Con i cappelli da cowgirl al Renaissance tour di Beyoncé, con ai polsi i braccialetti dell'amicizia da scambiarsi prima dei concerti di Taylor Swift, vestite di rosa per vedere Barbie di Greta Gerwig: le fangirl sono ovunque. Sono sempre esistite, fin dai tempi in cui piangevano e svenivano ai concerti dei Beatles, ma secondo Bustle è arrivato il momento di dichiarare l'inizio ufficiale dell'era delle fangirl che, forse, finora sono state più che altro sottovalutate. Se Taylor Swift fa crescere notevolmente l'economia americana è anche grazie alla sua fanbase (femminile al 52%), se il BookTok influenza l'editoria è anche per via delle appassionate di libri come Il fabbricante di lacrime, Kissing Booth e Heartstopper, tutti trasformati in serie tv, se Barbie è diventato un fenomeno è stato anche grazie al passaparola delle ragazze che l'hanno tanto amato. Tutto questo, almeno a livello economico, oggi è ormai impossibile da ignorare.

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Lisa Maree Williams//Getty Images
Tre ragazze all’Eras Tour di Taylor Swift

I numeri parlano chiaro: tre date di Swift a Houston hanno portato alle entrate alberghiere annuali più alte della città nel 2023, un rapporto speciale del California Center for Jobs ha confermato che i suoi spettacoli al SoFi Stadium hanno fruttato circa 320 milioni di dollari in entrate turistiche, tasse e posti di lavoro extra per la sola contea di Los Angeles. Per quanto riguarda il Renaissance Tour di Beyoncé gli economisti della Danske Bank ritengono addirittura che lo spettacolo inaugurale di Stoccolma abbia contribuito ad aumentare l'inflazione in Svezia. Eppure il concetto di "fangirl" è sempre stato stereotipicamente legato a gruppi di ragazze un po' frivole, inclini a scenate, groupie in cerca di attenzioni e adolescenti ossessionate.

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Lisa Maree Williams//Getty Images
Alcune fan di Taylor Swift si scambiano i braccialetti dell’amicizia

«Apprezzo e convalido l'esperienza dei tifosi di calcio, ma so che non ci siederemmo mai qui a parlare di come i maschi urlano a squarciagola, alcuni provocano risse, altri si ubriacano» dice alla Bbc Jess Dyer conduttrice del podcast Fan Grrrls. Il calcio sarà sempre presentato come una questione seria, le fangirl, invece, sono state storicamente svalutate al punto da ignorare il loro potenziale: oggi è evidente che, facendo gruppo e alimentando passioni sfegatate, possono influenzare le strategie di marketing e la creazione di prodotti a loro favore. «Prendiamo ad esempio il fatto che i Brit Awards abbiano cambiato le loro regole dopo aver inizialmente negato l'ingresso al concorso alla cantautrice Rina Sawayama perché non era cittadina britannica, sebbene vivesse lì da 26 anni», racconta Bustle, «I fan hanno reso l'hashtag #SawayamaIsBritish di tendenza su Twitter nel 2021, convincendo infine l'organizzazione a modificare i suoi criteri per includere anche i residenti a lungo termine».

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Boston Globe//Getty Images
Una fan diretta al concerto di Beyoncé

Essere fan, va al di là del semplice apprezzare una band o un prodotto culturale, si tratta di sentirsi parte di qualcosa, scambiarsi opinioni online, fare comunità, adottare codici estetici identificativi e stringere legami. Certo si tratta sempre di un ruolo da consumatrici ma, tramite questo, le ragazze finiscono per influenzare anche le narrazioni, i trend, le scelte di chi ha più potere di loro.