Nell'era digitale, il porno è ormai a portata di click e lo stereotipo del trentenne sfigato che vive ancora con i suoi, chiuso in camera con le mani sul pacco e una scorta di lubrificante nascosta nel cassetto, aleggia come un avvertimento contro le conseguenze della porno dipendenza. Ma in cosa consiste, esattamente quest'ultima? Ed è solo un problema che riguarda gli uomini o, al contrario, interessa anche le donne?

La social media editor del sito di Cosmopolitan Usa Elisa Benson e la senior editor sesso & relazioni Ali Drucker, hanno parlato in un podcast della complessa realtà di questo mondo e del rischio di assuefazione. Con loro hanno partecipato anche Laura, ex porno-dipendente, l'attrice Pamela Anderson, il giornalista Rabbi Shmuley (che di recente ha scritto un articolo sul tema per il Wall Street Journal) e la sessuologa Jessica O'Reilly. Dalla discussione sono emersi alcuni punti che possono aiutarti a far luce su che cos'è questa forma di dipendenza sessuale e a capire se il porno è davvero pericoloso come sembra.

1. L'era digitale ha reso il mondo del porno accessibile ovunque

Ma va, davvero? È ovvio, però, che la facilità di accesso online è collegata al rischio di dipendenza. «È indubbio che l'avvento del porno via internet ha facilitato il suo ricorso», osserva Drucker. «Se uno volesse, potrebbe guardare film porno 24 ore al giorno, e si sono già registrati alcuni casi del genere». Anderson concorda e mette la porno dipendenza sullo stesso piano dell'alcolismo: «Dipende dalla facilità con cui oggi, grazie alla rete, possiamo procurarci qualsiasi cosa. Ma dobbiamo riflettere anche sul perché il fenomeno sia così diffuso. Alcune persone vanno al bar, si fanno un drink e tornano a casa, mentre altre non riescono a darsi un limite. Occorre che ciascuno di noi capisca a quale categoria appartenga».

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2. Non tutti sono d'accordo sul fatto che il porno dia dipendenza

Al momento, gli studiosi stanno ancora discutendo sull'effettiva esistenza di una dipendenza da pornografia. Ma chi ne è uscito non ha dubbi in proposito. «Credo si tratti di una sorta di disconnessione dal mondo, della volontà di non essere del tutto presente», racconta Laura. «Per me si è trattato di questo. E se ti allontana dalla carriera, dalle responsabilità e dalla vita affettiva, allora sì, è una dipendenza». Eppure, l'Associazione americana di Psichiatria ha più volte negato che l'assuefazione da sesso possa essere una patologia. «Credo sia importante distinguere tra l'esperienza reale e quello che dicono le ricerche: occorre capire cosa succede senza generalizzare, ed è a questo che servono gli esperti», aggiunge O'Reilly.

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3. L'assuefazione alla pornografia è un problema che riguarda anche le donne

«È stato molto difficile trovare un'altra ragazza con il mio stesso problema con cui parlare», racconta Laura. «In tutto lo stato dell'Alabama eravamo solo in quattro donne ad aver chiesto aiuto. E io, tra l'altro, ero l'unica ad avere meno di 30 anni. Oggi mi fa piacere constatare che esistono programmi appositamente studiati per aiutare le donne, perché anche noi, proprio come gli uomini, possiamo trovarci ad affrontare problemi legati a un rapporto alterato con il sesso e la pornografia».

4. Se il porno diventa tossico si rischia l'anoressia sessuale

Secondo Schmuley, se il consumo di video porno diventa un'abitudine, finisce per inibire l'intimità sessuale reale. «Si trasforma nel suo sostituto», avverte. A conferma, Laura racconta che combattendo la porno dipendenza, si rischia di cadere nella trappola opposta: «Una cosa che ho imparato facendo terapia è che le persone che hanno problemi di questo tipo passano da comportamenti compulsivi verso il sesso alla perdita totale dell'eccitazione e dell'impulso sessuale. È una condizione che ho provato anch'io per dieci anni: gli esperti la definiscono "anoressia sessuale". Per me è stato difficilissimo uscirne», confessa.

5. Potrebbe essere il sintomo di un altro problema

«Nel mio caso, si trattava della mancanza di contatto con la realtà», dice Laura. «Sono cresciuta in un ambiente fortemente religioso e tossico: era tutto o bianco o nero e le donne valevano solo in base alla loro purezza… Insomma, sono cresciuta in un mondo in cui il sesso era tabù. Usavo la pornografia e la masturbazione per scollegarmi dalla mia realtà quotidiana, per sfuggire dallo stress e dalle insicurezze».

6. Il porno di per sé non è affatto nocivo

La pornografia non è il diavolo! «In un recente studio, abbiamo esaminato 280 uomini che guardavano, a seconda dei casi, da zero a 25 ore di film porno alla settimana. Ebbene, è venuto fuori che non c'è una correlazione diretta tra consumo di porno e fenomeni di desensibilizzazione, eccitazione o problemi di disfunzione erettile», precisa O'Reilly.

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7. Anzi, per molte coppie è un mezzo prezioso per creare intimità

«Molte persone guardando film porno in coppia raggiungono non solo livelli di soddisfazione erotica molto alti, ma anche un'ottima consapevolezza sessuale. E questo accade perché grazie ai video hot parlano di sesso tra loro. Ok, il porno non sarà esattamente uno strumento educativo, ma può aiutarci a comunicare al nostro partner cosa ci piace e cosa no», spiega Jess.

8. Per guarire occorre ridefinire la propria sessualità

La terapista ha spinto Laura ad associare la sessualità a elementi positivi, invece che al senso di colpa come faceva prima. «L'aspetto migliore del mio processo di guarigione è stato l'aver capito che la sessualità è una parte bellissima del nostro essere umani, oltre che un modo per entrare in contatto con un'altra persona», rivela Laura. «Ho dovuto lavorare sodo su di me per riuscire a considerare in un modo diverso ciò che era diventato un tormento da ben otto anni, ma ce l'ho fatta. Ora la terapista vorrebbe che provassi a guardare il porno per capire quali sono i miei limiti».

9. Una volta uscita dalla porno dipendenza puoi sempre ritrovare il tuo equilibrio sessuale

Laura afferma di essere pronta ad aggiungere un po' di porno alla sua futura relazione. «Per anni ho evitato l'intimità a ogni costo. Stavo male. Mi sentivo a pezzi. Ma oggi sono cambiata e ho scoperto un nuovo bellissimo lato di me. Ho lavorato sodo per fare pace con la mia sessualità, e se io e il mio partner volessimo veramente guardare porno insieme, oggi sarei pronta a farlo. Al cento per cento».

DaCosmopolitan US