Ana Mena ha conquistato la Spagna, il suo paese natale, e l’Italia, estate dopo estate, portandola anche sul palco dell’Ariston durante il Festival di Sanremo del 2022. Dai primi featuring con Fred De Palma (con cui torna a duettare anche quest’estate in “Melodia Criminal”) nel 2018 e 2019, poi Rocco Hunt e Federico Rossi, Ana Mena viene seguita sempre di più nel nostro Paese, diventa padrona della nostra lingua e la sua “Duecentomila ore” diventa virale su Tik Tok.

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Un disco di diamante, 40 dischi di platino, numeri da far girare la testa, l’artista spagnola, classe '97, rimane con i piedi per terra grazie a una famiglia a cui è legatissima. Bella e brava, dicevamo. E ne è consapevole. Ma quello che più sa è che senza fatica non si arriva da nessuna parte. Lei ne ha fatta tanta. Insegue il sogno dell’arte fin da piccola, sono stati tanti i concorsi, le prime esibizioni, la musica in casa con mamma, i casting per cinema e tv.

Sul grande schermo debutta da piccola, diretta da Pedro Almodóvar in La pelle che abito insieme ad Antonio Banderas e scopre di amare la recitazione quasi quanto la musica. Una doppia passione, che la porta anche quest’anno in Benvenuti a Eden, serie Netflix arrivata alla seconda stagione. Ma è alle canzoni che torna sempre e con nuova musica torna in Italia anche quest’estate. “Acquamarina” è il brano che risuona in radio nella gara dei nuovi tormentoni e che canta con Guè, tra malinconie e amori che non ama raccontare quando si tratta della sua vita privata, ma che sa facilmente cantare.

L’estate è la tua stagione?

«Amo l’estate, è un periodo che mi piace vivere, soprattutto in Italia. Mi porta a bei momenti, mi trasmette pace. Questo paese mi ha dato tante gioie negli ultimi anni e ogni estate la passo qui. Mi sento in famiglia. È come una seconda casa. E così, anche quest’anno, cerco di rivivere queste emozioni. Le mie canzoni escono in estate in Italia perché è un periodo che mi trasmette allegria e bei ricordi».

Vacanze in Italia, dove?

«Mi piace tantissimo la Puglia, ho amici a Pesaro, a Rimini. Vado al mare, o meglio cerco di andarci anche quando ho eventi di promozione. Se ho tre giorni liberi… scappo al mare».

È sempre stato così?

«Io vengo da un paese di mare, nel Sud della Spagna. Ho ricordi di estate in famiglia, con i miei genitori, i miei amici, in roulotte. Facevamo campeggio, mangiando tutto il tempo e dormendo in tenda. C’è sempre stata anche la musica, nella mia famiglia i miei cugini suonano la chitarra, sono cresciuta con il flamenco».

La tua famiglia oggi che cosa dice?

«I miei genitori mi hanno sempre appoggiato. Ho iniziato a cantare quando avevo otto anni, mia mamma ha sempre cantato, non in modo professionale, ma era la sua passione. Mi ha ispirato tantissimo e mi ha trasmesso l’amore per la musica. Cantare è sempre stato il mio modo di giocare, di connettermi con me stessa. E loro ci hanno creduto, anche se non è stato un cammino facile. Anzi, a volte duro, sicuramente molto lungo. Il loro appoggio mi ha dato energia. Oggi sono contenti. A volte anche disperati, perché torno a casa pochissimo. Però sono felici perché sanno quanto ci è costato arrivare fino a dove sono oggi».

C’è sempre stata anche la recitazione e proprio quest’anno sei tornata sul set. Continuerai?

«Sì, ci sono altri progetti in ballo, ancora da chiudere. Mi piace recitare. Anzi, quando faccio qualche videoclip cerco sempre di recitare un personaggio. Non amo i videoclip estetici, mi piace inventarmi qualche storia, essere un’altra persona».

La musica però è più importante?

«Le mie due passioni vivono legate tra loro, ma se quando canti devi raccontare quello che stai dicendo, ogni tanto mi piace tornare alla recitazione perché per me è un gioco. Nella musica mi sento libera, posso decidere tutto, quello che voglio dire e come lo voglio dire. Come mi voglio vestire e mostrare. Nella musica c’è Ana Mena».

