Sono passati quasi due anni dal giorno in cui è stato dichiarato lo stato di pandemia globale e da quel momento abbiamo imparato a fare i conti con la malattia, i cambi di abitudine, i piani disattesi e una routine domestica e sociale totalmente modificata. Non sappiamo se ne usciremo migliori, ma quel che è certo è che ne usciremo stravolti. In un documento di 53 pagine rilasciato dagli esperti dalla U.S. Surgeon General si legge che siamo davanti a una crisi mondiale del benessere mentale, che sta provocando non pochi riverberi sulla serenità delle persone e non si sa ancora quanto durerà. Il nome che è stato dato a questa sensazione è burnout pandemico, realtà tangibile per tantissime persone.

Questa crisi ha per fortuna acceso un dibattito che era necessario, avvicinando molte persone a figure di professionisti psicologi e psicoterapeuti per cercare aiuto. Oggi si parla tanto di salute mentale anche in relazione al long Covid, ovvero di tutti quegli strascichi diretti o indiretti che la malattia o la pandemia lasciano addosso. Ci sono diversi studi che stanno cercando di capire se queste conseguenze dal punto di vista sanitario possano essere previste e come, quali sono le più pressanti e quanto potrebbero durare. Altri scienziati stanno cercando invece di tracciare i contorni di long Covid e benessere mentale: quale legame c'è tra il post-malattia e la salute psicologica?

Quale relazione tra la situazione in cui viviamo da ormai due anni e il netto cambio di percentuali nei dati di chi soffre di ansia, depressione, nelle stime sui disturbi alimentari e persino dei suicidi? Secondo un approfondimento di Verywellmind, nel 2021 il numero di adolescenti e bambini che hanno cominciato a soffrire di social anxiety è cresciuto in modo allarmante, anche in quei soggetti che non hanno contratto la malattia. Se parliamo di adulti le stime si allargano. Una formula per sconfiggere gli effetti del long Covid sul benessere mentale ancora non c'è - così come non ne esiste una per alcuni dei sintomi a lungo termine che compaiono dopo la malattia - ma non per questo dobbiamo abbassare le armi e smettere di combattere. Sappiamo poco sulle conseguenze legate al piano del benessere mentale oppure se ne parla attraverso ricerche internazionali difficilmente comprensibili da chi mastica poco il linguaggio della scienza e della psicologia.

Che cos'è il long Covid

Sono strascichi, conseguenze tangibili o meno percepibili sullo stato di salute o sullo stato mentale. In particolare, proprio in relazione a questa crisi globale del benessere mentale, alcuni scienziati hanno coniato anche il termine Pandemic Fatigue, una sorta di spossatezza in cui finiamo involontariamente, dove speranza e stimoli sono schiacciati dal peso dell'oggi, spesso insostenibile.

Secondo una ricerca dell'American Psychologycal Association gli stati di ansia, depressione, ipocondria e persino psicosi dilagano. E non finiscono al chiudersi del ciclo infettivo: al tampone negativo di uscita quarantena non sempre corrisponde la fine dello status di malessere.

Quali sono dunque i sintomi del long Covid sul piano psicologico che possiamo imparare a riconoscere? Gli esperti dicono che ansia, tristezza, cattivo umore, stati depressivi persistenti sono appunto alcune delle conseguenze che il virus lascia dietro di sé. Un malessere che ovviamente tocca tutte le corde della quotidianità, dalle relazioni al lavoro e che si acuisce se a questi si aggiungo sintomi fisici più o meno pressanti.

L'impatto psicologico è dunque fortissimo, ormai innegabile. E se è vero che ogni persona è diversa e dunque non è configurabile una "terapia di gruppo", univoca ed efficace, per uscire da questa ondata, è bene ribadire che chi non ha gli strumenti per rimettere insieme i cocci di questa esplosione può ritrovare grandi benefici nel chiedere aiuto a professionisti. Per questo, iniziative come quella dello psicologo di base che tante regioni italiane stanno cercando di istituire come figura mutuabile diventano di fondamentale importanza per rispondere alla crisi e per provare a reagire agli effetti del long Covid sul piano psicologico.

E per sostenere chi, impantanato in un trauma che è diventato un loop, non ha la forza di rialzarsi ma ha bisogno e voglia di farlo.