Ci sono storie che vale la pena raccontare non con la sola parola: servono le immagini per rendere l'idea del fenomeno Harry Styles, che ha inaugurato un movimento estetico, oltre che artistico, come ogni grande artista che si rispetti. L'ex leader degli One Direction, infatti, ha riportato l'attenzione sul tema della fandom, che ancora resiste, dimostrando che niente è perduto, che la Generazione Z e quelle ancora più recenti non sono inavvicinabili come si pensa, distanti e individualiste come in molti casi piace scrivere, ma che in nome di un amore comune non vedono l'ora di condividere l'esperienza insieme.
Al pari di Taylor Swift, con la sua musica e la sua accattivante presenza scenica Styles è stato capace di dar vita a un vero e proprio fenomeno popolare oltre che musicale. Nell'epoca in cui sembra che si partecipi agli eventi solo per condividere l'esperienza sui social, dove la presenza fisica si limita alla sua trasposizione nel virtuale per dire "c'ero anche io", c'è chi per fortuna prende ancora le cose sul serio, in questo caso anche estremizzandole: lo dimostra il concerto di Harry Styles a Campovolo, dove fuori dagli ingressi si sono accampate migliaia di persone in attesa di sentire il loro cantante preferito, ingannando il tempo vestendosi, preparandosi, truccandosi per il grande evento. Non un'ora prima ma una settimana prima.
Il kit di sopravvivenza per resistere ore ed ore sotto al sole prevedeva: ombrellone, acqua, k-way, materassino, sacco a pelo e ovviamente tenda. Poi, nel primo pomeriggio hanno iniziato a formarsi le code agli ingressi. Kimberley Ross, fotografa specializzata nei reportage ai concerti, ha raccontato per noi la sua versione dello show, il pre-evento in cui gli stessi fan sono stati vere e proprie star per l'obiettivo, tra look texani, occhiali fucsia, brillantini, e molto altro.
