraccettivo orale.

Spesso lo spotting si verifica per la concomitanza di alcunepatologie infettive a trasmissione sessuale. Per questo in caso di perdite ripetute è sempre consigliabile effettuare uno screening infettivologico.

Spotting da stress e disturbi alimentari

Anche lo stress può essere causa di perdite ematiche, conseguenti alle irregolarità ormonali indotte da questo. Lo stress, infatti, causa un eccessivo e cronico aumento dell'adrenalina e del cortisolo, gli ormoni che il nostro organismo produce in quantità maggiore nelle situazioni "di emergenza".

Se l'increzione di tali ormoni in quantità eccessive tende ad essere persistente, ci sono ripercussioni sull'ipotalamo, la ghiandola che regola le funzioni fisiologiche del corpo, compresa la produzione di progesterone, l'ormone che stabilizza il ciclo mestruale.

Anche bulimia e obesità possono essere responsabili di alterazioni del ritmo ipotalamico. Nella bulimia si verifica un'insufficiente produzione di progesterone. Nei soggetti obesi l'abbondante quantità di tessuto adiposo finisce per comportarsi come una ghiandola endocrina secernendo quantità più elevate di estrogeni, che a loro volta inducono maggiore proliferazione della mucosa interna dell'utero (endometrio), facilitandone lo sfaldamento in maniera irregolare e non sincrona con la fase mestruale.

Spotting dopo un rapporto

Quando le perdite si presentano dopo un rapporto sessuale o colpiscono donne non più in età fertile, è fondamentale eseguire subito un controllo ginecologico per escludere la presenza di formazioni polipoidi a carico del collo dell'utero, dell'endometrio o la presenza di alterazioni pre-neoplastiche o neoplastiche genitali.

Spotting in gravidanza

Possono esserci più frequentemente perdite nel primo trimestre della gravidanza. Non vanno mai sottovalutate soprattutto per escludere patologie più importanti che potrebbero compromettere la fisiologica evoluzione della gravidanza stessa.

A differenza dello spotting, però,va precisato che in caso di minaccia d'aborto o di interruzione spontanea della gravidanza le perdite ematiche sono piuttosto abbondanti e sono precedute e/o accompagnate da dolori nei quadranti bassi dell'addome.

Episodi ripetuti di spotting gravidico si manifestano anche come sintomi iniziali in casi di gravidanza extrauterina. Anche in questi casi però, dolori e tipologia del sanguinamento permettono una diagnosi corrett, fin dalle prime fasi.

Le terapie consigliate

Bisogna sempre sottoporsi a delle indagini diagnostiche (visita ginecologica, pap test, eventuale colposcopia, ecografia ginecologica) per scoprire eventuali fattori di rischio.

In base ai risultati dei test e delle condizioni di salute riscontrate, possono essere decisi eventuali trattamenti medici generalmente di tipo farmacologico. Ottimi risultati si ottengono con terapie omeopatiche o omotossicologiche, utilizzabili anche nei casi in cui sussistano controindicazioni all'utilizzo di terapie ormonali.

Un trattamento farmacologico a base di antibiotici sarà prescritto in caso di infezioni dell'apparato genitale, mentre la terapia a base di progesterone può essere utilizzata laddove sia necessario ristabilire l'equilibrio ormonale.

Talvolta è indispensabile ricorrere a trattamenti più invasivi, come l'asportazione di polipi cervicali o endometriali o di alterazioni che nel tempo potrebbero degenerare.

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Giulia Zinno, Consigliere Nazionale Associazione Ginecologi Consultoriali