Il Festival di Sanremo 2019 è finito. Ha vinto Mahmood, battendo il favorito Ultimo, mentre Daniele Silvestri ha vinto il premio della critica. E lo chiameremo il Festival delle lacrime, perché durante la serata hanno pianto quasi tutti, a vario titolo. I cantanti per la commozione. I giornalisti per la stanchezza. Probabilmente anche Baglioni, Bisio e la Raffaele hanno pianto nella tranquillità dei loro camerini, felici che questa esperienza si sia finalmente conclusa.


i momenti migliori

La vittoria di Mahmood

Alla fine ha vinto l'underdog, l'outsider, il nuovo. Evviva Alessandro.


La commozione di cantanti

Nell'ordine hanno finito di cantare in lacrime o con gli occhi più o meno lucidi: Anna Tatangelo (pensava a Gigi? Al loro amore ritrovato? A quanto aveva sofferto prima, durante, dopo? Oppure era solo commossa dall'essere lì? Non so); Arisa (la canzone era difficilissima e questa sera non ha retto, in sala stampa è girata la notizia che avesse la febbre a 39), Simone Cristicchi e Enrico Nigiotti. In quest'ultimo caso mi chiedo come Nigiotti sia riuscito a non piangere nelle serate precedenti, visto che ogni volta ho pianto come una fontana ascoltando la sua Nonno Hollywood.


Ultimo che sorride da vincitore (scritto alle ore 21:40)

Qui a Sanremo ormai da giorni eravamo tutti convinti che Ultimo avrebbe vinto il Festival. Ultimo compreso. Da cui il suo sorriso da vincitore a fine esibizione, o forse era solo felice di aver cantato bene. Come andrà? La risposta la scriverà la me di fine festival. Aggiornamento delle 1:26, non è andata così.

Sanremo 2019 - Day 5 - Closing Nightpinterest
Daniele Venturelli//Getty Images

L'inchino di Loredana a fine canzone

Ogni volta che Loredana canta Cosa ti aspetti da me, l'Ariston viene giù e le fanno una standing ovation, e questo lo sappiamo. Ogni volta lei fa due cose: si gira a condividere l'applauso con l'orchestra e fa un inchino. Un bell'inchino, come si faceva una volta. Come è giusto fare al pubblico. Loredana è un'artista vera.

Le imitazioni di Virginia

Nell'ordine imita, cantando, Malika Ayane, Patty Pravo, Giusi Ferreri, Fiorella Mannoia, Ornella vanno. Non poteva farlo fin dalla prima sera?

i momenti peggiori

Lo sketch dell'ombrello

Io non so come si faccia uno sketch. A momenti non so neppure scriverla la parola sketch. Però credo di sapere una cosa: non si fa così.

Eros Ramazzotti e Luis Fonsi

Mi hanno fatto rimpiangere Despacito. Giuro.

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Gli sbandieratori degli Zen Circus

Sì, lo so che gli sbandieratori di Arezzo sono un'istituzione, sono bravi e tutti il resto. Ma vestiti così, non alla Matrix, come hanno scritto alcuni, ma come black bloc fascisti, a me non sono piaciuti per niente. Erano sinistri, inquietanti. Al G8 di Genova nel 2001 c'era una banda vestita in quel modo, tutta di nero, con il volto coperto: andava in giro con dei tamburi a suonare una danza di morte, con bandiere nere al seguito, mentre i teppisti davano fuoco alle macchine. Brutto momento. Brutti ricordi. (Foto su google, non invento niente).

Quelli che non mi sono piaciuti

Renga che fa il piacione sul palco per cercare di rimediare alla gaffe del giorno prima (la voce degli uomini è più armoniosa di quella delle donne). Le movenze tardo rock di Pau dei Negrita, il fatto che la Paola Turci, ormai, sia sempre uguale a se stessa, festival dopo festival dopo festival. Fighissima, ma una evoluzione sarebbe gradita.