Dopo nove mesi di relazione vissuta con grande entusiasmo, Pete Davidson e Kim Kardashian si sono lasciati. Ci avevamo creduto tutti, che potesse durare: il prototipo di fidanzato di Kim, ovvero il tipo di uomini con i quali è uscita fino a ora, non risponde in alcun modo al profilo di Pete Davidson, dunque c'erano buone possibilità che la relazione fosse un successo. E, per un certo periodo, lo è stata davvero. Di comune accordo la coppia ha però deciso di lasciarsi per vite incompatibili e priorità diverse. Pare, con molto rammarico di entrambi, considerato quanto si siano divertiti insieme in questi mesi.

Alla luce del loro percorso, ora ci si chiede: e se Pete Davidson fosse il partner di cui si ha bisogno per riprendersi da un amore finito male, per ricaricarsi e ripristinare la fiducia nell'amore? Una relazione passeggera ma di valore, vissuta da entrambe le parti in piena consapevolezza, senza trarre vantaggio in alcun modo della sfera emotiva dell'altro? Le prime parole di Kim sulla sua nuova relazione erano riferite alla capacità dell'ex comico del Saturday Night Live di farla ridere. Un cliché, forse, ma solo per quelle coppie che sono unite, tra le altre cose, da una leggerezza di fondo, dall'umorismo. Non sempre, nelle relazioni, queste due cose sono scontate: probabile che per Kim Kardashian non lo fosse affatto. E se Pete Davidson fosse "l'uomo cuscinetto" definitivo con cui rinfrancarsi, riposare, farsi due risate, magari del buon sesso per poi riprendere la propria strada verso l'amore?

Balsamo per sciogliere i nodi degli amori molesti

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Kim Kardashian, prima di baciare Pete Davidson sul set del Saturday Night Live in uno sketch in cui interpretavano Jasmin e Aladdin (il comico si è anche fatto un tatuaggio a tema, recentemente) e rendersi conto che c'era qualcosa su cui lavorare, è stata sposata per anni con Kanye West, relazione naufragata malissimo e che, ancora oggi, non naviga in buone acque. Basti pensare che Kanye, per "festeggiare" la fine della relazione della ex moglie con un uomo che le piaceva molto, all'indomani del lancio della news sulla rottura ha pubblicato una finta pagina di quotidiano in cui si riporta la morte di Pete Davidson: una sorta di necrologio della felicità dell'ex moglie, insomma. Ci si aspettava una mossa simile ma forse non così meschina, considerato che è probabile che Kim Kardashian avesse investito parecchio sulla relazione con il comico e che Kanye appare felicissimo che sia finita.

Kanye West può dire quello che vuole, ma, anche nella vita reale, un Pete Davidson serve sempre. E non "serve" perché ci si possa approfittare di lui, prendendo tutto il buono da quella relazione per guarire e poi metterla da parte quando si sta meglio. Certo, a voler analizzare la storia di Kim e Pete, il secondo è stato una cura per la prima, ma non sappiamo in che termini l'imprenditrice abbia restituito affetto e sostegno al fidanzato: forse si sono dati cose belle in egual misura, guarendosi a vicenda. Pete arriva da una serie di storie con donne bellissime (da Kaia Gerber ad Ariana Grande, passando per Phoebe Dynevor) non sempre stabili, spesso passeggere. Per quel che ne sappiamo, anche lui può aver avuto bisogno di Kim Kardashian per fermarsi un attimo e crogiolarsi in progetti, vacanze di coppia e selfie romantici come mai aveva fatto prima.

Quello che è chiaro, a riprendere in mano la timeline della loro storia, è che Kim Kardashian, incontrando Pete Davidson, si sia concessa un periodo di respiro dopo una relazione tossica e complicata, un momento di leggerezza che le ha regalato pace, risate e tranquillità. Pete per lei è stato il "partner cuscinetto" morbido e confortevole, che raccoglie i cocci di un cuore rotto e li rimette insieme a suon di frivolezza, vacanze, momenti a due dolci e leggeri: sono relazioni che non fungono da ripiego, ma da lenitivo. Forse sapevano entrambi che non sarebbe durata (anche se ci speravano: Kim ha parlato spesso di figli e matrimonio con Davidson), ma, con consapevolezza, i due ne hanno tratto massimo beneficio, senza approfittare mai della vulnerabilità o dell'interesse dell'altro. E a chi non è capitato, almeno una volta nella vita, di cercare o incontrare un Pete Davidson? Chi, d'altronde, non se ne meriterebbe uno?