Il Red Valley Festival si è concluso in maniera, a dir poco, epica. È stato proprio Salmo, nella sua terra natale a dare l’ultimo saluto alla festa della musica che ha tenuto sveglia Olbia per quattro incredibili serate. Direttamente dalla Sardegna, dove l’hobby dei turisti è studiare e stupirsi delle numerose sfumature del blu e dell’azzurro che la natura ha regalato alle sue coste, si sono alternati numerosi artisti dai più svariati generi musicali, una scelta vincente per stringere attorno a quel palco diverse e lontane generazioni che, attraverso la musica, sono riuscite a trovare un senso di comunicazione comune.

Noi eravamo lì, sotto il palco powered by Amazon, mentre tutte e quattro le serate venivano trasmesse live dalle 21 alle 23 sul canale Twitch di Amazon Music Italia. Il Red Valley Festival ha visto, durante la prima sera, alternarsi grandi artisti della scena rap italiana. Geolier, il cui talento quest’anno è stato ampiamente illuminato, Guè e Lazza. E la mossa vincente, di questa grande festa della musica, è stata proprio quella di aver unito sempre musica, ma soprattutto artisti lontani tra loro, pronti a far cantare un pubblico vastissimo: i bambini, entusiasti di trovarsi a un evento in cui potersi sentire più vicini ai propri artisti del cuore, la Gen Z, con i suoi outfit da festival tra bandane, trecce strettissime, brillantini sul viso e capi in rete, i millennials con quella voglia di rivivere live le canzoni indimenticabili della propria storia. Così, uno dopo l’altro, sul palco gli artisti si sono esibiti; chi, anche, con messaggi da lasciare alle migliaia di persone, circa 25mila ogni sera, pronte a cantare per più di dieci ore. È stata Madame, ad esempio, la seconda sera a ricordare Michela Murgia. «Ringrazio la Sardegna per aver forgiato Michela. Viva Michela Murgia», ha detto la cantante accompagnata da una pioggia di applausi. Sfera Ebbasta, invece, ha voluto lanciare un messaggio ai più giovani, proprio lui che ha grande influenza sulle nuove generazioni: «Spero che tutti riusciate a raggiungere i vostri obiettivi, a realizzare i vostri sogni. Non fidatevi di chi vi dice che è impossibile perché nulla lo è».

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Non sono mancati momenti più dolci e romantici, durante cui la folla si è stretta per un bagno di emozioni tra le parole dei brani dei Pinguini Tattici Nucleari che non solo hanno ripercorso la loro carriera partendo da uno dei brani, per la loro storia, più significativi, “Dentista Croazia”, ma anche perché a sé hanno raccolto un pubblico davvero eterogeneo. Le loro canzoni, del resto, cantano le diverse generazioni: «C’è una legge non scritta che dice che ad ogni concerto in giro per il mondo troverai qualcuno con la bandiera della Sardegna», hanno scritto i "giovani wannabe" sui loro social. «Fa sorridere, ma ti fa anche capire quanto il popolo sardo sia talvolta costretto a viaggiare chilometri e chilometri per i live. Due giorni fa siamo venuti noi da voi, al Red Valley Festival e vi ringraziamo per l’ospitalità, Olbia!».

Non sono mancati gli imprevisti, come quello di Mara Sattei- strepitosa sul palco - che durante il suo live ha rivelato: «Rischiavo di non farcela a esibirmi, il mio volo è stato cancellato. Ho fatto di tutto per essere qui stasera». Un festival importante anche per Sfera Ebbasta che, proprio a Olbia al Red Valley Festival, ha concluso il suo tour estivo iniziato il 27 aprile all’Arena di Verona dove, per due sere, ha segnato il tutto esaurito. Ma è stata anche la festa dei Black Eyed Peas, questa. Il gruppo internazionale vincitore di ben 6 Grammy ha portato i suoi più grandi successi a Olbia, da quelli anni Duemila a quelli di oggi facendo ballare tutti.

Il gran finale della quattro giorni di musica è stato affidato a Salmo. E non si poteva scegliere artista migliore. Lui, di Olbia, ha fatto saltare tutte le migliaia di persone accorse al Red Valley Festival a partire dalle tre di notte, dopo le esibizioni di Tananai, Elodie e gli Articolo 31. I grandi successi, "90 minuti", "Ho paura di uscire", "Stai zitto", hanno lasciato spazio anche un suo dj-set. E se lui è, sì, il King di Olbia, ma anche delle provocazioni, non poteva lasciare quel palco senza dire nulla. Ed ecco che ad apparire sullo schermo principale è stata una semplice scritta: "playback". Una frecciatina, probabilmente, per rimarcare tutte le polemiche recenti nate dopo il concerto di Travis Scott.

Il Red Valley Festival si è concluso. Con sé si porta la voce delle cento mila persone che in quattro giorni hanno popolato l'Olbia Arena e la voglia di tornare il prossimo anno con ancora più carica.