Se sei nata tra il 1994 e il 1998 è arrivato il tuo momento! Dopo aver concentrato molte attenzioni sui Millennials, oggi le grandi compagnie puntano i riflettori proprio su di te, che hai da 18 a 22 anni e dunque fai parte della Generazione Z. In pratica, i Post-Millennials che, secondo Goldman Sachs, una delle banche d'affari più importanti del mondo, saranno ancora più fondamentali dei loro fratelli maggiori nel determinare il futuro del mondo del lavoro e le scelte economiche di domani. Per capire come motivare nel modo migliore i prossimi talenti emergenti come te, Forum Corporation, una società di ricerca statunitense, ha appena condotto una vasta indagine sondando le aspettative e preoccupazioni di 1.000 18-22enni.

Lo studio, intitolato "The next generation of workers", ha anche analizzato come i ragazzi vivono la leadership  esercitata da boss di altre generazioni e come gli stessi datori di lavoro si stanno preparando per incentivare i loro dipendenti più giovani. E tu, quanto appartieni alla Generazione Z che cambierà il mondo? Per scoprirlo, leggi qui le 6 cose più importanti per i Post-Millennials secondo l'indagine: sono anche quelle che si aspettano da te i tuoi futuri capi! 

1. Lo stipendio è la cosa più importante

Secondo l'indagine di Forum, per i Post-Millennials, quando si tratta di lavoro, i soldi, ovvero ottenere un buon stipendio, sono in cima alla lista delle cose più importanti. Il 67% degli intervistati ha dichiarato di aver chiesto informazioni sull'entità della paga già al primo colloquio.

2. Tra la tua vita privata e il lavoro ci deve essere equilibrio

La Generazione Z è piena di voglia di fare, ma alle proprie condizioni. Se ne fai parte anche tu, ritieni fondamentale stabilire un buon equilibrio tra vita privata e professionale, il che significa poter contare su orari di lavoro flessibili. Il 40% degli intervistati ha messo lo smart working e un'organizzazione del lavoro basata sugli obiettivi, e non sulle presenze, al primo posto tra le motivazioni che spingono a dare il massimo, mentre il 14% disprezza gli impieghi con il classico orario dalle 9 a 17.30. Il 32% ha dichiarato addirittura di odiare i boss che mettono il lavoro prima della vita personale.

3. Non hai paura di perdere il posto, ma i contratti a termine ti deprimono 

I Post-Millennials vivono il lavoro come una sfida dove mettersi in gioco ogni giorno dando prova dei propri talenti e capacità. Se fai parte anche tu della Generazione Z metti in conto il rischio licenziamento perché per te un impiego a tempo indeterminato non significa "garantito per la vita", ma la precarietà ti deprime impedendoti di dare il meglio. Al posto fisso dove restare fino all'età della pensione (casomai esistesse ancora), infatti, nessuno ci pensa più, ma iniziare un rapporto di lavoro sapendo già che scadrà da lì a 6 mesi o un anno è poco stimolante. In questo senso, dunque, un contratto a tutele crescenti come quelli previsti dal Job Act, le misure per il lavoro varate dall'attuale governo in Italia, potrebbe favorirti. Quasi il 40% degli intervistati ha citato la sicurezza del posto di lavoro come una delle maggiori preoccupazioni. 

4. La possibilità di imparare ha sempre la priorità 

Se sei una Post-Millennials al suo primo lavoro, sei anche consapevole di avere molto da imparare. Quindi, trovare un mentore che ti insegni i segreti della professione, trasferendoti le sue esperienze, per te è essenziale. Secondo il 29% dei ragazzi della Generazione Z intervistati dallo studio, la formazione rappresenta uno dei fattori più importanti quando si cerca un lavoro. Va detto, però, che il 30% dei datori di lavoro interpellati dal Forum a proposito dei Post-Millennials, si è detto preoccupato perché i ragazzi "pensano di sapere tutto" e "mal sopportano di sentirsi dire cosa fare". Forse è il caso di ripensare all'atteggiamento che hai quando un capo ti spiega una nuova mansione...

5. In ufficio dai il massimo se sai di avere tanti giorni di vacanza

Quasi un quinto degli intervistati (il 18%) ha dichiarato che sapere di poter contare su una buona quantità di giorni di ferie aumenta la produttività. C'è sempre un'amica che abita a Londra da raggiungere per un weekend lungo, oppure un viaggio avventuroso in Asia o in Sudamerica da organizzare. Come i Millennials, la Generazione Z, infatti, è global: è stata più volte all'estero a studiare le lingue, conosce un sacco di gente sparsa per il mondo e ama viaggiare anche perché è un modo per ricaricarsi di energie creative e raccogliere nuove idee e spunti per progetti di lavoro futuri. 

6. Per stimolarti hai bisogno di spaziare tra diversi incarichi 

In un'epoca in cui gli smartphone, la connessione internet costante e l'enorme quantità di informazioni quotidiane sono la norma, se fai parte della Generazione Z ti puoi annoiare abbastanza rapidamente. Ecco perché dai il meglio di te in un ambiente molto dinamico dove puoi sperimentare i tuoi talenti e abilità in modi e incarichi differenti, senza restare imprigionata in un unico ruolo. Il 17% dei Post-Millennials, infatti, ha dichiarato che spaziare tra diversi incarichi è di vitale importanza in ufficio. Per contro, sappi che il 39% dei capi si è detto preoccupato del fatto che i Post-Millennials si aspettino delle gratificazioni istantanee. Un altro dato su cui meditare...