Se abiti in Sicilia, Veneto, Lombardia (ma anche in alcune città della Campania e dell'Emilia Romagna) il 13 dicembre è una data importantissima della tua infanzia: è la notte di Santa Lucia.

Sul suo carretto tirato da un asinello, la santa siciliana distribuisce dolcetti e regali ai bambini buoni residenti nei comuni interessati dalla tradizione. Ed è una gran fortuna, perché tutti gli altri devono aspettare altri 12 giorni. In alcuni casi Santa Lucia porta solo i dolcetti e Babbo Natale o Gesù Bambino portano i doni.

Ad ogni modo quella di Santa Lucia è una notte magica, piena di aspettativa e di emozione. Ecco 7 segni inequivocabili che non sei ancora troppo grande per rinunciare a festeggiarla.

1. Scrivi ancora la letterina. Ok, ultimamente più che una lettera è una whishlist su Amazon, o una mail a te stessa in cui ti inoltri un buono sconto riesumato dal Black Friday sperando che non scada prima dell'8 dicembre, o un appunto sulle note dello smartphone per ricordarti di comprare i soldi di cioccolato. Non sarebbe Santa Lucia senza i soldi di cioccolato!

2. Prepari il caffè e il latte. La notte di Santa Lucia prepari una tazza di latte per l'asinello e una tazzina di caffè per Santa Lucia, in modo che possano rifocillarsi prima di partire carichi di regali per l'indirizzo successivo. Probabilmente gli equini sono intolleranti al lattosio e Santa Lucia, se dovesse bere il caffè in ogni casa, non dormirebbe più per un anno. Ma chi se ne frega, è la tradizione!

3. Fai scorta di mandarini e bagigi. Sulla tavola imbandita con i dolcetti di Santa Lucia non possono mancare un bel cesto di mandarini e le arachidi nel loro guscio. Sono due elementi indispensabili. Mia nonna mi diceva sempre che quando eravamo tutti più poveri, nel secondo dopoguerra, i mandarini e i bagigi erano tutto quello che si poteva desiderare, altro che il Pisolone e la Playstation 2.

4. Hai i molari d'acciaio. Se sei veneta come me, nel tuo piatto di Santa Lucia non può mancare la famigerata "stecca di mandorlato". Quello di Cologna Veneta, appiccicoso fuori e di marmo dentro, che si attacca al lavoro del tuo dentista ma ti piace troppo. È un miracolo che tu abbia ancora tutti i denti al loro posto.

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In redazione Santa Lucia passa praticamente tutti i giorni a rimpinzare il vassoietto delle riunioni.

5. I tuoi piatti di dolci sono un attentato alla glicemia. Il piatto di Santa Lucia tradizionalmente è una variopinta accozzaglia di dolcetti, più sono cioccolatosi, zuccherosi, colorati e meglio è. Anche se ti sforzi di gustarli con parsimonia e farteli durare fino all'Epifania, va sempre a finire che uno tira l'altro e hai spazzolato tutto prima della vigilia di Natale. Pazienza, vorrà dire che la Befana dovrà riempirti la calza anche quest'anno.

6. Quando senti il campanellino ti emozioni ancora. Molte case del Nord Italia (non so come sia al Sud, ma nel caso adottate anche voi questa bellissima usanza!) sono dotate di un campanellino di Santa Lucia, che dev'essere usato nei giorni prima della ricorrenza, diciamo dall'Immacolata in poi. L'addetta alla scampanellata di solito è una zia. Da noi era mia cugina che usciva in giardino, al freddo e al buio, tutta imbacuccata, scampanellando a più non posso. Appena io e mia sorella sentivamo tintinnare ci avvicinavamo alla cappa del fornello (in mancanza di un caminetto era la soluzione più pratica) aspettando che piovessero i dolcetti dal soffitto. A quel punto mia mamma lanciava in mezzo al soggiorno una manciata di caramelle Rossana e noi urlavamo, elettrizzate: «Grazie, Santa Lucia!». Che magia!

7. Hai il sacrosanto terrore della sabbia negli occhi. A meno che passi il Natale ai Caraibi, il 13 dicembre è una data molto probabile in cui potrebbe arrivarti una manciata di sabbia dritta in faccia, fuori stagione, mentre sei a letto totalmente insonne per l'emozione dei regali, i dolcetti e tutto il resto. Ma quella notte, lo sanno tutti, guai a farsi trovare svegli!Prendi una pastiglia di melatonina, conta le pecore e cerca di addormentarti se ci tieni alle orbite.

Buona Santa Lucia!