Cosa ti piace?

«Tornare a casa, stare con i miei cari. Mi piacciono le cose piccole, sono molto semplice da questo punto di vista. Quella è la vita in realtà per me».

E ti piaci?

«Come tutti ci sono delle cose che non mi piacciono. Ognuno di noi ha le sue insicurezze. Io mi piaccio, ma sono una persona normale che vorrebbe cambiare qualcosa di me. Vorrei essere più ordinata, saper organizzare meglio le cose. Vorrei non preoccuparmi così tanto per cose che non hanno importanza. A volte mi preoccupo troppo e questo mi avvilisce. Ma sto imparando a lasciare andare un po’ di più. Sono troppo responsabile».

Che rapporto hai con lo specchio?

«In adolescenza soffriamo tutti, ti guardi allo specchio e ci sono cose che ti piacciono e altre no, ma vivi tutto con molta più intensità. Stai attento a quello che ti dicono gli altri, soprattutto quando il tuo lavoro ti espone al giudizio della gente. Da ragazzina non ero molto famosa ma iniziavo già a lavorare, facevo serie, mi vedevano in tv. L’aspetto contava tanto, ci pensavo tanto. Per fortuna ho sempre avuto attorno a me persone che mi hanno sempre consigliato bene. Ci sono anche oggi cose che non mi piacciono di me stessa, in ogni età c'è qualcosa».

Ti pesa il giudizio degli altri?

«In generale non ho mai trovato un commento più duro di quello che potrei dirmi da sola. Sono molto severa con me stessa, pretendo molto, prima avevo l’abitudine di cercare tutto quello che si diceva su di me, su Twitter, anche ogni settimana. Ora non più».

Quando hai partecipato a Sanremo non sono mancati commenti negativi, anche se il brano è andato benissimo.

«A Sanremo mi sono divertita un sacco. Sono arrivata lì e per me è stato come vivere un sogno. Ho sempre guardato Sanremo con mio papà, in Spagna. Sempre. Ero cosciente della fortuna di essere stata scelta, accettata. Io non sono italiana, mi sono sentita grata. E lo ripeterei. Ho imparato a fare le mie prime interviste in italiano da sola, è stata una sfida. E mi sono sentita sempre ben accolta dal pubblico. In quella settimana semplicemente non ho guardato i social. Li usavo per parlare nelle stories, ma non seguivo i commenti. Sapevo che si stava parlando di me e ci sta, in quella settimana sei sotto i riflettori. Ma anche se non tutti i commenti sono stati bellissimi, per me ha avuto più valore essere lì, cosciente del posto in cui ero».

La tua vita pubblica è sotto i riflettori, quella privata la proteggi tantissimo.

«Cerco di proteggere il mio spazio privato. Sono molto riservata, non cerco di infilarmi in polemiche, ho un’immagine che non è legata al mondo del gossip. Mi piace così. È trovo sia molto importante conciliare lo spazio lavorativo con quello privato. Ci riesco. Ogni tanto certo escono notizie, non le puoi controllare. Ma non replico, non parlo della mia vita personale».

In “Acquamarina” canti di un amore estivo. Ti innamoravi al mare, da ragazza?

«Tutti abbiamo vissuto una storia d’amore d’estate. E in questa stagione si conoscono sempre nuovi amici, anche per lavoro. L’estate è viaggio, è scoperta».

In questo brano duetti con Guè per la prima volta.

«Gli è piaciuto il brano dal primo momento, è stato tutto molto semplice. Ci siamo ispirati al pop degli Anni '90. Non ha stagionalità, avrei potuto farlo uscire anche in autunno, ma l'estate è il periodo che più mi piace godere. Ringrazio Guè, mi è sempre piaciuto, la sua personalità aggiunge un tocco diverso al brano. Molto fresh».

Quest’estate c’è anche “Melodia Criminal” con Fred De Palma, con cui tutto è iniziato qui in Italia. E Rocco Hunt?

«Con Rocco canteremo prima o poi di sicuro una terza canzone. È un amico, gli voglio bene. Quando la troviamo… torniamo!».