Adori condividere foto su instagram e sogni di diventare una star del social più visivo e, magari, diventare pure ricca? Fatti ispirare dalla storia di Laura Jenkinson, make-up artist. Fino a qualche anno fa lavorava come addetta al customer service per una banca. Le prospettive non erano rosee... ed era dura. Così ha deciso di fermarsi un anno, che sono diventati due e poi tre. Fino a una sera del 2011, quando si è resa conto che non aveva ancora pagato l'affitto. Forse era arrivato il momento di darsi da fare! Quella sera stessa Laura si è messa a cercare sul web un corso da make-up artist, professione che avrebbe voluto fare da sempre. È stato così che si è imbattuta in una scuola che costava diecimila sterline: avrebbe chiesto un finanziamento in banca. A questo punto, non poteva permettersi di sbagliare. Ma il beauty è un mondo difficile: lavori saltuari, orari infernali, nessuna stabilità economica... Verso la fine del corso, era la primavera del 2012, Laura è venuta a sapere di una app chiamata instagram. Le amiche la usavano per postare le foto più varie. Faceva già la make-up artist per i matrimoni, così per gioco ha aperto il profilo @laurajenkinson e ha iniziato a condividere gli scatti delle spose truccate da lei.

Il potere del regram

Presto Laura si è accorta che su instagram poteva seguire anche il lavoro di make-up artist famosi che ammirava da sempre. È stato così che ha notato che, diversamente da lei, loro usavano il social per promuovere la propria attività. Scoprì anche che ciascuno aveva un suo stile particolare e una nicchia di riferimento. Anche lei aveva una sua specialità: la lip art. Laura si è sempre divertita a riprodurre personaggi dei cartoni, truccando le labbra e la zona tra naso e mento. Così si è buttata. Il suo primo post di lip art è stato un Minion del film Cattivissimo me. Risultato: 20 like. Il secondo, una rana, ha ottenuto di più. Dopo poco, il suo lavoro è stato notato da un make-up artist molto conosciuto, che le ha fatto regram. È l'ultima frontiera della pubblicità: il regramming, cioè essere ripostata da un personaggio influente che ti tagga, nel mondo social è come avere una lettera di referenze.Nel giro di un anno, i follower sono saliti da 90 a 4.000. Oggi sono oltre 300mila. Laura ha 26 anni, è su instagram da appena 3 e nel Regno Unito è strapopolare: brand iconici fanno a gara per sponsorizzarla e il prossimo anno ha in programma l'uscita di un libro e una sua linea di pennelli.

Un lavoro da inventare

Nel mondo ci sono tantissime ragazze ambiziose che, come Laura Jenkins, si stanno costruendo un futuro con solidi brand personali grazie ai social. Solo dieci anni fa, avrebbero avuto bisogno di un budget incredibile da spendere in marketing e di un intero team di pierre per far conoscere il proprio lavoro. Fb, instagram e twitter hanno reso democratico il talento rendendo possibili carriere e opportunità lavorative che un tempo nemmeno esistevano. Blogger, influencer del mondo digital, instagramer professionista, sono lavori che qualche anno fa nessuna scuola ti avrebbe incoraggiato a fare. Qualche esempio di successo? A 24 anni, Kayla Itsines, personal trainer australiana, ha 3,8 milioni di follower su instagram e un piccolo impero. Prima lavoricchiava nelle palestre, poi ha iniziato a far girare sui social le foto dei suoi clienti "prima e dopo" e le cose sono cambiate. Adesso Kayla sovrintende training plan da 12 settimane, è appena tornata da un tour mondiale e sta per lanciare la sua linea di prodotti per il fitness. E che dire di Madeleine Shaw, 25 anni, nutrizionista e blogger britannica? Facendo leva sui propri fan, che ora sono oltre 183mila, ha trasformato il suo libro di alimentazione in uno dei best seller inglesi del 2015.

Fai fruttare i like

Il profilo di Liz Eswein, @newyorkcity, è seguito da 1,2 milioni di persone. Ti sembrerà incredibile, ma a soli 25 anni, Liz guadagna 64 pence (quasi un euro) per ogni like sui post che sponsorizza (alcuni hanno più di ventimila cuoricini!). Il che significa davvero un sacco di soldi. Quando un instagramer diventa molto famoso, infatti, può venire pagato da un brand per inserire prodotti nei propri post. Tra le ragazze che stanno facendo fortuna online c'è anche Tess Holliday, 30 anni, la prima modella plus size a essere messa sotto contratto da un'importante agenzia grazie a instagram. Le sorelle Danielle e Jodie Snyder, creatrici del brand di accessori di lusso Dannijo, invece, usano il social per vendere le loro creazioni, mentre Rachel Brathen, alias @yoga_girl, grazie al proprio seguito di 1,7 milione di follower, ha reso il suo libro Yoga Girl un affare. La fashion blogger Eugénie Grey, @feralcreature, ha 426mila seguaci e il 46% dei suoi introiti arrivano dalle sponsorizzazioni. Anche Camille Charrière aka @camtyox deve allo stuolo di follower contatti remunerativi con nomi del calibro di Calvin Klein. In cima alla lista più fashion, però, c'è senza dubbio l'italiana Chiara Ferragni, ovvero The Blonde Salad, il blog di moda più famoso al mondo che su instagram è seguita da 4,8 milioni di fan. Ma anche Hilary Rushford (personal stylist che vanta grazie al social uno stipendio a 6 cifre) e Danielle Bernstein di @weworewhat (almeno 2 dei suoi 9 post giornalieri sono sempre a pagamento), non se la cavano affatto male.

