Difendersi dalle aggressioni dei bulli telematici oggi è diventato più facile. È stata approvata in via definitiva, infatti, la nuova legge sul cyberbullismo, un fenomeno purtroppo sempre più diffuso, che riguarda i giovanissimi (il 6% dei teenagers ne è vittima), ma non solo. Scritta dall'ex insegnante di musica di Carolina Picchio, prima vittima acclarata in Italia (si uccise a 14 anni nel 2013, dopo aver scoperto in rete un video a sfondo sessuale nel quale era la protagonista inconsapevole), è stata approvata alla Camera all'unanimità. Ma quali sono, in pratica, le armi che il nuovo provvedimento ti mette a disposizione per contrastare gli attacchi del branco sui social? Ecco le più importanti.

Cos'è il reato di cyberbullismo e perché riguarda solo i minorenni

La nuova legge definisce una volta per tutte che cos'è il cyberbullismo, ovvero «qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni realizzata per via telematica». Il limite ai minorenni deriva dal fatto che purtroppo Facebook, Google, Twitter, Microsoft & C. hanno garantito la propria disponibilità a rimuovere i contenuti dalla Rete solo per gli under 18.

Via i contenuti offensivi in 48 ore

Poiché video e foto possono diventare virali e raggiungere migliaia di visualizzazioni in pochi minuti ( come per esempio è successo a Audrie e Daisy, due ragazze americane la cui vicenda è stata raccontata in un docufilm), e quindi agire velocemente è indispensabile, la legge prevede anche che la vittima di cyberbullismo possa servirsi di uno specifico dispositivo di allerta online per chiedere di rimuovere o bloccare i contenuti in questione direttamente al gestore del social o del sito. Il quale ha 24 ore di tempo per recepire la richiesta e altre 24 per intervenire. Se non non lo fa, ci si può rivolgere al Garante che rimuove il tutto entro 48 ore.

Puoi agire subito da sola anche se sei piccola

Basta aver compiuto 14 anni per poter cheidere direttamente a Fb & C. di oscurare o bloccare i dati denigratori, senza l'intervento dei genitori o di un adulto.

Parte l'ammonimento per i responsabili

Hai scoperto di essere vittima di cyberbullismo? Oltre a bloccare i contenuti diffamatori e offensivi, rivolgiti alla polizia. Se gli autori delle molestie telematiche sono minorenni, però, come prima misura il questore li convocherà insieme ai genitori e procederà ad ammonirli, come iniziale misura prima della denuncia vera e propria. L'obiettivo è responsabilizzare i ragazzi spiegando che le loro azioni potranno avere conseguenze penali.

La vera prevenzione inizia a scuola

La legge dispone anche che la Polizia Postale, quella che si occupa di reati telematici, organizzi dei corsi di formazione per insegnanti in modo da fornire loro gli strumenti necessari a educare i ragazzi al rispetto e alla legalità. Inoltre, ogni scuola avrà un docente di riferimento contro gli episodi di bullismo, fisico e cyber, tra le prime cause di suicidio nei teenagers.

Nella foto, una scena del film per la tv Cyberbully, prodotto nel 2011 dalla ABC Family in collaborazione con la rivista Usa Seventeen, con l'intento di invitare l'opinione pubblica a riflettere sui danni del cyberbullismo e sulla necessità di contrastarlo.

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