Sono finiti i giorni di vergogna e pudore e, con loro, le richieste sussurrate all’amica di turno per chiedere l’assorbente di emergenza o per controllare eventuali macchie sui pantaloni. Sono finiti i giorni per il più grande stigma riguardante il corpo femminile per dare il benvenuto alla consapevolezza e alla fierezza delle proprie mestruazioni.

Sui social si parla finalmente di mestruazioni, di period pride, della sconfitta definitiva e necessaria della loro stigmatizzazione sociale e l’ultima a dare il fiero e degno esempio alle più giovani che parlare di ciclo, assorbenti, dolori mestruali, sia una cosa del tutto normale, è stata Deva Cassel con un video ironico su TikTok.

La figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel ha registrato un video ricreando un immaginario discorso tra lei e le sue mestruazioni. "Non ho bisogno di sapere perché voi ragazze vi preoccupiate a questo punto. Sono io. Io vinco, tu perdi", una voce di sottofondo prende le parti delle mestruazioni di ogni donna. Perché, alla fine, come dice Deva, il ciclo arriva ogni mese e con lui, dolori addominali, fastidi, emicranie... Siamo così, quindi qual è il problema?!

La consapevolezza delle mestruazioni e l’orgoglio mestruale vogliono ricordare alle donne la bellezza del proprio corpo e della propria ricchezza. Quante, negli anni, hanno provato imbarazzo, timore, vergogna parlando di ciclo mestruale? Se non avessimo mai dato modo di far nascere un tabù del genere, chiameremmo questo fenomeno mensile con il proprio nome, non con etichette inventate che celano una condizione naturale. Al contrario, negli anni, abbiamo nascosto la nostra condizione come se fosse motivo di giudizio, di vergogna. Perché lo “scusa, hai un assorbente?” non deve più essere sussurrato a un orecchio per timore di turbare qualcuno o per paura di essere giudicata con il classico: “Ah, ora capisco perché è nervosa!”.

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Parlare di mestruazioni come ha fatto Deva Cassel è il punto di partenza per far crescere le più giovani in un contesto protetto, libero e destigmatizzato.

A soli diciassette anni, Deva Cassel, che lo scorso mese ha incantato Venezia, ha rotto un tabù presente da sempre, diventando voce e manifesto di un pensiero che ha preso il nome di period pride. Le ragazze, fin da giovani, devono imparare a conoscere il proprio corpo, accettare i propri cambiamenti fisici con orgoglio e consapevolezza. Negli ultimi anni, il contesto culturale in cui viviamo si è plasmato al cambiamento della figura della donna, più libera e consapevole e desiderosa di affrontare il proprio essere con maggiore fierezza.

Il contesto culturale di oggi ha permesso la nascita di movimenti di orgoglio mestruale, ha permesso alle ragazze di avere un rapporto più intimo con la propria condizione di donna. Attorno a questa condizione femminile, negli anni, si sono costruiti miti e leggende che non hanno fatto altro che danneggiare la figura stessa, ma, oggi, consapevolezza, ironia, spontaneità e fierezza possono essere i modi migliori per parlare di mestruazioni e ricordare a ciascuna persona che avere il ciclo è assolutamente una condizione normale. Brava Deva!