Le recenti news in arrivo dagli Stati Uniti, con i distruttivi tornado che hanno colpito diversi stati e in particolar modo il Kansas, hanno riaperto il dibattito su quanto questi fenomeni naturali vengano potenziati e accelerati dal cambiamento climatico. Gli esperti confermano che un collegamento esiste, ma non si conosce ancora la sua entità. E non basteranno decenni per scoprirlo, perché l'evoluzione repentina e il peggioramento delle condizioni ambientali in cui viviamo non permettono di fotografare un momento preciso. Possiamo però già approfondire il legame che esiste tra crisi climatica e traffico sessuale. E anche tra climate change e salute mentale.

Perché sì, diversi studi e sondaggi ci dicono che le nuove generazioni, oltre a essere preoccupate per la situazione, a combattere attivamente per farsi ascoltare dai potenti e a fare scelte sostenibili in fatto di alimentazione, moda cruelty free e vita quotidiana, patiscono sul piano del benessere mentale la preoccupazione del futuro. In particolare la ricerca attualissima che si chiama Young People’s Voices on Climate Anxiety, Government Betrayal and Moral Injury: A Global Phenomenon ha confermato che, tra gli intervistati (circa 10 mila ragazzi tra i 16 3 i 25 anni) più del 75% ha paura del domani.

Il termine coniato dagli esperti è eco-anxiety: una sorta di ansia che diventa paura cronica da cui difficilmente ci si può liberare. Il global warming, così come i fenomeni naturali che prendono il via dal disequilibrio climatico (vedi incendi, terremoti, tornado, e così via), toccano in modo diretto il benessere mentale, arrivando anche a trasformare questo malessere in disturbo post-traumatico da stress o schizofrenia. Questi dati sono stati riportati da una ricerca recente dell'American Psychological Association, che ha già misurato i danni del climate change non solo sul pianeta, ma anche sulla mente umana.

Sono proprio i disastri naturali di cui l'attualità ci sta riportando immagini e notizie sconvolgenti proprio in queste ore con il tornado in Kansas e altri stati USA, a dare maggiore preoccupazione alle nuove generazioni. Il disturbo da stress post traumatico, per una certa letteratura psicologica associata solo a i veterani di guerra, oggi si abbina tristemente anche a eventi di questo tipo, che cambiano la vita per sempre non solo da un punto di vista economico e logistico, ma anche emotivo. In queste ore basta esplorare l'universo TikTok, cercando post e video con l'hashtag #tornadoKansas, per vedere le reazioni davanti alla incredibile forza della natura delle persone coinvolte. E per percepire lo shock di uscire dal rifugio creato per sfuggire proprio ad eventi avversi di questo tipo e scoprire che non hai più un tetto sulla testa perché il tornado l'ha spazzato via. Paura di avvenimenti come questi, che sono unici nel loro genere ma capitano sempre più di frequente e con un'intensità spaventosa, amplifica la sensazione di ansia, preoccupazione e può infine arrivare alla depressione vera e propria.

Riscaldamento globale, cambiamento climatico e altri nemici del pianeta (e del benessere)

Il surriscaldamento globale che sta portando allo scioglimento di intere catene di ghiacciai e sta trasformando senza possibilità di ritorno la morfologia terrestre è un'altra fonte di ansia per le generazioni che vivono il futuro come un periodo minaccioso, colmo di pericoli. Molte ricerche hanno confermato che c'è un collegamento tangibile tra aumento delle temperature e diffusione delle malattie mentali, in particolare della schizofrenia. All'aumento di temperatura globale cui corrisponde quella corporea sempre più esperti collegano l'impossibilità di termoregolarsi, una skill che impatta molto sui livelli di stress.

La depressione è un'altra deriva anticipata dal report dell'American Psychological Association. Questo perché lì dove alte temperature toccano la vita quotidiana in modo invadente, i rischi che si possa entrare in un vortice depressivo aumentano a dismisura. Non sono solo ipotesi: gli studiosi sono andati a verificare queste teorie in territori dove il cambiamento climatico ha già purtroppo cambiato le dinamiche ambientali come queste impattano sul benessere di chi vive in questi luoghi.

Eco-anxiety: come aggirarla

Mentre ormai siamo sempre più certi che non si possa tornare indietro, nonostante gli attivisti per il clima si battano da anni per farsi ascoltare dai potenti del mondo con potere decisionale e manifestazioni come la Cop26 puntino a ridimensionare le conseguenze per quanto possibile, è pur vero che essere consapevoli del nostro posto in questo pianeta è un ottimo punto di partenza. Gli ultimi bollettini ci confermano che c'è ancora margine di speranza, se ci impegniamo tutti per un obiettivo comune. La resilienza diventa in questa ottica la skill psicologica ed emotiva più importante per reagire al cambiamento climatico con azioni che possano in qualche modo rallentarne l'avanzata. Ed è questo l'unico modo, dicono gli esperti, per influire positivamente sul nostro benessere mentale rispetto a questo fenomeno: sapere di averci provato, di aver fatto la differenza, di non aver lasciato correre. Quello non possiamo permettercelo più.