Tutto è iniziato con Uno splendido disastro, pubblicato in Italia nel 2013. Da allora Jamie McGuire non si è più fermata. Prima ha concluso la trilogia dedicata alla storia d'amore tra Abby e Travis Maddox, poi negli altri libri ci ha fatto conoscere tutti i membri della famiglia Maddox: un padre (Jim), 5 fratelli (Thomas, Taylor, Tyler, Trenton e Travis), un cugino (Shepley) e le rispettive mogli/compagne (Liis, Elliee, Fallyn, Camille, Abby e America).

Le fan la adorano. La trattano come un'amica e seguono religiosamente i suoi tour. A fine aprile, durante la manifestazione milanese Tempo di Libri Jamie ha incontrato le lettrici italiane e ha parlato di sé, del libro Un disastro perfetto (appena uscito in Italia da Garzanti, € 16,90) e di A Beautiful Funeral, che uscirà il prossimo novembre. Cosmo, ovviamente, c'era.

Ecco 5 cose di lei che forse non sai.

1. Di tutti i suoi personaggi, il più difficile da scrivere è stato quello di Ellie (la ragazza non proprio felice che fa uso di alcol e droghe e che in Un disastro perfetto incontra Tyler Maddox). «Perché soffre di problematiche di cui alcune persone della mia famiglia hanno sofferto. Io conosco la battaglia quotidiana che certe persone combattono per stare meglio. È molto delicato parlarne se conosci il problema da vicino».

2. A Beautiful Funeral, che uscirà in Italia nel novembre 2017, racconta che fine hanno fatto i fratelli Maddox e le loro mogli a distanza di 11 anni da Uno splendido disastro. «Ogni capitolo racconta il punto di vista di un personaggio diverso. È stato eccitante per me scriverlo e sono sicura che sarà eccitante per i lettori scoprire cosa ne è stato dei personaggi che tanto hanno amato. Una delle cose che preferisco di questo libro è che si scopre che America e Shepley hanno avuto dei figli: mi è piaciuto immaginare ciò che Diane (la madre dei fratelli Maddox morta di cancro, ndr) avrebbe fatto con i suoi figli, se avesse potuto. Per quanto riguarda il titolo, sì, c'è anche la fine di una vita: ma si tratta di una piccola parte del romanzo».

3. Twilight di Stephenie Meyer è stato di grande ispirazione per Jamie. «Quando l'ho letto e ho scoperto che aveva uno stile colloquiale e non superletterario ho pensato: "Be', questo posso farlo anch'io!" E ho scritto Providence (il suo primo romanzo in assoluto, inedito in Italia, ndr)».

4. Jamie scrive di notte e, prima di iniziare, si assicura di avere intorno a sé tutto ciò di cui potrebbe aver bisogno. «Una volta che inizio a lavorare non mi piace interrompermi. Quindi predispongo intorno a me acqua, caffè, cioccolata calda, tovaglioli e cibo, in modo da poter andare avanti a oltranza».

4. Non sempre ha il controllo sulle storie e i personaggi che racconta. «Quando ho scoperto cosa sarebbe davvero successo in Il disastro siamo noi avevo già scritto 8 capitoli! Con i personaggi è come con le persone reali: hai bisogno di passare del tempo con loro per imparare a conoscerli! Mi è anche successo di dover tornare indietro e cambiare i dettagli di un personaggio perché, per come si era evoluto nella storia, non sarebbe stato più credibile».

5. Jamie ha subito episodi di bullismo quando era ragazzina. E di recente anche sua figlia è stata vittima dei bulli. «Personalmente non tornerei all'infanzia nemmeno se mi pagassero. Però oggi ho una vita bella e felice. Quindi quello che posso dire a chi è vittima di bullismo è: aspettate il futuro con fiducia e vedrete che qualcosa di bello succederà! Inoltre, chiedete aiuto ai libri: quando si legge si è soli fisicamente, ma in realtà si è in compagnia di tanti personaggi e tante storie, e questa è una cosa bella che può aiutare a sopravvivere nei momenti difficili. Ora che sto sperimentando il problema da madre, quello che faccio è cercare di esserci per mia figlia, ascoltarla, trasmetterle l'idea che la nostra casa è un posto sicuro. E che, prima o poi, questo periodo passerà» .