Trovare nuove tecniche e consigli di skincare è l'ordine del giorno per gli utenti di social come TikTok. Un ricambio veloce in cui solo le idee che promettono effetti miracolosi riescono a sopravvivere e raggiungere il grande pubblico, tra cui gli amatissimi tutorial di K-beauty e altri video a tema slugging o skin fasting. A volte efficaci, altre meno, il problema che accomuna questi metodi di skincare è che difficilmente arrivano o vengono approvati da esperti del settore, che di pelle ne sanno eccome. Una delle eccezioni alla regola è rappresentata dallo skin cycling, nuova tendenza che ha per protagonista la cura della pelle. Non solo approvata da svariati professionisti, ma ideata dalla dermatologa americana Whitney Bowe, questa tecnica beauty insegna come creare un ciclo di skincare che assicuri alla pelle di non eccedere in un'esfoliazione dannosa, che potrebbe annullare tutti i benefici dei prodotti applicati con cura sul viso.

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Skin Cycling: cos'é?

Basato sul concetto di "ciclicità", lo skin cycling consiste nella creazione di una routine notturna mista, da ripetere a cicli di quattro giorni, durante i quali utilizzare prodotti differenti. L'obiettivo ultimo di questo rituale serale è quello di non stressare eccessivamente l'epidermide poiché, come sappiamo, i prodotti per il trattamento notte – a base di esfolianti e retinolo – svolgono un'azione più potente e, se ripetuta con troppa assiduità, finanche aggressiva sulla cute.

Skin cycling: come funziona?

Seguendo lo stesso principio per cui un allenamento deve alternare con regolarità cardio, pesi e riposo, lo skin cycling si compone di tre fasi, costituite da esfoliazione, azione anti-age e riposo.

Queste tre fasi devono essere ripetute ciclicamente ogni quattro giorni, usando la prima sera l'esfoliante, la seconda la crema al retinolo, e sfruttando la terza e la quarta per il recupero dei tessuti.

Prima notte: esfoliazione

Dopo aver deterso in profondità il viso, la Dott.ssa Bowe consiglia di usare un esfoliante chimico, principalmente a base di acido salicilico, acido glicolico o acido lattico, utile per rimuovere gli strati superficiali e stimolare il rinnovamento cellulare. A concludere la routine del primo giorno è la crema idratante, che in seguito al peeling penetrerà ancora più facilmente nella barriera cutanea.

Seconda notte: retinolo

Da impiegare nella sua versione originale o nella sua variante 100% naturale e vegana (il Bakuchiol è particolarmente indicato per chi ha pelle sensibile e/o a tendenza ancneica), il retinolo va applicato dopo la detersione in davvero piccole dosi, da stendere sul viso e sigillare con della crema ad azione idratante. Grazie all'esfoliazione della sera prima, questo potenzierà la produzione di collagene e il turnover cellulare.

Terza e quarta notte: recupero

Per dare il tempo ai tessuti di assimilare gli ingredienti senza che questi sfocino in irritazioni di varia natura, è necessario dare alla pelle una tregua. Per questo, la dermatologa suggerisce sui social di puntare tutto sull'idratazione: dopo la detersione (o anche doppia detersione), largo a sieri a base di acido ialuronico – soprattutto in caso di estrema secchezza –, creme idratanti e, se si desidera, un goccio di olio per sigillare il tutto.

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Alice Nardiotti

Non credo negli astri, eppure sono dannatamente Gemelli. Se chiedete alle amiche, mi definiscono saggia, io preferisco coi piedi per terra. Amo esplorare e viaggiare con le parole, le emozioni e i sensi, per questo scrivo anche di beauty.

Il mio passatempo preferito? Fermarmi a osservare quello che mi circonda e captarne l'essenza.