Se hai un amico che di professione fa il detective privato, la tentazione di chiedergli come si fa a scoprire il tradimento del partner ti prende ogni volta che lo vedi. Ma no! Non sono una tipa gelosa. Solo che... Sto bevendo un aperitivo con il mio amico Mario che lavora per l'agenzia Aldo Pirri Investigazioni e non resisto. Così lo interrogo con il tentativo, un po' maldestro, di rubargli qualche "ferro del mestiere".

Indaga sulle sue abitudini

All'inizio ci giro intorno, ma poi sferro l'attacco: Mario quanta gente viene da te per indagare sull'infedeltà coniugale? Mario ride, «Tanta» e un po' alla volta si sbottona. «Sono soprattutto coppie sposate o conviventi. L'indagine si fa quando in ballo c'è un rapporto importante o un contratto, come nel caso del matrimonio, per tutelare i propri interessi». 

E da dove si comincia? «Osservando la routine quotidiana: certi cambiamenti sono indicativi». Ok Mario, dimmi quali sono. «Nota se prima il tuo compagno lasciava il cellulare incustodito e ora non lo fa più. Lo porta con se in bagno anche quando fa la doccia. Se ha tolto la suoneria o ha inserito un pin per bloccarlo. Ti sembra più distratto nella vita di coppia. Se aumentano riunioni di lavoro, gli incontri con gli amici, partite di calcio o di poker». Gli faccio notare che sembrano tanti bei cliché. «Forse, ma sono questi indizi a dare il campanello d'allarme, com'è accaduto a una mia cliente che dopo tre anni di matrimonio aveva notato cambiamenti ingiustificati nel look di suo marito. Si è insospettita perché prima andava dal barbiere una volta al mese, poi aveva cominciato a farlo ogni due settimane. Al posto delle solite t-shirt si era rifatto il guardaroba con abiti firmati. Aveva persino acquistato un auto più costosa. Indagando sulla sua vita fuori casa non avevo notato nulla di strano: tornava dal lavoro alla solita ora e non aveva uscite serali improvvise. Ma poi seguendolo ho scoperto che la mattina prima di arrivare in ufficio passava a prendere sotto casa una sua collega, la stessa con la quale s'intratteneva a pranzo e con la quale, un giorno, proprio all'ora di pranzo si era rifugiato in hotel».

Pedinalo, è un classico sempre efficace

Quindi se sospetto un tradimento devo monitorare la sua vita fuori di casa? «Il pedinamento è il metodo più utile. Niente travestimenti, niente parrucche o trench alla Sherlock Holmes. Devi essere anonima e il più naturale possibile. Fai caso al lato in cui è solito girarsi. Se è mancino lo farà a sinistra, se è destrorso a destra. Seguilo posizionandoti dalla parte opposta al suo campo visivo, così se capita che si volta a guardare dietro non ti scoprirà». Gli faccio notare che devo conoscere in anticipo i suoi spostamenti. «Chiedo sempre alle mie clienti informazioni utili per esempio sull'orario di lavoro. Ti confesso però che quasi mai ci azzeccano. Mi dicono che il partner esce alle otto dall'ufficio? Scopro invece che sono fuori già alle cinque». 

D'accordo ma che noia fare il palo! Credevo che il pedinamento fosse più movimentato. «Lo è se ti concentri sui dettagli. Quando telefona nota le espressioni del viso: se sorride o sembra felice e non sta chiamando te, forse sta chiamando l'altra. Se in auto ha la camicia di scorta e quando esce dal lavoro si cambia e si mette il profumo, credi che stia tornando a casa?». Direi di no. Niente inseguimenti? «Macché. Ci sono modi più facili e interessanti». Tipo? «Ho scoperto la doppia vita del futuro marito di una mia cliente solo attraverso la targa dell'auto». Questa non me la faccio scappare: tiro fuori carta e penna e prendo appunti. "Una ragazza si è rivolta all'agenzia perché non riusciva a rintracciare il suo fidanzato, sparito da un giorno all'altro poche settimane prima del matrimonio. E in effetti era un po' difficile visto che lui in un paio di mesi, approfittando del caos dei preparativi nuziali, aveva cambiato casa e lavoro. L'ho beccato grazie al modello e alla targa dell'auto, semplicemente verificando sul sito dell'Aci, con un servizio a pagamento accessibile a tutti. L'auto che la ragazza era convinta fosse del suo fidanzato, in realtà, era intestata a una donna che fino a qualche tempo prima viveva in un'altra città e con la quale era andato a convivere».

Usa l'attrezzatura giusta

Va bene, ma qui c'è bisogno di prove: come si fa a inchiodare il traditore? «Va bene una fotocamera compatta e maneggevole, ma invece delle foto fai un video, così riprendi in sequenza senza rischiare di perdere i momenti clou. Poi con un software estrapoli sul computer i singoli frame. Ma riprendi con nonchalance: come se ci stessi giocando. Se, invece, il presunto traditore è con un gruppo di amici e c'è una bella ragazza in loro compagnia, non trarre subito le conclusioni. La situazione deve essere inequivocabile: lui e lei. Evita di immortalare momenti di passionale effusione, non c'è bisogno di spiattellare la cruda verità con atti espliciti». Altro che dura realtà, se becco il mio compagno in teneri atteggiamenti, gli spiattello un bel rovescio sulla guancia! 

E la telecamera? «Puoi usarla solo se è in casa tua, oppure nell'auto che usa lui ma se è intestata a te. Non devi violare la sua privacy. E non affidarti agli spy shop, soprattutto online che ti vendono l'attrezzatura d'investigazione per quattro soldi: quella buona è costosissima e bisogna saperla usare». Una sbirciatina al suo computer? «Solo se le password di accesso te le ha date lui». E se fa sesso con una camgirl? «In questo caso invece di cercare tracce sul suo computer analizza le spese del conto corrente se lo avete in comune».

Se scopri qualcosa parla con lui

Come detective Mario mi sembra uno pieno di buon senso. Alla fine mi dice pure che la cosa migliore da fare se scopro un tradimento è dialogare. Con il fedifrago! Se così fosse non ci penserei neanche: lo butteri fuori di casa all'istante. «La cosa più importante è la comunicazione. Le coppie cadono sempre su questo punto: smettono di parlare. 

Hai il sospetto che abbia un'amante? Non assumere un atteggiamento inquisitorio e fai domande ambigue e non dirette. Se mente abbasserà lo sguardo, si girerà dandoti le spalle o cambierà discorso, ma se provi con l'arma dell'ironia forse cadranno le sue difese e se pure non confesserà il tradimento potrebbero venir fuori tante verità che riguardano voi due. Vuoi un ultimo consiglio?». Certo è tutta la sera che pendo dalle tue labbra per carpire i segreti del tuo lavoro! «Prima di mettere a repentaglio il rapporto, se hai dubbi sulla fedeltà del tuo compagno affidati a un'agenzia seria che ti rilascia un mandato di consulenza investigativa. Se lo fai in prima persona rischi di esporti troppo».

Quando torno a casa, trovo il cellulare del mio uomo abbandonato sul tavolo alla mia mercé e lui sul divano. Le sue abitudini non sono cambiate: stessa posizione stravaccata e stesso telefilm. Mi avvicino, lo bacio e gli chiedo com'è andata la giornata. Mi racconta in dettaglio com'è andata al lavoro e come ha messo ko la collega pettegola. Caro Mario grazie per i consigli: credo che rinuncerò al detective. Almeno per il momento!

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