Lisci, mossi, ricci e ulotrichi: quando si parla di capelli, la cosa più semplice è suddividerli in modo generico per categorie. Esiste però una suddivisione ben più specifica per cui ciascun tipo, a cui ci si riferisce con i numeri 1, 2, 3 e 4, viene scorporato in tre ulteriori sottogruppi, indicati invece con le prime lettere dell'alfabeto. I capelli lisci diventano allora capelli di tipo 1A, 1B e 1C, i mossi 2A, 2B e 2C, e così via per un totale di ben 12 tipi di capelli.

Come funziona la categorizzazione dei capelli

Ad aver creato questo schema all'inizio degli Anni '90, periodo in cui l'interesse per la valorizzazione delle chiome al naturale mise fine a permanenti e acconciature strutturate, è stato l'hairstylist Andre Wolker. L'obiettivo era quello di creare una guida alla cura dei capelli che fosse il più specifica e al tempo stesso generica possibile, in modo che chiunque vi si potesse identificare. I principali aspetti presi in considerazione sono ovviamente la forma, ma anche la porosità, la quantità e lo spessore (li trovate riassunti qui).

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Delmaine Donson//Getty Images

Come sottolinea The Cut in un approfondimento sul tema, questa combinazione numero-lettera presenta però diverse carenze che, quando arriva il momento di creare una routine di hair care ad hoc, gli esperti considerano significative. Per esempio, i ricci presentano spesso più forme e ampiezze, il che rende complessa l'associazione a un particolare tipo di capelli e l'esclusione a priori degli altri. C'è poi la questione relativa a capelli trattati chimicamente o al naturale, nonché lo stato di salute della chioma, tutti aspetti fondamentali nell'ambito della cura dei capelli.

Quindi la categorizzazione dei capelli è davvero utile?

Sebbene la categorizzazione dei capelli per tipologie sia un passo importante verso una comprensione della gran varietà di forme e texture esistenti, non si tratta di uno schema abbastanza esaustivo da risultare fondamentale nella comprensione della giusta hair care routine per sé. La cosa migliore, infatti, è affidarsi a un hairstylist esperto che sappia guidarvi non solo verso una conoscenza migliore dei vostri capelli, ma che abbia gli strumenti per suggerirvi buone pratiche e prodotti con cui trattarli a seconda del periodo di vita in cui si trovano.

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Nathan Griffith//Getty Images

D'altronde, esattamente come la pelle, anche i capelli sono in continua trasformazione e le loro esigenze possono cambiare nel tempo. Comprenderlo basandosi esclusivamente su uno schema prefissato sarebbe impossibile. Per una consulenza che sia quanto più dettagliata, la cosa migliore è richiedere un'analisi digitalizzata dei capelli e del cuoio capelluto con appositi macchinari capaci di evidenziare alterazioni e danneggiamenti presenti su radici e lunghezze.