J.K. Rowling ha imparato sulla propria pelle il significato della parola rifiuto. Dopo aver completato Harry Potter e la pietra filosofale, il primo manoscritto di quella che sarebbe diventata la saga letteraria più celebre degli ultimi decenni, Rowling si era sentita dire un'infinità di "No" da parte delle case editrici, prima di trovare quella che credesse in lei e nel suo maghetto.

Proprio per questo l'autrice ha appena svelato su Twitter, quale consiglio avrebbe voluto ricevere nei primi anni Novanta, quando stava scrivendo e ultimando il primo romanzo.

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"EHI! TU! Stai lavorando a qualcosa e pensi 'Nessuno la guarderà, leggerà, ascolterà'. Finiscila comunque vada."

A seguire J.K. Rowling ha twittato altri consigli e lezioni di vita per incoraggiare giovani scrittori e non solo a non mollare e a credere in quello che fanno.

"Anche se non si tratta di un'opera che trova un pubblico, ti insegnerà cose che non avresti potuto imparare in nessun altro modo".

"(E comunque, solo perché non trova un pubblico non significa che sia un cattivo lavoro)".

"La disciplina che comporta il terminare un lavoro creativo è qualcosa di cui puoi essere davvero fiero".

"Ti sei trasformato da qualcuno che 'sta pensando di', 'potrebbe', 'sta provando a' in qualcuno che l'ha FATTO. E una volta che l'hai fatto..."

"...sai che puoi farlo di nuovo. Questa è una conoscenza straordinariamente incoraggiante. Perciò, non mollare mai per la paura del rifiuto".

"Magari la tua terza, quarta, quinta canzone/romanzo/dipinto sarà quella che 'ce la fa', che vince i consensi...".

"...ma non saresti mai arrivato a quel punto se non avessi completato le altre (che ora saranno ancora più interessanti per il tuo pubblico.)".

"Qui finisce il sermone di oggi e grazie a @beauty_jackson per le sue autentiche parole di saggezza".