La meglio gioventù: video d'autore per il nuovo singolo di Margherita Vicario

Un brano che dà voce ad un'intera generazione

«C’avete preso e buttato nel vento»: in questo verso è riassunto tutto il senso del nuovo brano di Margherita Vicario, La meglio gioventù. Dopo il suo ultimo album Bingo, la cantautrice e attrice romana classe 1988 è tornata con un nuovo brano, di cui abbiamo avuto la fortuna di parlare proprio con lei. Margherita ci ha raccontato la genesi della canzone, scritta durante il suo ultimo tour estivo, durante un momento particolarmente felice e spensierato che però le ha fatto incontrare moltissimi giovani che assistevano ai suoi concerti. La cantante ha incrociato il loro sguardo malinconico e ha sentito l'urgenza di denunciare una situazione troppo stretta, scomoda e dare voce a un'intera generazione.

Eravamo tutti in fila come maiali / A rincorrere il successo, stare male / Il cervello quasi spento, da buttare / Era tutto molto bello / L’hai visto anche tu / eravam la meglio gioventù / Avevamo tutti almeno un sogno / ce ne hanno chiesti di più

Un brano che non è solamente il dipinto di qualcosa visto in lontananza, di cui in tanti parlano e per cui l'artista vorrebbe semplicemente unirsi al coro. Il brano è molto più di questo: si basa anche, e purtroppo, sul vissuto e i racconti di molti amici a lei vicini. Così Margherita è la voce di che deve lottare per avere un lavoro, di chi vive in continua precarietà per contratto a tempo determinato, di «amiche laureate che si trovano a dover accettare contratti di stage pur di guadagnare qualcosa». Perché per i più grandi è troppo facile biasimarli di essere pigri e allo stesso tempo sostenere che i più giovani non dovrebbero accettare così tanti compromessi: è troppo semplice dire che «no, a trent'anni non puoi firmare per uno stage», se non sai che è l'unica opzione possibile. E se vuoi giocare devi accettare le condizioni.

Petto in fuori e mento in alto, sei una star / devi fare furore, furore, furore /L’importante e quel che vinci pure se fingi/ Più che cosa conta come, come lo dipingi

Margherita Vicario dedica anche una strofa alla sua storia, perché nello star System bisogna fare i conti con le aspettative del pubblico e di chi sostiene che non è mai abbastanza. Una continua lotta contro le proprie ansie, dunque, contro il senso di insicurezza e la paura del fallimento.

Una canzone, dice Margherita, «in cui c'è meno sorriso rispetto alle altre». Per questo, continua l'artista, «quando ho riascoltato il pezzo ho deciso che il video doveva essere ironico, sdrammatizzare un testo così cupo»: Margherita ha deciso di affidare il video della canzone al regista napoletano Francesco Coppola, con la partecipazione di Giulia Anchisi, Giampiero Judica, Betani Mapunzo, Teresa Romagnoli, Carlo de Ruggeri, Pietro Sermonti, Cristina Pellegrino.

In uscita oggi, martedì 14 dicembre, il video vede Margherita sul ring mentre affronta personaggi grotteschi, buffi nella loro imperiosità, che godono nel vederla sconfitta. Ruolo che la cantante, diplomata presso l'Accademia di Arte Drammatica di Roma, interpreta benissimo grazie alle sue doti di recitazione - la ricordiamo in To Rome with Love di Woody Allen, ne i Cesaroni e i Borgia. Dopo Come va, il singolo uscito ad aprile, Margherita Vicario ci restituisce ancora una volta la fotografia di una contemporaneità complessa, con un brano esplosivo, difficile da dimenticare. Un anno importante per l'artista, che dopo il tour estivo e la pubblicazione del nuovo singolo, è stata scelta da Radio Deejay insieme ad Elodie per scrivere e cantare la nuova sigla dell'emittente di Via Massena, "Natale per te". Che questo possa essere buon presagio per i suoi progetti futuri.

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