Chiudete gli occhi e provate a immaginare il viso di una persona famosa, anzi meglio, di una donna famosa...che abbia l'acne. Quanti ve ne vengono in mente? Superano le dita di una mano? Le verità è che è davvero difficile che l'acne venga mostrata, è difficile che ci siano dei personaggi famosi o anche degli adolescenti famosi con cui ,chi ce l'ha, possa identificarsi. Questo perché, specie per le donne, si tratta di uno stigma non da poco, in totale contrasto con i classici standard di bellezza. Un po' di tempo fa, per dire, su Twitter era diventata virale una foto dove la pelle di Kim Kardashian mostrava qualche poro al posto della superficie perfettamente liscia che evidentemente tutti si aspettavano. Questo è il punto a cui siamo arrivati. A me, però, se chiudo gli occhi, viene in mente almeno una donna (e che donna!), una celebrity italiana super amata che spesso su Instagram mostra la sua pelle così com'è, con brufoli, crosticine, cicatrici. Forse è la stessa a cui state pensando anche voi: Matilda De Angelis. "Sono diventata molto fiera delle mie cicatrici", ha scritto in un nuovo post su Instagram l'attrice che ha appena incantato l'Italia al Festival di Sanremo.

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"Mi ricordano di tutte le volte che ho pianto perché non mi sentivo bella e di quanto non me ne fotta in realtà un cazzo di essere bella. Che non so nemmeno cosa significhi", prosegue l'attrice venticinquenne. L'acne viene spesso e volentieri presentata come una cosa da "ragazzini": nei film e nei telefilm (ma anche nei libri) tipicamente ad avere l'acne è qualche personaggio secondario un po' sfigato che deve ancora "sbocciare" o, ancora peggio, i brufoli vengono usati per accrescere il disgusto verso dei personaggi negativi e spiacevoli. Esiste infatti un forte stigma che lega l'acne all'avere la pelle sporca, al non prendersi sufficientemente cura di sé e al mangiare in modo poco sano. Con questo tipo di rappresentazione, ovvio che poi risulta quasi impossibile viverla come una cosa naturale e molto comune. Eppure secondo i dati pubblicati dall'NHS, si tratta non solo di un problema molto diffuso ma anche non unicamente connesso all'adolescenza. "L'acne è molto comune negli adolescenti e nei giovani adulti. Circa il 95% delle persone di età compresa tra gli 11 e i 30 anni è affetto da acne in una certa misura", si legge nel sito web del National Health Service Britannico che spiega che per le donne avere l'acne in età adulta è più comune che per gli uomini.

Per le donne, tra l'altro, l'acne può essere un problema ancor peggiore che per gli uomini. Questo non vuol dire che non abbia effetti sulla salute mentale anche dei maschi, eh, ma quando si parla di standard di bellezza è inutile negare che le donne ne siano tradizionalmente più condizionate. Per una donna avere la pelle liscia sembra un diktat inviolabile, basti pensare agli insulti ricevuti da Kendall Jenner su Twitter dopo che, dalle foto dei Golden Globes del 2018, si intravvedeva dell'acne sotto il fondotinta. "Com'è possibile che sia una delle modelle più pagate al mondo", aveva scritto un'utente, "insomma, guardate la sua pelle da vicino!". Come fa notare Refinery29, poi, su TikTok l'hashtag #boyswithacne mostra centinaia di video, realizzati principalmente da ragazze, dove si parla di quanto siano "carini" e persino "hot" i ragazzi che ce l'hanno. L'hashtag #girlswithacne, invece, conduce a video di ragazze che parlano della loro pelle in chiave #skinpositive. Ammirevoli e necessari. I commenti, però, sono di tutt'altro stampo: pieni di insulti e odio.

Avere l'acne per molte ragazza è semplicemente inaccettabile. E mostrarla anche peggio, con tutte le conseguenze di vergogna e odio si sé che ne derivano. Ecco perché scorrere il profilo instagram di Matilda De Angelis fa bene al cuore: si alternano foto perfettamente patinate da vera diva a selfie al naturale, senza soluzione di continuità. Forse le ragazzine di oggi potranno guardarla e dire: io sono come lei. E non è già moltissimo?

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Elisabetta Moro

Nata a Padova, vivo tra Londra e Milano. Dopo la laurea in Giurisprudenza, mi sono specializzata in Studi di Genere con un Master in Women’s Studies nel Regno Unito. Oggi scrivo di attualità, costume e pop culture, focalizzandomi in particolare su tematiche legate al femminismo, alle questioni di genere e ai diritti civili.