Lo abbiamo chiesto a gran voce, poi aspettato per mesi e infine è arrivato: dal 25 luglio e fino al 24 ottobre 2022 sarà possibile fare domanda all'INPS per ottenere il bonus psicologo sotto forma di voucher fino a un massimo di 600 euro e con scaglioni inferiori di 400 o 200 euro. A definire l'importo del bonus è l'ISEE, che si può ottenere in un CAF: sotto i 15 mila euro di ISEE si ottiene l'importo totale. Mentre scriviamo, quasi 90 mila domande sono pervenute al sito dell'INPS per accedere ai voucher: secondo i calcoli, visto che il decreto Milleproroghe in cui compare il bonus psicologo prevede uno stanziamento di 10 milioni di euro, solo 16-20 mila persone potranno usufruire del bando. Insomma, al momento, non ci sono soldi per tutti.

Intanto, per chi non ha ancora fatto domanda ma vorrebbe, segnaliamo il carosello dell'esperta di finanza ed economia Michela Calculli che ne spiega in modo intuitivo la procedura. Sul sito dell'INPS ci sono ovviamente i dettagli e i percorsi per accedere e fare domanda.

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Partendo dal bicchiere mezzo pieno, la risposta importante ottenuta dai cittadini all'apertura, da parte dell'INPS, della sezione per presentare domanda, è un ottimo segno: vuol dire che l'esigenza di vedersi supportati dal punto di vista del benessere mentale è reale, che il tamtam mediatico sul tema del bonus dei mesi scorsi non era soltanto una questione politica o un bisogno di pochi. Fare domanda, anche se questa non potrà essere accolta - almeno in questa prima tranche, nella speranza che il nuovo Governo che si formerà presumibilmente a settembre mandi a regime il decreto e non lo metta in un cassetto - era fondamentale per inviare un messaggio ben preciso alle istituzioni. E quel messaggio è arrivato forte e chiaro.

A ottobre, periodo ultimo per la presentazione delle domande, verrà generata una sorta di graduatoria in base all'ISEE dei richiedenti e poi il bonus verrà erogato: non si tratta, come ha spiegato ad Adnkronos David Lazzari, Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, di un meccanismo a click, in cui chi prima compila la richiesta ottiene l'aiuto. Fare domanda in ogni caso e senza scoraggiarsi, in tutti quei casi in cui c'è impossibilità a sostenere con le proprie finanze un percorso di psicoterapia, è assolutamente necessario.

Luci e ombre del bonus psicologo

Passiamo alle controversie sul bonus, raccontando il punto di vista degli addetti ai lavori, ovvero gli psicologi e psicoterapeuti che hanno scelto di essere coinvolti nell'operazione e che potranno essere pagati tramite voucher non appena questi saranno erogati.

Andrea Botti, psicoterapeuta e divulgatore sui temi della salute e del benessere mentale su Instagram sul profilo @psicoexplorer, ci ha detto che «è fondamentale che questo argomento sia diventato una priorità anche mediatica, che se ne parli finalmente così tanto e che il supporto dato dallo psicologo sia stato finalmente parificato, anche agli occhi dell'opinione pubblica, a quello di un qualsiasi medico», aggiungendo che «l'aiuto che il bonus psicologo fornirà a tutti coloro che non possono permettersi percorsi privati è impagabile».

«Certo anche il pubblico offre, tramite ASL, servizi di qualità, ma purtroppo la mancanza di risorse sul territorio non aiuta a intercettare le categorie fragili della società. Per questo un bonus psicologo per ampliare le possibilità del singolo era necessario».

Sulle contraddizioni del bonus il dottor Botti ci ha detto che «dopo mesi di incertezza e ritardi, in cui anche i pazienti si sono chiesti più volte quando questo aiuto tanto pubblicizzato sarebbe arrivato, finalmente è stato comunicato l'avvio per la presentazione della domanda e, dal canto del professionista, la possibilità di aderire su base volontaria alla rete di psicologi che accetteranno il voucher del bonus da parte del paziente».

«Il rischio è che, anche con il massimo importo erogato di 600 euro, non si possano coprire tutte le sedute necessarie per il paziente»: assumendo che ogni singolo incontro con un professionista privato costi tra le 40 e le 60 euro in media, va da sé che il numero di incontri si possa rivelare molto limitato. Certo, è un buon inizio, utilissimo a chi era restio a iniziare il percorso con un esperto soprattutto per una questione economica. Ma come ci ha riferito il dottor Botti, «la relazione tra psicologo e paziente non ha una data di scadenza e può anche protrarsi nel tempo, a seconda delle necessità: se le sedute non sono sufficienti a coprire queste esigenze, chi non poteva permettersi la psicoterapia prima, non potrà farlo neanche dopo aver usufruito del bonus». Botti aggiunge che la presentazione della domanda non è di facile procedura e che forse, «per andare incontro alle molte persone che stanno soffrendo emotivamente e non riescono a stare dietro alla sua complessità burocratica, sarebbe importante semplificare».

Dal punto di vista logistico relativo al pagamento della seduta tramite fondi del bonus, come ci ha riferito anche la psicologa e psicoterapeuta Adriana Vallone, «c'è molta confusione su come debbano essere gestite le differenze di compensi a partire dal tariffario del professionista, visto che è possibile accettare, come si legge sulle comunicazioni dell'INPS e dell'Ordine, un massimo di 50 euro a seduta in arrivo dal bonus». Gli psicologi che dunque prevedono un compenso orario più alto per le loro prestazioni, dovranno sostanzialmente richiedere altre forme di pagamento ai pazienti, oltre a quella prevista dal voucher: al momento c'è parecchia nebbia sull'operatività e sulle modalità di fatturazione da parte del terapeuta, che si spera verrà dissipata nelle fasi successive all'erogazione del bonus. Secondo la dottoressa Vallone è importante «potenziare il servizio pubblico dando alle persone la possibilità di scegliere tra questo e il privato, con servizi di pari livello». Un percorso lungo, nella speranza che non si riveli un'utopia.

Il rischio, come ha concluso il dottor Andrea Botti, è che questa complessità «possa disincentivare la partecipazione attiva del professionista e spingerlo a non aderire alla rete di chi accetterà i pagamenti tramite bonus psicologo». Rimane importantissimo, nonostante queste incertezze, mantenere alta l'attenzione sul tema, gioire del traguardo ottenuto, continuare a fare domanda finché si potrà, non perdere le speranze sul fatto che questo decreto non sia un contentino post-pandemico ma un sostegno sistematico che va incontro a chi vorrebbe iniziare un percorso di terapia ma non può, e che una cura e fondi sempre più importanti vengano garantiti ai presidi sanitari pubblici, rete da potenziare per raggiungere più persone possibile.