Il 2 novembre è scattato l'Equal Pay Day, iniziativa istituita da qualche anno dall'Unione Europea per sensibilizzare l'opinione pubblica sul gender gap in busta paga. In pratica, da questa data fino alla fine del 2015, è come se le donne lavorassero gratis! Ti sembra impossibile? È il risultato dei calcoli effettuati dagli esperti della Commissione europea, che hanno analizzato gli stipendi orari medi nei Paesi membri, comparando le retribuzioni degli uomini e delle donne.

Ebbene, in generale la differenza europea è pari al 16,3% a svantaggio delle lavoratrici, che corrisponde a 59 giorni "gratis", ovvero dal 2 novembre alla fine dell'anno. In Italia, però, a guardare le cifre, la situazione è anche peggiore: a parità di ruolo e responsabilità professionali, rispetto al tuo collega maschio potresti guadagnare perfino il 30% in meno. Inoltre, 1 donna su 4 è costretta a lasciare il lavoro dopo la nascita del primo figlio.

Per combattere le discriminazioni e promuovere la giusta valorizzazione del talento delle donne, (ricordiamoci, tra l'altro, che siamo noi a ottenere i migliori risultati nelle università, master e dottorati), la Fondazione per la comunicazione sociale Pubblicità Progresso ha prodotto un video che denuncia in modo molto efficace le disparità di trattamento economico che si riflettono anche nella svalutazione delle capacità delle donne, fin dal colloquio di lavoro.

Guarda il video: è davvero efficace! È stato girato, infatti, durante alcune reali interviste di lavoro grazie a telecamere nascoste. La protagonista è un'attrice che si presenta per un posto candidandosi prima come donna e poi, accuratamente truccata, come uomo. La posizione in palio è identica, così come il curriculum, il background di studi ed esperienze e le risposte fornite ai recruiter, incluse quelle sulle aspettative economiche. Unica differenza: il sesso.

Al momento di definire il compenso, però, il selezionatore si dice propenso ad accettare la richiesta di retribuzione del candidato uomo, mentre giudica eccessiva quella (identica) della donna. Pubblicità Progresso ha anche lanciato la campagna di sensibilizzazione Punto su di te che invita le donne a condividere le loro iniziative sulla parità di genere.

Le discriminazioni economiche sul luogo di lavoro sono un tema molto dibattuto ultimamente: l'anno scorso l'attrice Patricia Arquette alla cerimonia degli Oscar, nel ricevere il prestigioso premio come migliore attrice non protagonista, aveva infiammato la sala con un appassionato discorso di denuncia su quanto le donne siano pagate meno degli uomini in tutti i settori. E nei giorni scorsi perfino il papa ha sottolineato che è «un puro scandalo che le donne abbiano una retribuzione più bassa».

Un invito a tutte noi a lottare con maggiore determinazione per un giusto compenso. E a sentirci meno sole, anche quando ci vediamo costrette a subire in silenzio ingiustizie e intimidazioni, per paura di perdere il lavoro. Oggi più che mai è importante fare network, condividere informazioni, utilizzare la rete e i social per scambiare informazioni preziose e rompere pratiche discriminatorie consolidate. Insieme, potremo contribuire a cambiare le cose!

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