Billie Eilish si trova costretta a specificare in una story su Instagram che le dichiarazioni rilasciate in un'intervista a Billboard qualche giorno fa non erano un attacco alla collega Taylor Swift: «Sarebbe carino se le persone smettessero di mettermi in bocca parole che non ho mai detto e leggessero quello che realmente ho dichiarato nell'articolo. Non stavo puntando il dito contro nessuno, parlavo di un problema dell'industria discografica».

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Che cosa è successo

Nell'intervista la cantante di "Bad Guy", reduce dalla vittoria del premio Oscar per la sua "What I Was Made for?", lamentava un eccesso di produzione nel mercato fisico, rivolta ad aumentare le vendite dei dischi: «Trovo davvero frustrante essere una persona che fa davvero di tutto per essere sostenibile e fa del suo meglio per coinvolgere tutto il suo team a esserlo. Poi ci sono alcuni dei più grandi artisti del mondo che fanno 40 fottuti packaging di vinili diversi solo per continuare a farne comprare copie. Si preoccupano solo delle vendite e di guadagnare soldi». Il suo ultimo disco Happier than ever comprendeva la versione vinile in otto varianti che la portò in una settimana a raggiungere il traguardo del secondo vinile più venduto al mondo degli ultimi trent'anni, si sente quindi di aver fatto parte del problema e aggiunge nella story: «Quando si tratta di varianti, tanti artisti ne pubblicano. Inclusa io. Lo dico chiaramente nell’articolo. C’è la crisi climatica e ciascuno di noi dovrebbe fare la propria parte per affrontare il problema».

Per stampa e fan è stato però chiaro l'attacco alla cantautrice di Lover, da sempre molto attenta alla cura del packaging dei suoi vinili, basti pensare alle 14 varianti di 1989 o alle versioni di Midnights che formavano il quadrante di un orologio.

Nessun attacco diretto per Billie, solo voglia di sensibilizzare e portare attenzione sul tema del cambiamento climatico. Dopo queste dichiarazioni è facile immaginare che non usciranno molte versioni diverse del suo prossimo lavoro, previsto per quest'anno.