La maggior parte dei giovani ha fatto almeno un’esperienza di lavoro precario. Ma come si fa a distinguere una buona offerta dallo sfruttamento? A volte non è per niente facile, ma in molti casi esistono dei segnali che possono aprirvi gli occhi. Bisogna prestare attenzione, perché diverse aziende continuano tuttora a commettere abusi di questo tipo. In Italia, per esempio, nel decennio 2012-2022 gli occupati tra i 15 e i 34 anni d’età sarebbero diminuiti del 7,6 per cento proprio a causa di falle nelle aziende e società.

I segnali negativi

Il problema è che la precarietà è all’ordine del giorno nel mercato del lavoro. Ma esistono alcuni segnali sospetti da tenere d’occhio per sfuggire in tempo. O per trovare quello giusto.

Stipendi bassi

«Un primo segnale negativo è il fatto che il datore di lavoro offra stipendi inferiori al salario minimo o a quello previsto dal contratto collettivo corrispondente alla posizione, o che l’annuncio contenga frasi come “Qui siamo una grande famiglia”. Quando le descrizioni fanno sembrare il lavoro fantastico, a volte la fregatura è dietro l’angolo», racconta Alejandra de la Fuente, scrittrice spagnola autrice di una lunga indagine sul tema.

Orari elastici

Diffidate quando vi dicono «Qui si sa quando si entra ma non quando si esce». State all’erta, perché gli orari possono essere causa di precarietà, specialmente per le donne. «I settori con una forte presenza femminile sono caratterizzati da salari più bassi; si pensi per esempio alle badanti o alle domestiche. Spesso, anche se è illegale, queste persone non vengono nemmeno dichiarate alla previdenza sociale», spiega De la Fuente. E come se non bastasse, «le donne sono quelle più soggette a preconcetti, spesso legati all’accudimento dei familiari».

Mancanza di contratto

«Nel corso dell’indagine ho scoperto che molti datori di lavoro dicono “I primi due mesi lavori senza contratto e, se tutto va bene, poi vedremo”, cosa che è assolutamente indignitosa. Come pure è negativo se durante il colloquio affermano “Qui lavoriamo molte ore”, perché significa che quelle ore extra non saranno volontarie. O addirittura c’è chi dice ai candidati che il contratto prevede X ore di lavoro al giorno ma in realtà loro ne faranno Y», continua l’autrice.

Discriminazione

Negli ultimi anni si sono fatti molti progressi, ma la discriminazione (che sia di genere o di altro tipo) continua a essere all’ordine del giorno nei colloqui di lavoro. «C’è persino chi mi ha chiesto “Che progetti hai per la tua vita personale da qui a due o tre anni?”», ricorda. Anche se con i permessi di maternità e paternità la situazione sembra migliorata, avere figli continua a penalizzare le donne. Ci sono anche discriminazioni in base all’età, sia verso i più anziani («le persone oltre i 45 o 50 anni sono praticamente invisibili nel mondo del lavoro»), sia verso i giovani («esiste una cultura aziendale e sociale per cui i giovani all’inizio devono guadagnare poco e lavorare tanto, così che crescendo possano ottenere condizioni migliori»).

Illeciti sul lavoro

Gli illeciti commessi dalle aziende si contano ancora a migliaia. Alcuni esempi sono le ore di straordinari mai pagate, le frodi, la retribuzione inferiore a quella prevista dalla categoria di impiego o dalle competenze richieste, i fenomeni di mobbing fatti passare in sordina, la discrepanza tra le ore previste da contratto e quelle realmente effettuate, o le giornate di lavoro non contabilizzate. Quando cercherete un lavoro, state attenti.

I segnali positivi

Fortunatamente, non esistono solo lavori precari. Ecco alcuni elementi che indicano che ci troviamo davanti a un buon lavoro.

Buoni stipendi

È un ottimo segnale quando nell’offerta di lavoro viene indicato lo stipendio, soprattutto se questo rientra nel range retributivo corrispondente alla posizione richiesta.

Benefit aziendali

Molti gruppi oltre allo stipendio offrono alcuni benefit, come buoni carburante, buoni pasto, assicurazione sanitaria, nido per i figli dei dipendenti o contributi pensionistici.

Disconnessione digitale

Benché la maggior parte delle aziende non abbia ancora introdotto questo diritto alla disconnessione, ci sono alcuni contratti di categoria che lo riconoscono. Spegnete il telefono e siate felici.

Lunghe vacanze

Molte aziende offrono ai dipendenti un numero di giorni di riposo superiore ai tradizionali 22. Alcune promettono persino ferie illimitate. Se questo aspetto è citato nell’offerta di lavoro, è un fattore positivo di cui tener conto.

Orario regolare

Se fin dal primo momento viene messo in chiaro che l’orario è fisso o con entrata e uscita flessibili ma sempre limitato a otto ore, saprete che il vostro tempo libero verrà rispettato e potrete conciliare i vari impegni.