I racconti erotici sono pieni di passione, ma anche molto appassionanti per chi li legge, soprattutto se poi hanno un punto di vista speciale come questi racconti erotici al femminile. Storie che ci fanno entrare nella sfera dell'eros e che ci catturano perché sono racconti erotici veri.

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Racconti erotici reali con un calciatore. WOW!

Sebbene nel corso degli anni mi sia capitato di andare allo stadio a vedere qualche partita di calcio, non so niente di giocatori e formazioni. Così quando tre anni fa incontrai Massimo (il nome è di fantasia, ndr), non avevo idea di chi fosse. Quella sera ero con le mie amiche in un locale, e lui venne al nostro tavolo, chiedendo se volessimo unirci a lui e i suoi amici. Era l’uomo più bello quella sera: carnagione olivastra e occhi verdi, fisico asciutto e muscoloso. Accettammo senza pensarci due volte. Poco più tardi, Massimo e io ci stavamo baciando sul sedile posteriore di un taxi. Scendemmo davanti al palazzo dove abitava, e lui mi guidò per mano attraverso l’atrio lussuoso, col pavimento ricoperto da un tappeto soffice. Una volta nel suo appartamento, mi portò direttamente in camera e mi fece stendere sul letto. Cominciò a baciarmi le gambe, l’interno delle cosce, scostò i miei slip... Gli affondai le dita tra i capelli mentre la sua lingua si muoveva su di me, prima lentamente, poi sempre più veloce, fino a farmi tremare le gambe. Risalì a baciarmi sulla bocca mentre mi sbottonava la camicia e mi accarezzava i seni. Poi si ritrasse, si tolse i vestiti e indossò un preservativo, offrendomi una visuale perfetta del suo corpo prima di entrare dentro di me. Sapeva esattamente quel che stava facendo, e proprio quando stavo per godere una seconda volta rotolò sul letto, così che io mi ritrovai sopra. Non ero mai stata con un uomo così sicuro di sé a letto, era eccitante lasciare che qualcuno altro assumesse il controllo. Quando mi svegliai il mattino dopo, Massimo stava preparando il caffè. Soltanto allora, nel suo letto, guardando le immagini incorniciate sulla parete (foto della squadra e ritagli di giornale), mi resi conto di chi fosse. Passammo qualche altra notte insieme prima che lui venisse trasferito a un’altra società. Ancora oggi sorrido quando vedo la sua faccia su un giornale. MARINA, 23 anni

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Racconti erotici gay? Quando lui è un amico che non ama te

Non avevo una cotta per Carlo. Lui era bello, sì, e mi faceva ridere fino alle lacrime, ma sapevo che era gay, quindi l’idea che dal nostro incontro potesse nascere qualcosa di più che una bella amicizia non mi era nemmeno passata per la mente. Dopo qualche mese che ci frequentavamo, però, lui mi ha confessato di avere avuto delle ragazze in passato, e anche se non era mai andato fino in fondo l’idea di fare sesso con una donna ancora lo eccitava. Questo piantò un seme di curiosità nella mia mente. Comunque, niente da segnalare fino a una notte della scorsa estate. Eravamo in un club, e tra noi c’era una tensione strana. Mentre stavamo ballando insieme, lui si avvicinò un po’ di più. Le sue mani si posarono sui miei fianchi, poi sul sedere. Il suo bacino strusciò contro il mio, e mi accorsi che aveva un’erezione. All’improvviso ci stavamo baciando. «Andiamo a casa tua?», mi domandò. Appena chiusa la porta dell’appartamento, cominciammo a toglierci vestiti. Lui fece scivolare le mani sul mio seno e fui piacevolmente sorpresa della sua abilità tecnica. Mi stuzzicava il clitoride e i capezzoli con le dita, e a differenza di altri uomini con i quali ero stata, mi chiedeva cosa mi piacesse. Alla fine, dopo avere indossato un condom, scivolò lentamente dentro di me. Mi misi sopra e raggiunsi l’orgasmo rapidamente. Lui invertì le posizioni e mi strinse a sé mentre veniva. Alla fine ci addormentammo entrambi in un groviglio sudato. Il mattino dopo, ci guardammo e scoppiammo a ridere. Per fortuna il sesso non ha cambiato niente fra noi, e siamo rimasti grandi amici. Ma spesso ripenso a quella notte... ROMINA, 27 anni

