In un'intervista a Entertainment Weekly, Emma Watson ha affrontato una questione che è entrata con la forza di un elefante nella sala da ballo della Bella e della Bestia. C'è chi ha associato la storia di Belle che si innamora della Bestia, ovvero quello della classica fiaba, al rapporto che un rapito instaura con il suo rapitore, tanto che si innamora di lui. In altre parole c'è di mezzo la Sindrome di Stoccolma.

Secondo Emma Watson, che interpreta la protagonista che rimane affascinata da Dan Stevens nel ruolo dell'essere mostruoso e cornuto, il nuovo film non trasmetterà agli spettatori un messaggio del genere.

«È una domanda giusta ed è quello che accade all'inizio. In effetti la Sindrome di Stoccolma potrebbe c'entrare con questa storia, così ho letto qualcosa per informarmi in proposito. Succede che il prigioniero, per qualche strana ragione, si innamora del suo rapitore. Belle si oppone in continuazione e non va mai d'accordo con la Bestia. Non ha nessuna delle caratteristiche di chi è affetto da Sindrome di Stoccolma, perché lei mantiene la sua indipendenza. E sono convinta che la scelta di Belle si rimanere sia presa in totale autonomia».

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Emma ha aggiunto anche che, secondo lei, Belle è una che combatte perché ogni cosa ritorni al suo posto e lei mantenga il suo. Il suo rifiuto, all'inizio, di cenare con lui è esattamente un segno di protesta. «Lui sbatte la porta, la sbatte di nuovo. C'è una sorta di sfida aperta "Pensi che io debba per forza venire a mangiare con te e che sia la tua prigioniera? Assolutamente no!". Quella di La Bella e La Bestia è una storia d'amore che va al di là di una relazione romantica, perché i due prima diventano amici. L'amore viene dopo e, per un sacco di ragioni, penso che sia più forte di quei rapporti che nascono come colpi di fulmine».

Che cos'è la Sindrome di Stoccolma:

Nel fantastico mondo di La Bella e La Bestia:

DaCosmopolitan US