Dopo aver visto passare il Fashion Month con le sfilate delle collezioni primavera estate 2024 con non poche critiche riguardo all’inclusività dei brand, ci siamo chiesti quale sarà l'evoluzione dei corpi nella moda per le prossime stagioni. E se piano piano sembrano tornare a scomparire dalle passerelle anche le modelle e modelli curvy, è sempre più evidente che all'interno delle sfilate non vengano ancora considerati i corpi con disabilità.

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alessandra padovani
courtesy Accademia IUAD Milano foto di Alessandra Padovani

Da qui parte la riflessione degli studenti IUAD di Milano, nella mostra “Come as you are “ nei cortili di Villa Mirabello. La necessità di riempire un vuoto lasciato dalla moda e di superare le etichette, per rappresentare davvero tutti i corpi e i volti al di fuori dei canoni, e arrivare ad una valorizzazione delle identità di ciascuno.

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courtesy Accademia IUAD Milano foto di Alessandra Padovani

Grazie alla collaborazione tra i ragazzi del Centro Diurno Disabili "Il Melograno" e gli studenti dell'Accademia di moda IUAD è stato possibile sperimentare con lo styling di vestiti e accessori, costruendo e personalizzando tutti gli outfit ad ogni corpo e realizzando uno shooting fotografico completamente unico.

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courtesy Accademia IUAD Milano foto di Alessandra Padovani

Com'è nato il progetto? «Avevamo completamente carta bianca, abbiamo deciso di partecipare perché era molto interessante, un progetto da cui potevamo imparare molto. Abbiamo scelto di lavorare sullo styling per poter lasciare qualche tips utile ai ragazzi con cui abbiamo lavorato. Tra le infinite riflessioni e merende che abbiamo fatto insieme, ci siamo iniziati a conoscere. Lo shooting alla fine è stato il momento più emozionante perché ormai ci eravamo sciolti», ci hanno raccontato gli studenti dell'Accademia.

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courtesy Accademia IUAD Milano foto di Alessandra Padovani
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courtesy Accademia IUAD Milano foto di Alessandra Padovani



Cosa sperate di vedere nella prossima fashion week per quanto riguarda l'inclusione? «Ci si aspetta sempre di più un cambiamento radicale con il passare del tempo. Se ci guardiamo indietro sicuramente abbiamo fatto dei passi avanti ma ancora molto e troppo deve esse fatto per includere qualsiasi tipo di corpo».