Che la Generazione Z sia la più queer di sempre non stupisce, l'avremmo probabilmente detto anche senza bisogno di dati alla mano. Le nuove generazioni sono sempre più aperte nel considerare l'identità di genere e l'orientamento sessuale come variabili fluide e non più rigidamente binarie e stanno cambiando il modo in cui la comunità LGBTQ+ viene percepita e rappresentata. Ora, una ricerca britannica ha confermato questa ipotesi in modo ufficiale.

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Secondo un nuovo rapporto pubblicato dall'ente LGBTQ+ Stonewall, più giovani britannici che mai si identificano come gay, lesbiche o bisessuali. A dichiararsi prettamente etero sono il 71% dei ragazzi Gen Z intervistati, il resto o assume altre etichette o preferisce non identificarsi in alcun modo. Questo è in controtendenza rispetto al all'82% dei Millennial, all'87% della Gen X e al 91% di Baby Boomer Negli ultimi decenni, non solo è aumentato il grado di accettazione sociale nei confronti delle relazioni lesbiche, gay e bisessuali, ma, di conseguenza, è in crescita la percentuale della popolazione che si identifica come parte della comunità LGBTQ+.

la gen z è la generazione più queerpinterest
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Secondo il report, nella popolazione britannica complessiva, più persone si identificano come bisessuali (10%) piuttosto che gay (2%) o lesbiche (3%). Il 5% della popolazione si identifica nello spettro asessuale e il 4% come pansessuale mentre il 7% non si identifica in nessuna delle categorie proposte o preferisce non parlarne. Nel complesso, il 40% dei ragazzi della Generazione Z ha modelli di attrazione che potrebbero essere descritti come queer. La vera novità, però, emerge nel confronto generazionale. Circa il 10% della Gen Z ha affermato di identificarsi come bisessuale, il 5% come asessuale, il 4% come lesbica, il 4% come pansessuale e il 2% come gay. Se si guarda alla Gen X, ad esempio, la situazione è ben diversa: persone bisessuali 4%, gay 4%, lesbiche 1% e asessuali 2%. Questo non significa, tuttavia, come sostengono con allarmismo i conservatori, che le persone etero si stiano "estinguendo", solo che anni fa c'era meno sensibilità e apertura nel vivere le relazioni, più paura di fare coming our e di subire discriminazioni.

«Questo nuovo rapporto rivoluzionario mostra che le nostre vite come persone LGBTQ+ sono più visibili e connesse ai nostri amici e alle nostre famiglie», ha affermato Nancy Kelley, CEO di Stonewall a Refinery 29, «è anche sorprendente vedere che le generazioni più giovani non hanno più paura di essere se stesse e hanno famiglie di supporto e ambienti sociali che le fanno sentire a proprio agio».