Non manca molto alle elezioni europee che si terranno l’8 e il 9 giugno, ma soprattutto questi sono gli ultimi giorni disponibili per registrarsi per il voto fuori sede. Se n'è parlato a lungo (anche sul palco a Sanremo), sono state fatte campagne e petizioni e finalmente per la prima volta in Italia gli studenti fuori sede potranno votare nella città in cui vivono senza dover necessariamente tornare nel comune di origine. Si tratta di un provvedimento approvato in via sperimentale all'unanimità dalla commissione Affari costituzionali del Senato con un emendamento al cosiddetto decreto-legge “Elezioni”. Fino al 5 maggio sarà possibile fare domanda per votare come fuori sede per il Parlamento Europeo.

Come presentare domanda

Gli studenti fuori sede che voglio votare senza tornare nel comune di origine devono presentare la domanda al proprio comune di residenza, quello dove si è iscritti alle liste elettorali. Sarà necessario compilare un modulo del ministero dell’Interno indicando l’indirizzo originario di residenza e quello temporaneo di domicilio dove si studia e si abita. Il modulo può essere presentato agli uffici del comune, ma anche inviato via email assieme a una copia di un documento di riconoscimento in corso di validità, una copia della tessera elettorale e una copia «della certificazione o di altra documentazione attestante l'iscrizione presso un'istituzione scolastica universitaria o formativa».

    Accettazione della domanda

    Una volta presentata la domanda, il comune dove si studia deve rilasciare allo studente una «attestazione di ammissione al voto» entro il 4 giugno. Solo con questo documento sarà confermata la possibilità di votare senza fare ritorno nel comune di origine e verrà stabilità il seggio dove presentarsi.

    Come votare

    Le circoscrizioni elettorali per le elezioni europee si dividono in Italia nord-occidentale (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria e Lombardia), Italia nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna), Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche e Lazio), Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) e Italia insulare (Sicilia e Sardegna). È importante tenerlo a mente perché, una volta ottenuta l'autorizzazione, si aprono due possibilità. Chi studia in una città che si trova nella stessa circoscrizione elettorale del proprio comune di residenza (ad esempio uno studente di Bologna che studia a Padova) potrà votare in un seggio apposito nel comune dove vive e studia (i partiti e i candidati saranno infatti gli stessi). Chi invece studia in una città che fa parte di una circoscrizione elettorale diversa rispetto al comune di origine (ad esempio una persona di Bologna che studia a Milano) non potrà votare nel comune dove studia, ma dovrà recarsi nel rispettivo capoluogo di regione dove sarà allestita una speciale sezione elettorale. Infine, nelle circoscrizioni dove, assieme alle elezioni europee si vota anche per quelle Amministrative, non sarà possibile votare a distanza per eleggere il proprio sindaco: il voto a distanza vale solo per le elezioni europee.