Ci eravamo lasciate al circuito di Maggiora e alle moto da cross... A distanza di qualche mese ci ritroviamo catapultate al mare, perché anche in autunno ha il suo fascino, in occasione della terza edizione di Red Bull Aqua Battle, la gara di jet-ski che vede competere in acqua i piloti del motomondiale.

Per noi la competizione era solo l'antipasto, la cornice, l'anticamera di una meravigliosa esperienza, per farla breve… Perché il momento clou arrivava dopo. Quando svestiti i panni della reporter ho indossato quelli della rider di jet-ski! Oggi il mare della Riviera è tutt'altro che calmo, ma a noi le cose troppo facili non piacciono...

Prima di tutto mi viene detto che le moto d'acqua si dividono in due categorie: SKI, progettata per una sola persona e con una velocità che non supera i 100 km/h e RUNABOUT, moto più grandi, pensate per portare più persone e capaci di superare i 100 km/h.

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Partiamo per gradi e ci viene mostrato il più bell'esemplare di moto griffata Yamaha: sul fianco la scritta SVHO, in pratica il suo motore/cognome. Quasi quattro quintali di "femmina" pronta a salpare. Al mio pantaloncino turchese e alla mia canotta, recuperata all'ultimo live di Jamiroquai, manca però qualcosa: bastano un giubbino salvagente e un casco Red Bull per entrare a far parte della scuderia più pazza del mondo.

Mi viene detto che la moto d'acqua richiede precisione, forza fisica e rispetto delle norme, ma che una volta presa confidenza, è divertimento puro. Bene, dopo averla provata, sottoscrivo ogni singola parola. E' vero, il giorno dopo ho avuto un male cane agli addominali, ma che sorriso!

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Il primo giro in acqua lo passo dietro ad un istruttore: "…per farmi prendere dimestichezza con la "bestia", sentenzia. Mi dice che sarà una passeggiata, nonostante le onde. Al tutto manca una premessa: io ho un po' paura dell'acqua, del mare aperto insomma, quello dove non si tocca. Ma l'idea di poter superare un altro limite ed essere poi qui a parlarne con voi ha fatto sì che provassi ancora una volta quel retrogusto in bocca che solo una sfida appena accettata può dare.

Torniamo a noi. Dopo il giro di perlustrazione decido che è arrivato il momento. Mi viene consegnata la chiave, un braccialetto con un affare che ti lega alla moto e che se cadi in acqua viene via con te e spegne automaticamente la moto. L'istruttore mi dice "vai" e io vado. Piano. La cosa bella delle moto d'acqua è che non puoi frenare. Ti è concesso solo accelerare. Il paradiso, in pratica.


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L'epilogo? Ho fatto notte, ho continuato a girare come una trottola in lungo e in largo intorno alla boa, portando al largo, nell'ordine, prima la collega impavida e poi il dj di Red Bull, saltato su senza neppure darmi il preavviso, che sornione nell'orecchio mi fa: E' la prima volta che salgo su una moto d'acqua.

E' stato bello, bellissimo lo ammetto. Lo rifarei, anzi lo rifarò e magari la prossima volta staccherò anche il sedere dalla sella.

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Un consiglio ai naviganti: ricordatevi oltre al casco di indossare anche gli occhialini, che io non avevo: le lenti a contatto e una bella matita nera Dior non rappresentano una valida alternativa :)

Ecco tutte le info utili se vuoi provare la stessa esperienza:

Per comprare o noleggiare tutta l'attrezzatura, l'abbigliamento e le moto d'acqua: www.jettecnica.com o scrivi a jettecnica@jettecnica.com (Tel. 0544-928251 - Fax 0544-932175)

Per ogni altro dettaglio legato all'experience potrete contattare l'Associazione 3zero3 scrivendo a Manuel Reggiani, milapila@libero.it o chiamando i seguenti numeri: 3203173979 - 0541969136.

Foto di Marco Campelli.