Avete presente il selfie della Notte degli Oscar del 2014? Forse uno dei più famosi di sempre (dopo quello antesignano di Thelma e Louise, naturalmente). Ecco, oggi non sarebbe stato scattato così. Si vedrebbe Bradley Cooper con un braccio innaturalmente lungo e il resto dei presenti lontani, con delle teste enormi e dei piedi minuscoli e lontanissimi. Dal punto di vista tecnico: un selfie versione grandangolo. Se date un'occhiata su Instagram, oggi le foto così stanno riempendo i feed, sono i selfie 0.5.

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Non è difficile riconoscerli, ci sono degli elementi ricorrenti: spesso sono fatti dall'alto e la telecamera sembra lontanissima dal soggetto, i visi sono sgranati, le espressioni strampalate, con occhi grandi e nasi un po' distorti, le braccia (o le gambe, dipende dall'inquadratura) risultano lunghe e sproporzionate. Ben venga se sono anche sfocati o se uno dei tuoi amici sembra in scala 1 a 20 rispetto agli altri. Eppure piacciono, piacciono molto e spuntano come funghi. I TikToker, volendo, ti spiegano come farli e collezionano i più belli con colonna sonora e caption: «Obsessed». Sostanzialmente serve un telefono, come ad esempio l'iPhone 12 Pro, che abbia una telecamera con un grandangolo. A quel punto devi selezionare sullo schermo l'opzione 0.5 x (da qui il nome) o "modalità ultra wide" e girare il telefono.

sono arrivati i selfie 50, ecco come si fannopinterest
Handout//Getty Images
Uno dei selfie più famosi alla Notte degli Oscar del 2014

Già, perché li chiamano "selfie", ma la telecamera usata è quella esterna. Quindi devi ruotare il telefono verso di te e scattare "alla cieca", quel che viene viene, «come una volta», direbbero i nostalgici. «Non sai davvero come andrà a finire, quindi devi solo fidarti del processo e sperare che ne venga fuori qualcosa di buono», ha detto al New York Times Callie Booth, 19 anni, sostenendo che i 0.5 siano l'antitesi dei selfie perfetti e filtrati.

Tutto questo ha perfettamente senso se lo leggiamo nell'ottica della cosiddetta "Ugly aesthetic" che ultimamente (specie durante e post pandemia) si è diffusa su Instagram. Basta foto costruite, con la luce giusta e ritoccate ad hoc come un servizio fotografico: la parola d'ordine è spontaneità, anche per le celebrities. Da qui i Photo Booth con il recap della settimana: nel migliore dei casi (se non sei Chiara Ferragni) il tuo gatto, una tisana, un makeup particolarmente ben riuscito, la tua faccia mentre sei distrutta a letto a fine giornata. Ma non importa il risultato: conta (in teoria, molto in teoria) la libertà di esprimersi per quello che davvero si è. Forse il selfie 0.5 - così inaspettato, sfocato e tutto storpiato - è la perfetta sintesi di questo rifiuto della perfezione. O forse la Gen Z sta davvero riscoprendo lo stesso brivido di quando portavamo il rullino a sviluppare e speravamo ci fosse almeno una foto in cui non avevamo gli occhi chiusi. Che poi è il brivido dell'inaspettato, il piacere di lasciare andare e dare spazio alla sorpresa. Anche solo per uno scatto.