Facciamo tanti (bei) discorsi sulla body positivity, cerchiamo quotidianamente di diffondere un messaggio positivo alle donne, soprattutto alle più giovani, ossia amarsi incondizionatamente nelle proprie imperfezioni. Ma poi arriva, tempestivamente, chi crede che chi si trova sotto i riflettori dei social media debba subire gratuitamente insulti quotidiani. Proprio in quel luogo - virtuale - dove il più degli account millanta ( un finto?) girl power. A leggere, ancora una volta, parole colme di cattiveria, sui social, è stata Valentina Ferragni. La piccola di casa Ferragni, influencer e ora imprenditrice di una sua linea di orecchini (Valentina Ferragni Studio), ha fatto semplicemente il suo lavoro: ha postato una fotografia in un bellissimo outfit primaverile nel salotto di casa. A essere prese di mira, questa volta, non gli occhi, non il fisico, ma le caviglie, avvolte da un vertiginoso e invidiabile paio di décolletées rosa shocking in stile gladiatore.

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Ironicamente, Valentina Ferragni, ha descritto la sua foto come la rappresentazione di un “classico outfit da lockdown”. E subito i commenti indesiderati sono piovuti copiosamente sulla sua pagina. “I salsicciotti alle caviglie, anche se magre non stanno bene”, “Allenta i lacci alla caviglia che ti fermano il sangue”, “Le caviglie sembrano due salsicce”, “Slegati quei lacci che le gambe stanno andando in cancrena”, “Guarda che caviglie gonfie”. Ecco a voi una piccola parte della gentilezza umana, della solidarietà femminile.

Ma noi ci chiediamo, che cosa si parla a fare di positività del corpo se poi il bodyshaming è così tristemente diffuso soprattutto tra donne? Tutti i bei discorsi portati avanti ormai da qualche anno, perdono valore se, tra le stesse donne, non c’è alleanza, ma una gara alla prima cattiveria da postare. È semplicemente l’incoerenza del genere umano. Un giorno ci si batte affinché i filtri non vengano più usati e le fotografie non vengano ritoccate e, il giorno dopo, si ricade nello stesso (e a questo punto, noioso) errore.

La stessa Valentina, questa volta, ha cercato di rispondere con un piccolo sorriso (sempre celato da uno schermo che nasconde tante verità), scrivendo: “Ragazze mamma mia… va bene tutto, ma addirittura ora commentate dicendo che ho la cuccetta alle caviglie? Ma veramente? Sono semplicemente scarpe che si allacciano alla schiava e con il polpaccio tirato fanno questo effetto. Veramente trovate difetti ovunque!”.

Non esiste un corpo perfetto, dovremmo averlo capito. Esiste, però, la normalità, quella, prima, tanto richiesta e, poi, duramente criticata. Ed è proprio questa che Valentina e tante altre ragazze presenti sui social cercano quotidianamente di valorizzare. L’autenticità è unica. Le imperfezioni sono uniche. Imparare a vivere nella bellezza delle imperfezioni dovrebbe essere così meravigliosamente semplice, no? Ecco, facciamo!