1. Dicono che io sia troppo. Troppo intelligente, troppo esuberante, troppo loquace, troppo nervosa, troppo intensa. Per bilanciare rispondo che ci sono anche un mucchio di cose in cui non sono affatto "troppo": casalinga, cuoca, mammona. Che dite, cari ragazzi, la situazione è più equilibrata così?

2. Faccio il primo passo. Mica sempre però: solo con quelli che sono in grado di apprezzarlo. Perché sanno che non lo faccio per leggiadria di valori; sanno che è il punto 1 a fregarmi: sono troppo decisa. E se voglio una cosa, me la prendo, o almeno ci provo. Non è questo che tocca fare, in questa breve esistenza?

3. Faccio molte domande, soprattutto all'universo maschile che mi gravita intorno. Mi piace capire e anche sapere. Questo non significa che, anche in coppia, non debbano esistere delle zone d'ombra, degli spazi privati, dei tempi esclusivamente individuali; ci mancherebbe, ne ho bisogno anche io. Ma penso che, quando si sta insieme, siano fondamentali due cose: comunicare e condividere. Se vi disturbano le domande forse non avete chiari questi due concetti. Oppure avete qualcosa da nascondere.

4. Mi piace truccarmi, mi tingo i capelli (anche di rosa), ho le unghie che sembrano lampadari glitterati (o forse SONO dei lampadari glitterati, embé?). Eppure sento tanti ragazzi parlare di acqua e sapone, e non per usarli sotto la doccia. Piuttosto per "esaltare la bellezza naturale della donna", quella da Bridget Jones davanti alla tv, con la felpa e il pigiamone, a divorare pop corn al caramello. Come dite? L'apparenza non conta? No, infatti, perché voi non sbavate dietro alle tette rifatte e a Photoshop, vero? In ogni caso vi dò una notizia: non è per voi che lo facciamo, che ci trucchiamo, che ci coloriamo, che ci tempestiamo di brillanti (finti), che indossiamo scollature e gonne inguinali. Lo facciamo per noi stesse. Perché ci piace. Perché siamo vanitose, leggere quanto basta, frizzanti. Ma dietro al trucco, ricordatevi, c'è sempre il punto 1. Il punto 1, signori, il punto 1.

5. Non mi piace il calcio. E odio fingere che mi stia bene vedere i ragazzi trasformarsi in belve urlanti davanti alla tv. E odio fingere che mi vada bene ritagliare la vita vera intorno a coppe e campionati. Quindi non lo farò, cari ragazzi, fatevene una ragione.

6. Non bevo/fumo/mi drogo. Riesco tranquillamente a essere ubriaca anche quando sono sobria. Quindi perché perdere la lucidità? Per assopire i freni inibitori mi basta la mia follia. Inutile che continuiate a dire "prima o poi ce la farò a farti ubriacare". Mettetevi in fila e perdete ogni speranza.

7. Non mi piace arrivare alla posizione n°99 del kamasutra al primo appuntamento. Oppure sì. Dipende da chi ho davanti, dal momento che sto attraversando, da cosa sento. È così difficile capirlo/accettarlo/non-giudicarlo/addirittura-condividerlo?

8. Ho bisogno di ordine e di organizzazione. Forse devo programmare anche il momento del sesso. Poco romantico? Probabile, anche se il modo per renderlo passionale si può trovare ugualmente. Un modo che non credo corrisponda a "non riesco a controllare i miei istinti animali, quindi molla tutto e fammi sfogare". Forse vi ricorda qualcosa, cari maschioni?!?

9. Ah, a proposito di ordine: non ho intenzione di passare la vita a raccogliere i resti del caos che il testosterone crea intorno a sé. Né di stare zitta in merito: quindi cercate dentro di voi il lato oscuro della forza, so che l'ordine vi appartiene, in fondo. Potreste evitare totalmente il nostro lato bacchettone e vivere felici e ordinati, se solo sapeste leggervi dentro davvero.

10. Sono molto romantica, nonostante il punto 8. Ma se pensate che il romanticismo sia ormai una faccenda da amor cortese, io rimango volentieri ad aspettare un cavaliere del 1100. Tanto so benissimo come e quando scendere da cavallo per mettere i piedi ben saldi a terra.

11. Penso troppo. E qui si chiude il cerchio, perché in qualche modo si torna sempre al punto 1. Ma in questo caso la faccenda è più complicata, più articolata, più difficile. Ecco, lo vedi? Sto pensando troppo. Me lo dicono sempre i ragazzi, che invece amano tanto la semplicità, la linearità, l'assenza di fronzoli, merletti e ricami. Ma a me piace così: io voglio pensare troppo, altrimenti sarebbe tutto "troppo" noioso e rischierei, inoltre, di perdermi qualche pezzo. E poi chi rimane a raccogliere quelli che perdete voi?