Crea il tuo pubblico

Da quando l'app per la condivisione di foto è stata lanciata, 5 anni fa, in tanti ne hanno colto le potenzialità economiche. Che non sono dirette (a differenza di altri social, instagram ha iniziato
a vendere pubblicità solo da poco), ma a esclusivo beneficio e gestione degli utenti. Non a caso, nonostante sia più giovane, ha superato twitter quanto a utenti (circa 400 milioni contro poco più di 300) e più di 80 milioni di foto condivise. Inoltre, una persona in media vi trascorre 3,7 ore al mese, più di quanto stia su altri social come pinterest. Ecco perché, quando si tratta di fare soldi, avere un profilo su instagram è proprio quello che ti serve, tanto più che è l'app con l'utenza più attiva, femminile (al 68%) e giovane (il 90% è sotto i 35 anni). Insomma, se stai pensando di usarla per autopromuoverti, i benefici sono innumerevoli. Zero spese, immediata copertura (in termini pubblicitari, si tratta di pubblico), 400 milioni di contatti potenziali e fruibilità massima (vi accedi ovunque sei, a casa, in palestra, per strada, dal Giappone...).

Promuovi il talento

In che modo un profilo personale riesce a diventare un successo commerciale, tra centinaia di migliaia di utenti che vengono appena notati? Laura Jenkinson è convinta che dipenda dall'autenticità e dalla specificità. Dopo tutto, lei ha mosso i primi passi come tanti altri, postando una semplice foto di un mazzo di fiori. L'account si è trasformato in un'autentica vetrina delle sue abilità solo quando ha deciso di perfezionarlo, cancellando qualsiasi post che non avesse a che fare con il mondo del make-up. «Non volevo che le mie foto fossero casuali, con filtri scelti senza una logica: dovevano avere un tema comune», dice. Consapevole delle proprie potenzialità, Laura ha intuito subito quello che vogliono i follower e ha iniziato a postare più spesso. La sua mossa successiva, dunque, è stata fotografare 10 look diversi e caricarli nel giro di 7 giorni. «Mi sono data l'obiettivo di condividere uno scatto a tema lip art ogni settimana e uno più generico sul make-up a giorni alterni», aggiunge. In modo graduale ma costante, i fan hanno iniziato a crescere. Poi, ad agosto del 2014, un giornale online cinese ha pubblicato un articolo sul suo lavoro. Di conseguenza, anche siti popolari come Buzzfeed, Mail Online e la bacheca Reddit hanno iniziato a parlare di lei facendo impennare i follower a quota 7.000 in pochi giorni. Ma il botto è arrivato a novembre, quando è stata contattata dallo staff di instagram. «Pensavo fosse uno scherzo!», confessa. La storia di Laura è apparsa sul blog del social insieme a una foto di un suo lip make-up postata sul profilo della app, a oggi seguito da 101 milioni di utenti. «I miei follower sono raddoppiati in un'ora. Perfetti sconosciuti mi scrivevano: "Ora la tua vita sta per cambiare"», ricorda. Il risultato? Quest'anno Laura ha lavorato per noti brand di vari settori, dal lusso all'alimentazione, con conpensi da 1.360 euro per un post sponsorizzato a 3.414 euro per un'intera campagna. Ben più dello stipendio medio di un'impiegata di banca!

Diventa ambassador

«Se possiedi un profilo instagram con un pubblico fedele e un target preciso (per esempio, ragazze dai 20 anni in su), hai ciò che cerca un inserzionista pubblicitario», spiega Toby Chiswickl, social media board director di JWT, che segue i contenuti e le community dei social di diversi marchi. Si tratta di fare promozione in modo meno scontato o, come dicono gli addetti, più "genuino". «Tutti sanno che la pubblicità è di parte, ma se un instagrammer promuove un prodotto, risulta sincero, spontaneo e contagioso», conferma Graham Jones, psicologo esperto di internet.

Il social del successo

«Fai qualche click per visitare il profilo di qualcuno e 10 minuti dopo ti trovi in loop a guardare le infradito di una ragazza brasiliana», osserva Simon Cheadle, creativo dell'agenzia digital Work Club di Londra. Instagram è così, un luogo dove è facile navigare, pieno di energia ed esteticamente piacevole. Le funzioni ti permettono di mettere solo i like. Puoi esprimere valutazioni negative soltanto nei commenti, che però richiedono uno sforzo in più e la pubblicazione del proprio nome. E l'unico modo per bloccare un contenuto è "smettere di seguire" quel certo account. Inoltre, diversamente da twitter e Fb, è un social perfetto per chi ha bisogno di una pausa. «La gente va su instagram per staccare: non serve pensare, basta guardare», spiega Cheadle. C'è poi un bonus extra, come osserva Jones: «Quando siamo rilassati, la zona del nostro cervello che regola le funzioni cognitive lavora meglio, il che significa che prestiamo più attenzione a quello che vediamo». Ecco perché le aziende che vogliono promuovere i loro prodotti sono così interessate. «Sono stata incredibilmente fortunata, ma mi sono fatta anche un c**o così», commenta oggi Laura. Ripensando al passato, non si sarebbe mai aspettata di arrivare dove è adesso. Delle sue 16 compagne di corso, solo 3 lavorano ancora come make-up artist. «Se non fossi decollata grazie al social, non so che cosa farei adesso», dice con gratitudine. Insomma, quando si tratta di osare e rischiare, ne vale sempre la pena.

Nella foto: Chiara Ferragni, 4,8 milioni di seguaci su Instagram

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