Tra tutti i viaggi che hai fatto finora qual è la meta che avevi sottovalutato sotto il profilo gastronomico invece ti ha stupita?

In Prenotazione Obbligatoria, il mio ultimo libro, c'è tanto Nord Europa: la regione dei fiordi in Norvegia, lo Jutland e un safari di caccia alle ostriche in Danimarca, le isole Faroe. Non è un caso: la Nuova Cucina Nordica, grazie alla straordinaria personalità di René Redzepi, chef del Noma di Copenhagen, è stata la principale storia giornalistica nel settore del cibo di questi anni '10. Ma non si tratta di avere un'inclinazione per muschi e licheni, come pensano in molti. Il cuore della questione è il racconto - o anche, potremmo dire, un'idea semplice e potente: che anche nel luogo meno generoso - per clima e latitudine - del pianeta la natura è sorprendentemente generosa, se ci avviciniamo a essa con una mentalità aperta, e con la capacità di creare una nuova grammatica nella trasformazione del cibo.

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Le isole Faroe, dove non crescono nemmeno gli alberi per via del vento troppo forte, mi hanno sbalordito: i frutti di mare sono tra i più grandi e deliziosi del mondo, però per i locali la vera prelibatezza è la pecora fermentata: come dice il nome, un quarto di pecora lasciato a temperatura ambiente (quindi, bisogna ammettere, freschina) a fermentare per alcuni mesi. Il risultato finale è simile a certi formaggi offensivi per il naso, e deliziosi al palato - quantomeno per gli indigeni, mentre i visitatori fanno un po' più fatica: un gusto acquisito, come si dice in modo vagamente eufemistico.

Viceversa quella per cui nutrivi grandi aspettative invece ti ha delusa?

Quanto alle delusioni: purtroppo, chi ritiene di non avere molto da dimostrare tende ad impigrirsi, e così capita frequentemente che, mediamente, il cibo nei paesi famosi per il loro cibo lasci a desiderare. La cucina francese è straordinaria ad alti livelli, ma può essere un po' desolante nella fascia media e bassa. L'Italia non è, ahimè, immune dallo stesso rischio.

Le destinazioni top che ospiteranno gli eventi food imperdibili del 2017?

Collaboration Beer Fest - 25 marzo 2017 - Denver, CO (USA)

Il Colorado è lo Stato americano dove si producono più alcolici (e, peraltro, è stato il primo Stato a rendere la cannabis legale anche a scopo ricreativo, come ho raccontato nella storia dedicata agli edibles in Prenotazione Obbligatoria), e una delle capitali mondiali della birra artigianale. Uno degli eventi più belli nella capitale, Denver, è il Collaboration Beer Fest: due o più birrifici, che possono trovarsi ovunque - dietro l'angolo oppure a 10 fusi orari di distanza - fanno insieme una cotta speciale. Il biglietto d'ingresso comprende degustazioni illimitate. L'occasione perfetta per capire come mai il mondo della birra è così speciale, affezionato alla sua libertà e insofferente alle regole.

Food & Wine Festival Melbourne - 31 marzo - 9 aprile 2017 (Australia)

Melbourne si è ormai saldamente collocata sulla mappa delle più grandi città del cibo nel mondo, e il suo Food & Wine Festival è uno dei momenti migliori in cui esplorarla: ci sono le masterclass degli chef famosi (quest'anno c'è anche Carlo Cracco, insieme a - tra gli altri grandi nomi - Grant Achatz di Alinea a Chicago e il celebre decano della cucina peruviana Gaston Acurio), ma anche i "crawl 'N bite", cioè serate di assaggi tra i più bei luoghi della città: le migliori enoteche di Fitzroy, i ristoranti sul mare classici St Kilda, o i vicoli secondari di Melbourne.

Ein Prosit - 26-29 ottobre 2017 Tarvisio (UD)

Questa è probabilmente la mia manifestazione enogastronomica preferita in Italia, per più di una ragione: primo, è a misura d'uomo, e pur essendo di successo la calca non è mai opprimente; e poi ha uno dei programmi più interessanti e ambiziosi d'Italia: le degustazioni di vino sono guidate dai alcuni dei migliori professionisti del settore (un paio di nomi: Armando Castagno per la Borgogna, Alberto Lupetti per lo Champagne) mentre le cene uniscono cuochi di grido e location imperdibili, come baite cui si arriva soltanto con un viaggio in funivia.

Tu sei pescovegetariana: quali sono le mete dove c'è una cucina locale più ricca per chi è vegetariano o vegano?

Nella mia esperienza, mangiare vegetariano rimane un po' difficile soprattutto nei paesi europei più proteino-centrici: in Francia, Germania, e nell'Europa dell'Est si fatica ancora a concepire un pasto come completo senza la carne.

Ad esempio, la scorsa estate ero in Moravia e mi sono fermata a pranzo in un locale il cui menu non aveva nemmeno un singolo piatto senza carne. Ho chiesto allora se potevo avere l'insalata di pollo senza pollo, hanno detto "sì" e mi hanno portato dell'insalata verde con del pane a parte. Ok! Quanto al resto: noi concepiamo il Giappone come il paese del sushi, ma in realtà il pesce crudo non è un cibo dalla storia molto lunga, e la cucina di casa tradizionale del Giappone è vegetariana, basata su riso, soia e verdure.

L'alimento o la bevanda più strana che ti è capitato di mangiare/bere nel tuoi viaggi?

Sono stata in Giappone nell'inverno scorso, che è la stagione del fugu, il pesce palla eccezionalmente velenoso: il veleno è 1200 volte più potente del cianuro, e non esiste alcun antidoto, ne basterebbe uno per uccidere anche cento persone. Dal 1958, i cuochi devono ottenere una licenza speciale per preparare e vendere il pesce palla nel proprio ristorante, ed è richiesto un tirocinio pluriennale. Tradizionalmente, questo pesce viene presentato agli ospiti ancora vivo, all'interno di una ciotola di legno, e si attende da loro un cenno di assenso prima di riportarlo in cucina perché sia tagliato e cucinato. Io ero piuttosto una maschera di terrore. Alla fine della cena (alla quale, come si intuisce, sono sopravvissuta) ho scoperto che il fugu è costoso e quasi insapore, eppure è considerato una vera prelibatezza: praticamente un esempio da libro di testo di come non esiste pubblicità cattiva!

Chi è Sara Porro

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Sara Porro posa assieme a un iguana in Ecuador. Tranquilla, non se l\

Sara Porro vive a Milano ed è una delle più autorevoli scrittrici di cibo in Italia. Ha messo nero su bianco le sue avventure gastronomiche di viaggio in due saggi divertenti e pieni di avventure tragicomiche ai confini della realtà (e dei 5 continenti). Il suo viaggio alla scoperta del Perù, dalle coste di Lima alle vette di Cuzco fino a Iquitos nel fitto della foresta, è documentato nel libro Manuale di sopravvivenza amazzonica per signorine di città (EDT). La sua ultima fatica letteraria è Prenotazione obbligatoria (UTET), una raccolta di racconti autobiografici ai quattro angoli del globo. Se vuoi conoscerla domenica 26 marzo puoi partecipare al suo food tour benefico per la fondazione Progetto Arca Onlus, alla scoperta delle meraviglie gastronomiche di Milano.

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