1. Gli animali sono ovunque. Da neofita del mondo vegan avevo sottovalutato questo aspetto, ma mi sono scontrata subito con la realtà: uova, latte e burro sono dappertutto. Perfino un innocente pacco di grissini o una piadina nascondono insidie (spesso sono fatti con lo strutto). Questo ci porta dritti al punto due.

2. Un giro al supermercato può durare ore. Proprio perché non sai mai cosa si nasconde tra gli ingredienti devi leggere ossessivamente le etichette. È un'operazione molto lunga e finché non memorizzi quali sono i prodotti "sicuri", fare la spesa sarà un'impresa da incubo.

3. Un sacco di cose buonissime sono vietate (sgrunt!). Se vuoi diventare vegana per un periodo preparati a dire addio alla Nutella (contiene latte in polvere). Io ho dato i numeri per la maionese (è fatta con le uova). Stai attenta anche a caramelle e gomme da masticare: possono contenere grassi animali come la lanolina o l'acido stearico. E le patatine a volte sono fritte nel sego. Poveri noi!

4. Un sacco di cose buonissime sono consentite (yeah!). Il cioccolato è veg (oltre che raw). Anche la birra, il vino e quasi tutti gli alcolici (stai alla larga dai liquori cremosi). Le arachidi tostate e le olive per l'aperitivo. La lista è lunga e il mercato del cibo veg si è evoluto un sacco negli ultimi anni, perciò tra i cibi confezionati trovi un sacco di prelibatezze. Non temere!

5. Se convivi con un vegano e decidi di restare onnivora devi avere il tuo set di pentole. Questa, che io consideravo una stupida fissazione, ha un fondo di realtà: la superficie porosa delle padelle antiaderenti, delle porcellane e dei taglieri di legno assorbe le molecole animali. Perciò, a seconda del livello di "integralismo" del tuo coinquilino vegano, potresti dover destinare alcune stoviglie alla cottura e al consumo della carne. Sempre che lui lasci entrare una bistecca nel vostro frigo.

6. Puoi sperimentare ricette buonissime in versione vegana. Dalla carbonara alla parmigiana di melanzane, fino al tiramisù, la variante veg esiste. Basta fare uno sforzo di fantasia e aprire internet: ci troverai un mondo!

7. È meglio non fare paragoni. Nel magico mondo dell'alimentazione vegana ci sono un sacco di prodotti vegani con pretesa di emulare o sostituire i loro omologhi di origine animale. Ma alcuni non sono malaccio, bisogna ammetterlo. Ok, una fettina di tofu non sarà mai appagante come una scaglia di Parmigiano, ma si può cucinare in tanti modi fantasiosi (perfino impanato e fritto). L'importante è non considerarlo un surrogato del formaggio. Prendilo per quel che è. Il seitan invece è indifendibile, ci rinuncio.

8. I surrogati veg a volte sono indistinguibili dell'originale. Se senti terribilmente la mancanza di alcuni cibi, (come ti capisco), buttati sui surrogati più "fedeli". I würstel vegetali hanno una consistenza e un sapore praticamente identici ai würstel di carne: spruzzati di senape dentro un panino morbido (non al latte, mi raccomando!) sono una favola. E una volta ho fatto una lasagna superlativa con un "finto ragù", sminuzzando gli hamburger di soia. Come dice sempre mia nonna: rosolata nel soffritto e fatta bollire per 5 ore verrebbe buona anche una suola di scarpa. Provare per credere.

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Gaia Giordani
WEB EDITOR
Copywriter e blogger della prima ora, divoro serie TV e nel tempo libero sforno muffin al cioccolato. Ho scritto da poco il mio primo romanzo. Cintura nera di karate. Ho un'insana passione per gli squali, una volta ne ho accarezzato uno. 99% digital, 1% human.