Non c'è come essere al centro dell'attenzione per diventare capro espiatorio dell'odio che circola sui social. Ad averlo vissuto proprio in questi giorni è stata Margot Robbie, la star del film Barbie che, in uscita nelle sale il 20 luglio, sta regalando una serie di look indimenticabili in occasione delle varie premiére in giro per il mondo. Celebrata con parole di apprezzamento per le acconciature, gli outfit, gli accessori e i makeup in pieno stile Barbiecore, l'attrice è tornata nel vortice dell'hate speech online in seguito al repost da parte di un utente di una sua vecchia foto che la ritrae con il viso pulito, acqua e sapone.

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Tutt'altro che una novità per Margot – ma non per questo meno grave e ammissibile –, già vittima in passato di body shaming perché definita «non perfetta come sembra», i commenti negativi sul suo aspetto al naturale arrivano ancora una volta da Twitter, dove questa volta viene descritta come «mid», una persona che non è niente di che, insignificante.

Il Tweet ha subito generato un'ondata di commenti a difesa dell'attrice australiana, espressi però attraverso modalità che non fanno altro che alimentare un dibattito sul concetto di bellezza estremamente misogino e offensivo. «Se lei è insulsa, allora tu sei un 1» ha scritto in risposta un utente, dando il via a un dicorso di oggettificazione sessuale in cui l'aspetto altrui viene valutato con un numero che va da 1 a 10.

In questo modo, la disquisizione ha assunto una natura estremamente pericolosa, denigratoria e ricca di odio, dove le donne e, in generale, le persone vengono sottoposte a giudizio come se a contare fosse unicamente la percezione che ciascuno ha del loro aspetto esteriore, come se fosse possibile ridurre una persona a un voto.


L'odio online, l'oggettificazione sessuale, il body shaming

Per dare sostegno alla tesi per cui Margot sarebbe "mid", Nicholas Verola pubblica un ulteriore Tweet in cui commenta i vari elementi che la rendono tale. Calvizie, occhi da pazza/che rivelano basso quoziente intellettivo, sproporzione tra labbro inferiore e superiore, zigomi bassi e asimmetrici sono solo alcuni dei motivi che, secondo l'utente, farebbero della 33enne una persona poco attraente. Il tutto mettendola a paragone con Penélope Cruz, persona che invece lui considera un 9 per cause che non possono trovare altra giustificazione se non che la bellezza e l'attrattività altrui è estremamente soggettiva e che, proprio per questo, non dovrebbe poter essere così liberamente sminuita.

Sfruttare i social per attaccare la figura di qualcuno, screditarla e metterla a confronto con quella altrui è un'arma davvero pericolosa. Che si tratti di personaggi dello spettacolo, prime vittime di odio online, o di qualsiasi altro utente, non c'è mai una scusa che sia abbastanza valida perché le piattaforme di condivisione si trasformino in un luogo dove potersi sentire liberi di denigrare, alimentare discorsi misogini, esprimere giudizi e commenti non richiesti nei confronti di altre persone. Così facendo, la libertà di parola — bene prezioso dato troppo spesso per scontato — si converte in uno strumento di offesa nei confronti di qualcuno che ha le stesse debolezze che abbiamo noi e che, a prescindere da ciò che si pensa, merita lo stesso trattamento che vorremmo fosse riservato anche a noi.
Essere gentili con il prossimo, chiunque esso sia, deve essere il presupposto, non un obiettivo da raggiungere.

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Alice Nardiotti

Non credo negli astri, eppure sono dannatamente Gemelli. Se chiedete alle amiche, mi definiscono saggia, io preferisco coi piedi per terra. Amo esplorare e viaggiare con le parole, le emozioni e i sensi, per questo scrivo anche di beauty.

Il mio passatempo preferito? Fermarmi a osservare quello che mi circonda e captarne l'essenza.