Amano in modo più avventuroso, senza vincoli e, soprattutto senza stereotipi o tabù. Da un'indagine condotta in 10 paesi dal sito di incontri Ashley Madison con YouGov (su un campione di ragazzi tra i 18 e i 29 anni), viene fuori un ritratto inedito della Gen Z, più propensa, rispetto alle precedenti generazioni, a godersi l'amore e tutte le sue sfaccettature senza limitare i partner e le occasioni di incontro. La non-monogamia, il poliamore e le relazioni aperte sono risultate infatti essere non solo un'opzione, ma una vera e proprio opportunità. Per amare meglio e più intensamente, ma anche per aprire la mente e non fossilizzarsi su un concetto - quello del partner unico - che la Gen Z in molti casi ritiene ampiamente superato.

La non-monogamia è un valore

Lo ha detto il 59% degli intervistati, che ha dichiarato di avere una relazione aperta in particolare per vivere esperienze sessuali più ricche (65%) e per addossare meno pressione su una persona sola per il soddisfacimento di tutti i desideri del partner (42%). Tra i vantaggi citati, anche la possibilità di mostrare apertura e accettazione verso forme d'amore diverse da quelle etichettate come "normali" dalla società (54%) e quella di aiutare le persone a sentirsi più a loro agio nel chiedere ciò che vogliono per sentirsi più soddisfatte (46%). Si cercano partner diversi - anche simultaneamente - sempre previo consenso, nel pieno rispetto dei bisogni e dei desideri dell'altro: il primo motivo della ricerca di partner esterni alla coppia o multipli è che una sola persona non è in grado di soddisfare i loro bisogni sessuali (51%). C'è poi chi usa la non-monogamia per individuare meglio la propria strada e capire se seguire quella del partner unico è la decisione giusta (26%); il 16% delle ragazze intervistate ha fatto sapere che non "riesce a essere felice e al contempo monogamo".

instagramView full post on Instagram

Sono sempre le donne, secondo i risultati del sondaggio, a cercare partner multipli (nel 29% dei casi) perché non trovano in chi sta loro accanto il pieno soddisfacimento dei propri bisogni emotivi o sessuali (50%). L’indagine ha evidenziato quanto siano soprattutto le ragazze a lanciarsi maggiormente e con meno tabù nell'universo della non-monogamia e delle relazioni fluide rispetto alla controparte maschile : il 15% delle intervistate ha detto di aver frequentato una o più persone dello stesso sesso, mentre il 18% delle donne coinvolte nell'indagine ha dichiarato di essere state sempre non monogame.

Relazioni più discrete

Superata l'epoca dei social, pilastro dei Millennials che hanno scoperto le gioie dei social network già da adulti sfruttandone in pieno le potenzialità di networking, la Gen Z è molto meno propensa a sbandierare le proprie relazioni o il proprio status sentimentale online. Il 62% non ritiene necessario parlare della propria storia d'amore, il 55% pensa che non siano affari degli altri e il 29% infine, appare convinto che chi parla delle proprie storie online lo faccia solo per ottenere approvazione esterna. Il 61% di chi divulga la relazione sui social, invece, lo fa per aiutare il partner a sentirsi più sicuro.

Sperimentare è la chiave della felicità

Questa come altre indagini sul modo in cui la GenZ ama e porta avanti le sue relazioni confermano senza ombra di dubbio quanto le nuove generazioni siano più propense a sperimentare, anche con più partner in contemporanea, le possibilità del sesso e dell'amore. Lo fanno per aprirsi a nuove strade, non per sminuire quella che hanno intrapreso in precedenza. E, soprattutto, queste relazioni aperte e basate sulla non-monogamia sono sempre frutto di un accordo, di una conversazione di coppia che ne tratteggi i confini così da non prevaricare mai quelli dell'altro. Libertà e curiosità sembrano essere i termini chiave di questa rivoluzione culturale, prima che sessuale. Un moto perpetuo che non è ancora arrivato alla sua forma definitiva e che la GenZ sta contribuendo a plasmare con i suoi sogni, le sue aspettative e le sue speranze.