Inizia tutto nel buio, sotto a una grande cupola all'inizio del palco che si alza fino al soffitto, per svelare i tre componenti dei The Kolors, la band che nel giro di un'estate è tornata a far parlare di sé e soprattutto far cantare tutti. Bambini, genitori, nonni, ventenni, nel pubblico ci sono tutti, pronti ad ascoltare il battito del cuore che dà inizio a un concerto in cui proprio il cuore è al centro. Quello della musica, che lascia il focus sugli strumenti per un'ora e mezza di show. Quello di Stash, che dai piccoli locali di Milano si gode il sogno del palazzetto della città che lo ha visto vivere una lunga gavetta. Quello della band che oggi è formata da Alex, che c'è da sempre e Dario, che è arrivato da poco.

I The Kolors celebrano quindici anni di carriera attraverso un viaggio musicale che parte dagli inizi, dai brani in inglese con cui si presentarono anche ad Amici di Maria de Filippi nel 2015 e "Everytime" con cui vinsero, ripercorrendo le tappe importanti come il primo Sanremo con "Frida" o "Assenzio": «Un brano importante, perché è il primo che ho cantato in Italiano», dice Stash.

Il frontman della band è felice. Ringrazia, si gode «Il concerto più bello della mia vita». Gli strumenti sono i protagonisti dello show, ci sono gli assoli di chitarra, si sente la batteria, si viaggia tra canzoni più o meno note, in un tripudio di luci che continuano a cambiare colore, forma, dimensione, direzione. Laser, fari, fuochi, ma anche coriandoli, da subito. L'effetto wow è assicurato.

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Sette ballerine creano coreografie che riempiono il palco, le venti canzoni in scaletta scorrono in fretta. Arriva così la prima sorpresa: sul palco appare Irama e insieme cantano "La genesi del tuo colore". Stash ha qualcosa da dire, mentre lo abbraccia: «Dovete sapere che nel nostro ambiente quando le cose vanno tanto bene ti trovi con tanti amici attorno, ma quando vanno male quegli amici non ci stanno più. Questo ragazzo c'è stato sempre». Irama risponde: «La qualità artistica e musicale viene sempre premiata. Questa sera lo state dimostrando».

Si passa alla ballad "Me Minus You" dedicata a chi non c'è più e Stash si butta nel pubblico per poi spostare il concerto sotto alla tribuna centrale, su un secondo piccolo palco che fa da pedana a un momento più intimo, mentre la grande cupola scende di nuovo sul palco centrale a nascondere la seconda sorpresa. E così mentre l'attenzione è sulla band che intona in acustico "I'p me tu p'te", appare Geolier, scatenando il pubblico del Forum che canta a squarciagola il brano del secondo classificato all'ultimo Festival di Sanremo. Un altro abbraccio, un altro riconoscimento di amicizia.

L'ultimo ospite è Umberto Tozzi che con la band ripropone il medley dei suoi successi presentato all'Ariston e ricambia l'invito per i suoi concerti. Stash è felice e saluta papà, Umberto anche lui, in tribuna: «Mi ha cresciuto con le tue canzoni".

Il gran finale è per quelle più famose: "Pensare male", "Un ragazzo Una ragazza", il loro brano del Festival e "Italodisco", quello da cui tutto è ripartito dopo un momento in cui le cose sembravano non funzionare più in termini di numeri e che in pochi mesi li ha portati a dominare le classifiche, a riempire un palazzetto che questa sera è sold out e ad annunciare proprio davanti al loro pubblico le date del primo tour europeo in partenza il 28 maggio da Tbilish in Georgia che proseguirà fino a marzo del 2025. Il viaggio continua.

La scaletta del concerto

Intro/Don't give a funk
Chemical Love
Everytime
Mal di gola
Frida
La genesi del tuo colore
Me minus You
Blackout
Come le onde/Comfortably, Numb
Assenzio
I p'me tu p' te
Cabriolet Panorama
Why don't you Love me
Medley Ti amo/Tu/Gloria
Pensare male
Un ragazzo Una ragazza
Italodisco
In the flesh