La citazione di Paulo Coelho riassume in poche parole quanto spesso i sogni si ritrovino a fare i conti con un ostacolo tanto insormontabile quanto “immaginario”. La paura di fallire è un mix di aspetti di cui fatichi a trovare logica, che si attanaglia alla ragione e ti impone di combatterla senza apparentemente avere le armi per farlo.
Paura di fallire, cosa significa?
Il cuore batte all’impazzata, le mani sudano, il tremolio offusca i pensieri e d’un tratto la classifica dei buoni propositi 2021 si ritrova accartocciata sul fondo di un cestino qualunque, sommersa da scartoffie comuni e rimasugli di pranzi consumati al volo. In fondo c’è sempre tempo per le proprie ambizioni e per i propri desideri giusto? Il primo errore è proprio questo: rimandare e non dare l’importanza giusta all'intuizione rimasta nel cassetto, impolverata e vinta dall’assenza di coraggio e dal timore. Come se domani le giornate si allungassero e come se la “svolta del terzo atto” fosse un doveroso scenario appartenente al copione della vita di chiunque, prendere tempo non è mai la soluzione e spesso è una scusa per dover affrontare qualcosa che sì, fa paura.
Fallire nella vita, dove tutto ha inizio
Allora, facciamo un passo indietro e ragioniamo su questa presa di coscienza. Avere paura è, in primis, proprio questo. Accettare ed avere la consapevolezza di un proprio limite, prenderne atto e tentare di superarlo, lottare, sbucciarsi le ginocchia, sentirsi dei falliti, per poi rialzarsi e…farcela.
Troppo difficile vero? Chissà cosa penserà il mio compagno, mia madre, mio cugino, la mia migliore amica, il collega dell’ufficio accanto, il vicino di casa del terzo piano, il postino, ed il panettiere del negozio due isolati più in là. Mai una volta che ci si preoccupi “solo” del pensiero di se stessi. Che poi anche quello fa una grande paura. Guardarsi allo specchio e scoprirsi le rughe e un po’ come guardarsi dentro e scoprire insoddisfazione, tristezza, repressione, vuoto e soprattutto di avere dei rimpianti. E da quelli difficilmente si torna indietro. Il primo passo indietro, allora dovrebbe servire proprio a questo, a mettere a fuoco i rimpianti che abbiamo collezionato negli anni proprio perché la paura di fallire ha preso il sopravvento e ha preferito il “lascia stare” piuttosto che una porta in faccia.
Come superare la paura di fallire
Ma se un passo indietro non basta, allora facciamone due, c’è molto altro da scrutare e capire.
Qualunque bambino è stato cresciuto nel mito della vittoria, del “farcela a tutti i costi”, del tagliare per primo il traguardo, dell’essere la più bella di tutte, di segnare il gol decisivo. Con lo sport viene ancora più facile il paragone.
Nella gara dei 100 metri piani ai Giochi Olimpici, quante volte si è vinto per un millesimo di secondo? E quante sono le persone rimaste alle spalle di colui o colei che per un millesimo di secondo si è preso la medaglia d’oro? Sette, direte voi. La pista d’atletica è fatta così, con 8 corsie (nella maggior parte dei casi) e con una finale che conta, appunto, otto atleti. Che errore madornale. E le semifinali? Almeno altri quindici atleti. E le batterie di qualificazione? Mai in un numero fisso. E tutti quelli che non sono saliti sull’aereo per il sogno olimpico? Vuoi per un infortunio, per non essere riusciti a stampare il tempo di qualificazione, vuoi perché non era il loro momento… quanti potrebbero essere nel mondo?
Ma poi ci sono anche quelli che hanno rinunciato in partenza, quelli che “gli altri sono troppo forti”, quelli del non fa per me, quelli del “Figurati se proprio io posso riuscirci…”. E allora eccola, puntuale come un orologio svizzero, la domanda che spezza in due la ragione: quante possibilità ho di fallire? Un pugno in pieno volto. Nonostante la vera domanda dovrebbe essere: quante possibilità ho di fallire se nemmeno ci provo? In questo caso la risposta è più semplice della prima questione: zero. Se non ci proverai mai, non fallirai mai. Rimarrai lì, nella tua insoddisfazione, con le mani che non sudano ed il cuore che non palpitano, passivo nei confronti della vita e dei tuoi sogni, ad osservare gli altri salire sul gradino più alto del podio.
Non può essere così. Non deve essere così. Il fallimento fa parte del rischio, il rischio fa parte delle cose belle, le cose belle si raggiungono passando attraverso migliaia di porte in faccia e anime ammaccate, e le cose belle hanno tanto a che fare con la felicità.
Alla luce di tutto questo, quindi, che fare?
I modi per combattere la paura di fallire hanno delle linee ben precise da rispettare e degli step che passo dopo passo, conducono verso la risoluzione e la gestione di un’ansia giustificata ma non per questo indomabile.
Step by step: come evitare di fallire
- Costruire la fiducia in se stessi
La bacchetta magica non ci è stata data in dotazione alla nascita, costruire la fiducia in se stessi è un processo lungo che richiedere determinazione e pazienza.
Innanzitutto bisogna cambiare il proprio paradigma di pensiero, coadiuvandosi con una mente umana che richiede continui segnali incentivanti, luce sulle proprie qualità.
Il processo prende il via dall’accettare che l’essere umano, in quanto tale, commetta degli errori e che questi errori non sono il metro di giudizio che classifica un uomo. Il processo passa, poi, dall’individuare i proprio punti di forza: non vergognatevi nel prendere carta e penna e tracciare su un foglio una linea che divida i pregi dai difetti, rimarcando tutti gli obiettivi raggiunti fino a quel momento. Leggerli e rileggerli ogni giorno è un promemoria che solidifica la fiducia in se stessi. - Tradurre l’idea di successo
Riguardate gli obiettivi di cui sopra e chiedetevi quanti sbagli avete fatto per raggiungerli, eppure, potete tranquillamente spuntarli dalla lista delle ambizioni divenute realtà.
La paura di fallire non è un punto di arrivo né un punto di partenza, è un passaggio obbligato per raggiungere gli obiettivi prefissati. - Porsi degli obiettivi
Tuffatevi nel cestino in cui avete gettato la lista dei buoni propositi, rimettete in sesto il foglio ed evidenziate la lista degli obiettivi da raggiungere. Poi stilate un piano per ognuno ed iniziate la vostra scalata. Anche Antoine de Saint-Exupery disse:
- Ricordati di lasciar andare
Nella vita ci sono cose che non dipendono da noi o dalla nostra volontà, l’importante è saper lasciar andare. Non bisogna mai focalizzarsi su ciò che non dipende da noi, ma su ciò che noi stessi possiamo cambiare. L’unica cosa che possiamo controllare nella vita sono le reazioni nei confronti di ciò che ci accade, il resto può scivolare via lasciando tracce che ci aiutino solo ad arricchire l’album delle esperienze vissute. - Cambiare prospettiva
L’ultimo step per superare la paura di fallire è saper mixare i punti precedenti e cambiare prospettiva. Accettare che il fallimento faccia parte del naturale percorso di ognuno per raggiungere la chiave del successo, è proprio come quando da piccoli si cadeva dalla bici senza le rotelle, ci si sbucciava le ginocchia, ma poi si risaliva in sella e si tentava di nuovo, fin quando andare in bicicletta diveniva “un gioco da ragazzi”.