In decenni di terapia di coppia, la psicoterapeuta ed esperta di relazioni Esther Perel ha esplorato praticamente tutto il range dei casi di infedeltà e tradimento. Così tanti che avrebbe potuto scriverci un libro, cosa che in effetti ha fatto. L'ultimo libro della Perel (bestseller del New York Times), intitolato The State of Affairs: Rethinking Infidelity, ripensa ai rigidi standard e al forte senso di vergogna che circondano il tradimento.

Nonostante sia belga e non francese, Esther Perel è stata invitata di recente al French Insitute di New York, per rispondere a domande sul suo libro e per condividere le sue prospettive su come l'infedeltà andrebbe ricontestualizzata. E qui ci sono otto motivi chiave per cui, secondo l'autrice, dovremmo allentare un po' i nostri giudizi sull'infedeltà.

1. L'infedeltà probabilmente riguarda la maggior parte delle persone intorno a te. Durante il suo talk Perel ha chiesto che chiunque abbia avuto un'esperienza di infedeltà diretta o indiretta (di genitori, parenti o amici) alzasse la mano. Quasi tutto il pubblico ha alzato le mani. Esther Perel ha detto che rendersi conto di quanto i tradimenti siano comuni è un importante step per abbattere il taboo culturale che li circonda.

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2. Il tradimento è molto più complesso di quanto si creda. Perel ha avuto ampiamente a che fare con l'infedeltà durante la sua attività di terapeuta e anche se lei ripete spesso che non le ha viste ancora tutte, possiamo immaginare che ne abbia viste tante. Ed è proprio grazie al suo bagaglio di esperienze, che ha elaborato un parere molto forte sul perché le persone tradiscono: "Non può essere una questione di bianco o nero", ha detto. "Non si può dire solo che una persona che tradisce è cattiva e una che non tradisce è buona. Questo discorso è sbagliato". Perel aggiunge che il discorso in termini di giusto e sbagliato è incompleto e fa sì che il tradimento non venga compreso. La narrativa che vede il traditore cattivo e il tradito vittima cancella tutte le emozioni e le esperienze in gioco quando una persona decide di tradire e il comprendere meglio tutti questi fattori aiuterebbe ad avere un approccio più empatico, invece di tagliare semplicemente fuori dalla propria vita il traditore.

3. Affrontare il tradimento colpevolizzando fa solo soffrire di più le persone. Perel sostiene che l'approccio colpevolizzante con cui la nostra cultura si rapporta al tradimento, finisce per ferire di più chi l'ha provato (cioè la maggior parte delle persone). "Le persone ti dicono senza problemi se sono divorziate, ma difficilmente diranno di essere state tradite o di aver tradito", ha detto Perel. "Questa si trasforma in un'esperienza isolante" e questo è sbagliato per almeno due ragioni: ferisce le persone che hanno bisogno di sfogarsi parlando con le persone e, soprattutto, diminuisce la possibilità che la coppia lavori insieme per superare il tradimento.

4. Spesso il tradimento ha poco a che fare con il sesso. Secondo Esther Perel, difficilmente la dinamica del tradimento ha a che fare con il semplice desiderio di andare a letto con una persona perché è attraente. Le persone che hanno vivono una relazione di lunga durata o un matrimonio l'infedeltà spesso riguarda il ritrovare se stessi. "All'improvviso hai una relazione extraconiugale e per la prima volta dopo tanto tempo stai facendo qualcosa solo per te", ha detto. "Ciò che stai facendo ti riconnette con parti di te che avevi dimenticato, con visioni diverse di te e con un senso di libertà". Anche se non hai cercato di fare tutto questo all'interno della tua relazione ufficiale, il tradimento può aiutarti a capire cosa manca nella tua vita.

6. Una storia clandestina può essere tale anche se non c'è di mezzo il sesso. Questo, secondo Perel, aiuta a ripensare al concetto stesso di "tradimento". "Quello che si prova è il desiderio, i tradimenti non hanno a che fare con il sesso, ma con il desiderio di connessione, di intensità, di fisicità, di sentirsi vivi. Puoi vivere una storia clandestina anche senza sesso ed è altrettanto intensa e passionale come se ci fosse stato anche il sesso". Un'altra ragione per non giudicare le situazioni degli altri.

This is the age your partner is likely to cheat on you, study findspinterest
Working Title

6. La gelosia moderata non è un male. Perel ammette che la gelosia è un sentimento peculiare e in un certo senso divertente. "La gelosia è una parte dell'io erotico", ha detto. "È intrinseca all'amore, riconnette le persone con la parte più scura dell'io erotico".

7. La monogamia non dovrebbe essere data per scontata. Secondo Perel è merito delle comunità LGBTQ se il dibattito sulle relazioni non monogame è stato aperto. "Quando non sei parte delle convenzioni eterosessuali, sei più isolato, ma a volte sei anche molto più creativo. Devi davvero inventarti nuove regole e non sei impigliato in un sistema valoriale che ti dice come devi vivere. Ed è un bene che una persona chieda al partner qualcosa che lui può decidere di concedere oppure no [in questo caso la monogamia], in modo tale che due persone possano trovarsi d'accordo sulla questione".

8. Superare l'ossessione per la monogamia permette alle persone di avere più spazio. E questa libertà può perfino portare le persone a sentirsi più felici e a proprio agio in una relazione e, di conseguenza, sentirsi meno portati a tradire o a mentire. Perel ha collegato questo aspetto al modo in cui le persone provano ansia e vogliono abbandonare un luogo in cui si sentono imprigionati. Proprio come nessuno ha "bisogno d'aria" quando già si trova in uno spazio aperto, le persone che normalmente si sentono costrette dai vincoli tradizionali delle relazioni, avrebbero meno bisogno di "prendere aria" altrove.

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