Se ammettere la fine di una relazione importante è un'impresa dura, ancor più complesso è riconoscere che la causa dell'epilogo di un amore è un tradimento. O, peggio, ripetuti tradimenti.

Il 3 dicembre, due dei programmi di punta della domenica italiana hanno dimostrato quanto parlare di addii, dolori sentimentali e, appunto, di tradimenti, non sia più un tabù. Belén Rodriguez da Mara Venier a Domenica In e Ilary Blasi a Verissimo hanno raccontato, per la prima volta a cuore aperto e senza sovrastrutture, quanto sia stato doloroso subire i tradimenti dei rispettivi mariti, Stefano De Martino e Francesco Totti, entrambi accusati di aver iniziato relazioni extraconiugali nel corso del matrimonio (dodici in tutto nel caso di De Martino, secondo quanto raccontato da Belén) che hanno poi condotto alle clamorose separazioni di entrambe le coppie. «Sono caduta in basso che più in basso non si poteva. È stato l'amore che mi ha fatto crollare», ha raccontato con grande onestà Belén parlando della fine del suo matrimonio, che ha coinciso con « l'anno più terribile» della sua vita.

Se accettare di aver subìto un tradimento nella propria intimità o con la propria cerchia di persone fidate a è già complesso, figuriamoci quanto deve essere difficile farlo davanti a milioni di persone. Il caso di Belén e Ilary, seppur limite, in questo è emblematico: anziché lasciarsi sopraffare dalla vergogna per le scelte del proprio partner - situazione che, almeno nel caso della conduttrice argentina, l'ha gettata in un primo momento in un profondo stato di depressione, come ha raccontato la stessa Belén a Mara Venier - le due donne hanno deciso di reagire, di non accettare il ruolo di vittima con cui spesso viene etichettato chi subisce un tradimento. Rendendolo un argomento di cui parlare con estrema sincerità, le due conduttrici hanno rotto un argine: parlare della fragilità e persino dell'umiliazione che un tradimento porta con sé non è più un tabù. Un tempo era qualcosa da nascondere, addirittura una dinamica culturale da accettare e comprendere nel caso in cui a macchiarsi di tradimento fosse stato un uomo. Oggi ammettere di essere stati traditi può diventare una bandiera di emancipazione, un modo per distanziarsi dal dolore e dargli una forma. Per guarire, insomma, accettando con consapevolezza che non tutti gli amori si chiudono in modo lineare o sereno, ma che alcuni possono finire in modo disastroso, non sempre per una scelta condivisa da entrambi i partner e quasi mai nel modo in cui, chi subisce un tradimento, avrebbe voluto.