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Racconti erotici veri di sesso fatto in chat

Il mio ragazzo e io eravamo in quello stadio della relazione in cui l’attrazione fisica è alle stelle quando scoprimmo che era stato accettato per un programma di studio all’estero di un anno. Non riuscivamo a staccarci le mani di dosso e facevamo sesso ovunque, ma come coppia eravamo ancora in rodaggio. Francamente mi sembrava che stessimo insieme da troppo poco tempo per poter portare avanti un rapporto a distanza, quindi immaginavo che ci saremmo lasciati, e ne ero devastata. Lui però voleva tentare: sarebbe tornato a casa il più spesso possibile, ogni tanto sarei andata io da lui, e avremmo potuto trovare altri modi per tenere viva la nostra relazione. Iniziammo con il sexting, e dopo un po’ lui suggerì di provare a fare sesso in chat. Io non ero tanto convinta. Non pensavo che avrei esattamente bucato lo schermo, tanto più che quando lui lanciò l’idea indossavo una vecchia felpa grigia col cappuccio. «Toglila», mi disse, e io lo feci, mentre lui si sfilava la T-shirt. La luce fredda delle nostre stanze era tutto fuorché sexy. Alla fine preferii lasciar perdere e chiusi la videochiamata sentendomi irritata, frustrata, insoddisfatta. La mancanza di contatto fisico stava cominciando davvero a pesarmi. Un paio di giorni dopo, ero molto meglio disposta verso il sesso virtuale: passai il pomeriggio a prepararmi come per un vero appuntamento. Accesi delle candele e indossai lingerie sexy, nascondendola sotto un accappatoio nero. Il mio ragazzo non aveva la più pallida idea di cosa avessi in mente: quando, dopo la nostra conversazione iniziale, feci scivolare giù l’accappatoio, sgranò gli occhi e andò immediatamente su di giri. Cominciai a far scivolare le dita lungo il mio collo e mi accarezzai sensualmente i seni davanti a lui mentre descrivevo una notte particolarmente hot che avevamo passato insieme. Ero stupita della facilità con cui mi stavo lasciando andare a quel nuovo gioco, e non mi sentivo minimamente insicura. Non mi smontò nemmeno vedere la mia immagine nella finestrella nell’angolo dello schermo. L’illuminazione era perfetta, e devo dire che ero davvero niente male. Mi eccitò moltissimo guardarlo togliersi i vestiti e cominciare a toccarsi. Di solito facendo sesso ci si concentra soprattutto sulle sensazioni fisiche; non sapevo che si potesse provare qualcosa di tanto intenso semplicemente vedendo il piacere di qualcuno che ami. Mentre entrambi ci avvicinavamo all’orgasmo, descrivendo dettagliatamente l’uno all’altro le nostre fantasie sessuali più sfrenate, chiusi gli occhi, così che non potevo più nemmeno vederlo, ma solo sentire il suo respiro ansante, la sua voce mormorare il mio nome in un gemito… e finsi che fossero le sue mani a toccarmi, facendomi godere. È stato molto più sensuale di quanto avrei potuto immaginare. Non era paragonabile al sesso pelle-a-pelle, ma non significava che fosse peggiore. Era diverso. E, come benefit aggiuntivo, c’era il fatto che io sapessi esattamente come darmi piacere. L’esperienza ha superato le aspettative di entrambi, perché per il resto di quell’anno abbiamo trovato il tempo per molte altre sessioni in videochat. FRANCESCA, 30 anni

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