L'Amore e il tradimento sono spesso facce della stessa medaglia, risvolti di una relazione che non funziona più e che spesso si trascina fino all'allontanamento drastico. A vederla da un punto di vista totalmente innovativo, forse hai sempre guardato al tradimento nel modo sbagliato considerandolo la causa e non un sintomo che qualcosa non va. Ci avevi mai pensato? La scienza da decenni prova a scoprire cosa si nasconde dietro un tradimento, cercando di rispondere alla domanda "Perché tradiamo?" Il tradimento è ovunque. Anche le celebrities hanno a che fare con traditori seriali (JLo, parliamo con te) e vivono pene d'amore come tutti.

Che tu voglia mettere in discussione tutto ciò che sai del tradimento oppure rimanga ferma sulle tue posizioni, sappi che alcune ricerche portate avanti nelle università più prestigiose del mondo ti aiutano a far luce su un comportamento umano che sembra allo stesso tempo naturale e lontanissimo dall'amore. Queste ricerche possono aiutarti a riconoscere un traditore con un solo sguardo e anche a starne alla larga.

Il tradimento è scritto in faccia

Può sembrare una presa di posizione un po' controversa, ma un recente studio pubblicato sulla rivista Open Science della Royal Society ha confermato che la propensione a tradire si nasconderebbe nei tratti del volto delle persone. La ricerca incrociata portata avanti dall'università di Edimburgo e da quella di Western Australia ha confermato che l'analisi del tradimento a partire dai tratti somatici è stata possibile solo sugli uomini: gli elementi distintivi di un traditore sono stati riconosciuti su volti molto mascolini, con arcate sopraccigliari molto pronunciate, mento e mascella evidenti, labbra strette. Le foto di uomini che presentavano questi tratti e che avevano confermato di aver tradito più volte sono state mostrate ad alcuni partecipanti dello studio. Il risultato? Tutti hanno identificato quegli uomini come traditori per via del loro aspetto, mentre sulle donne la situazione si è fatta più complicata. Gli esperti dicono che è per via del make-up e di capacità di dissimulare che la regola (tutta da provare) che il tradimento sia scritto in faccia sulle donne non funziona.

Spesso il tradimento è un modo per incontrare parti di noi che credevamo perdute

La terapista di coppia Esthel Perel ha raccontato nel suo libro "The State of Affair" (2017) che spesso tradire significa cercare parti di noi che credevamo perdute per sempre, in una sorta di caccia al tesoro di tratti del nostro carattere che sembravano ormai dimenticate. E se servisse il pepe di una relazione clandestina per riaccendere alcune aree del nostro cervello che una volta erano fondamentali per essere realmente noi stessi?

Certo, il tradimento non è la cosa peggiore che potrebbe capitarti in una relazione (o di cui potresti essere l'artefice) ma se fosse la necessità di riscoprire te stessa a spingerti a tradire, come la prenderesti?

Facebook&Co. sono diventati la tomba del sesso (e la miccia per i tradimenti)

Iperconnessi, vittime di FOMO digitale (ovvero la paura di perderci qualcosa mentre stiamo facendo altro, ad esempio notifiche e altri alert digitali) e altamente digitalizzati. L'epoca dei social network, del web sempre e ovunque e dello streaming folle ha cambiato profondamente anche il modo in cui approcciamo il sesso con il partner e ovviamente anche con persone esterne alla relazione.

Nel primo caso, una recente ricerca dell'Università di Cambridge ha confermato che quasi la metà degli intervistati di un sondaggio a tema sesso e binge watching ha scelto la seconda attività per trascorrere in allegria la serata (WHAT!?). Nel secondo caso le app di dating favoriscono approcci mordi e fuggi, perfette per gli incontri clandestini.

La mente umana copre il tradimento e lo giustifica: così nascono i "Natural born cheaters"

Una ricerca pubblicata sul Journal of Social and Personal Relationships ha introdotto il termine "dissonanza cognitiva" parlando di tradimenti. La dissonanza cognitiva ci permette di minimizzare i fatti che ci turbano o che ci fanno sentire in colpa, pur riconoscendone la gravità. Un traditore quindi, anche se sa di aver sbagliato, allo stesso tempo impara presto a dissimulare i suoi stati d'animo a favore di quelli più positivi: un meccanismo psicologico che creerebbe la serialità di certi tradimenti, che a un certo punto non provocano più senso di colpa ma solo euforia.

Ci sono giorni in cui si tradisce di più

Secondo alcune ricerche di siti web che creano relazioni tra persona a caccia di tradimenti come Gleeden, gennaio è il mese in cui si tradisce di più. Il 9 gennaio in particolare è il giorno più caldo di iscrizioni sul sito, come hanno riportato le stime degli ultimi anni: un picco che si tocca sempre uguale dopo le vacanze di Natale. Un caso o una serialità che spunta fuori dopo periodi intensi trascorsi in famiglia che ci fanno venire voglia di... una boccata d'aria?