Franciacorta, Land of Fashion: ci sono stata nei giorni scorsi. Per lavoro. Per curiosità. Per coccolarmi e per capire se un outlet di moda (ma non solo) possa ancora sorprendere anche una malata di shopping come me. Già, perché sulla sottoscritta, anni e anni di visione in loop di Sex and The City hanno lasciato il segno. E se ogni giorno ticchetto ore e ore sulla tastiera del computer con unghie rosso New York e per affrontare una maratona di shopping scelgo un tacco 12, lo devo anche a Carrie & friends.

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Perché Land of Fashion non è un semplice outlet? Bè, è un po' come chiedere perché Sex and the City non è una semplice serie tv!

A Franciacorta Land of Fashion non vai solo per comprare, quanto piuttosto per vivere una giornata "da mettere in copertina". Proprio come gli altri outlet del gruppo, 5 in totale sparsi in giro l’Italia (li trovi anche in Valdichiana, Puglia, Mantova e Palmanova) Franciacorta è al centro di una zona ad alto interesse turistico ed enogastronomico, caratteristica che accomuna i 5 store. Nel caso specifico, parliamo di una superficie complessiva di 150 mila metri quadrati, con 600 negozi che rappresentano il 25% della quota di mercato degli outlet in Italia e che nascono per essere veri e propri palcoscenici di interazione con i territori che li ospitano, al di là dell’esperienza di shopping.

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Sono tanti i modi in cui puoi vivere l’Italia, la passione per la moda e per il bere bene. Ed iniziare l'experience con un comodo shuttle che tutti i giorni porta da Milano a Franciacorta e ritorno, senza lo stress del traffico, dell'autostrada o del parcheggio, mi sembra uno dei migliori. Sarà anche per questo che lo scorso anno oltre 3000 turisti italiani e stranieri hanno utilizzato questo servizio.

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Scoprire i 160 negozi dei marchi più trendy ospitati al Land of Fashion di Franciacorta è un po' come fare due passi sulla Fifth Avenue con Samantha, Charlotte e Miranda al proprio fianco.Trussardi, Boggi, Calvin Klein, Gas, Levi’s, Liu-Jo, Patrizia Pepe... E ancora Pinko, Sisley, Timberland, Tommy Hilfiger, Alberto Guardini, Borbonese, Lumberjack, Loriblu e Fratelli Rossetti. Non fermatevi solo ai nomi, cercate bene, cercate meglio e scoprirete che qui si nascondono anche altre eccellenze tutte italiane. È il caso di My Style Bags e dei suoi accessori moda e da viaggio. I tessuti sono pregiati, le personalizzazioni fanno la differenza e quei 130 anni di esperienza si vedono tutti. Li trovate anche a Milano, Roma, Torino, Firenze, Forte dei Marmi, Sorrento, Capri, Parigi, Madrid e Kuwait.

Ed è così che dopo una mattinata di shopping a caccia di curiosità e occasioni (che qui sono più numerose dei tacchi nella mia scarpiera) approfitto ancora del servizio navetta per un minitour nella terra delle bollicine, sapendo di poter bere anche un bicchiere in più senza correre il rischio di perdere punti sulla patente. Lo shuttle mi porta fino a una delle migliori cantine italiane delle quali io abbia memoria: Villa Franciacorta, a pochi km dal Lago d’Iseo. Non è esattamente la classica cantina vitivinicola. In realtà si tratta più di un borgo con appartamenti, piscine, vigne, ristoranti, un pozzo che si affaccia sul viale e cantine interrate. Un territorio unico, un viaggio nel tempo e un vino che nasce solo dalle uve provenienti dai 37 ettari vitati di proprietà. Non stupitevi di ritrovarvi a camminare nel cuore della collina, laddove prendono vita vere e proprie gallerie che custodiscono circa un milione di litri di vino. Ad accogliermi una donna, Roberta Bianchi, bella, bionda, fiera e consapevole di avere per le mani un tesoro. Ci racconta che le bottiglie di vino sono toccate almeno 100 volte prima di arrivare in tavola, il remuage è fatto a mano da ragazzi che hanno deciso di dedicare la loro vita a quel nettare; ci spiega poi come in epoca giurassica in Franciacorta ci fosse il mare e che occorre seguire alla lettera il disciplinare per produrre vino.

Ecco spiegato perché non è possibile irrigare le viti, ma occorra lasciare alle piante il compito di trovare con le proprie energie l’acqua. Scopro così che le vigne sono irrigate solo per i primi tre anni di vita e poi se la devono cavare da sole, che l’80 di quelle bottiglie resta in Italia (per fortuna) e che il colore che contraddistingue l’involucro delle bottiglie Villa è l'azzurro Tiffany che tutte conosciamo, proprio per volere di Roberta. È così da dieci anni ormai, da quando in tipografia iniziò a mescolare colori per arrivare a codici propri del mondo moda, più che di quello del vino. Scopro poi che le donne che bevono vino, e parliamo proprio di quelle bollicine millesimate, sono in netto aumento e che a settembre qui va in scena “Villa in rosa”, un modo come un altro per celebrare la femminilità, una festa in cui gli uomini non sono ammessi a meno che non sia invitati da una donna (e solo se indossano un dettaglio rosa). Una festa che quest’anno potrebbe essere anticipata a maggio, ma solo per andare incontro al Giro d’Italia, che del rosa ha fatto una bandiera.

Perché trascorrere una giornata al Land of Fashion? Perché sarà una giornata bella. Bella come una donna che ama prima di tutto sé stessa (ricordi come vedevano il mondo Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda?). Ecco, qualcosa del genere, ma con più bollicine ;)