Avresti mai pensato di sentire Despacito rimbombare a tutto volume in un palazzetto del ghiaccio olimpico? Be’, è successo il 10 febbraio scorso, quando la coppia coreana di pattinaggio artistico composta da Yura Min e Alexander Gamelin si è scatenata sulle note di “Pasito a pasito, suave suavecito”. E non sono stati gli unici a scegliere il tormentone della scorsa estate: anche i cinesi Shiyue Wang e Xinyu Liu hanno volteggiato sulla sua cover.

Da quest’anno i brani pop sono ammessi

Per la prima volta ai giochi invernali di PyeongChang i pattinatori hanno potuto scegliere brani pop. Per anni le regole sulla scelta della musica per le performance di pattinaggio artistico e di figura sono state abbastanza rigide: solo musica strumentale. I più gettonati finora sono stati Gershwin (Rapsodia in blu e Un americano a Parigi sopra tutte), Lo Schiaccianoci, il Bolero di Ravel, il Lago dei Cigni, il Fantasma dell’Opera, Beethoven. Già alle prime note dell’ennesima Sonata al Chiaro di Luna, a pubblico e giuria iniziava giustamente a calare la palpebra.

C’è anche chi ha pattinato su classici moderni, come The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd o Black Magic Woman di Santana. Anche le colonna sonore vanno alla grande: quella Star Wars, su cui ha volteggiato il giapponese Yuzuru Hanyu (gli mancavano solo le spade laser ma qualcuno le ha aggiunte in postproduzione) o un medley del tema di Batman scelto da Tonya Harding nel lontano ’89), il soundtrack di Tron Legacy dei Daft Punk o di quello Inception.

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Le playlist olimpiche

La nostra Carolina Kostner ha scelto Ne Me Quitte Pas di Celine Dion, mentre Matteo Rizzo si è lanciato sulle note dei Beatles: Come Together, Let It Be in versione strumentale per pianoforte e Help!. Le coppie azzurre di pattinaggio artistico hanno puntato sull’orgoglio tricolore. Anna Cappellini e Luca Lanotte ballano sulla colonna sonora del film premio Oscar di Benigni, La vita è bella.

Valentina Marchei e Ondrej Hotarek hanno puntato sull’italianità, senza prendersi troppo sul serio, con Tu vuò fà l’americano di Renato Carosone e un brano di Nino Rota tratto dalla colonna sonora di Amarcord di Fellini, scelto per la sua routine anche dal giapponese Keiji Tanaka. Nicole Della Monica e Matteo Guarise hanno scelto Magnificat di Mina, tratto dall’album del 2000 Dalla Terra.

Me chico latino

Il ritmo sudamericano è il nuovo medley di tango, che iniziava a uscire dalle orbite dei fan del pattinaggio. Ai giochi invernali coreani hanno riecheggiato Banca Banca degli E-Type e Mas Que Nada, scelte dagli israeliani Adel Tankova e Ronald Zilberberg.

I coreani Yura Min e Alexander Gamelin, oltre a Despacito, hanno scelto Mujer Latina di Thalia (e My All di Mariah Carey che ha dato una zampata di languore all’esibizione). Kana Muramota e Chris Reed, del team giapponese, hanno scelto I Like It Like That di Pete Rodriguez, Mondo Bongo di Joe Strummer assieme ai The Mescaleros e Batacuda di DJ Dero.

Alex e Maia Shibutani hanno proposto la loro routine sulle note di Mambo N. 5 e Cherry Pink and Apple Blossom White di Perez Prado.

I canadesi Scott Moir e Tessa Virtue hanno volteggiato sulle note di Oye Como Va di Santana, in un medley assieme a Sympathy for the Devil dei Rolling Stones e Hotel California degli Eagles per dare un tocco pop rock. Gli altri brani scelti per la coreografia della colonna sonora di Moulin Rouge, che include Roxanne dei Police (nel film la intona Ewan McGregor).

I grandi classici del pop

I brandi dei Coldplay sembrano fatti apposta per pattinare sul ghiaccio. Il duo Shibutani ha ballato un medley di Paradise e Fix You, una scelta un po' prevedibile ma vincente. Adam Rippon ha scelto O (Fly On), un brano minore tratto dal loro album Ghost Stories del 2014.

I francesi Vanessa James e Morgan Cipres hanno emozionato con Make it Rain di Ed Sheeran. Il russo Mikhail Kolyada ha ballato Elvis con Can't Help Falling in Love e Rip It Up.

Le cover azzeccate (e quelle terribili)

Il canadese Patrick Chang ha fatto venire i brividi al pubblico volteggiando in silgolo sulle note dell’insuperabile Hallelujah di Jeff Buckley, anche se è stato molto criticato perché è la tipica canzone da funerale. L’hanno scelta anche la coppia cinese Sui Wenjing e Han Cong nella versione di K.D. Lang, cavandosela decisamente meglio.

Pollice su per il tedesco Paul Fentz, che ha scelto una delle più belle cover in circolazione di Wonderwall degli Oasis: la versione “big band” fatta da Paul Anka. Peccato che sia caduto due volte, meritandosi il soprannome di Wonderfall: a volte la Rete è proprio crudele, in fondo è pur sempre un campione europeo.

Pollice giù per Meagan Duhamel e Eric Radford, canadesi, che hanno scelto una cover un po’ tristanzuola di With or Without You degli U2, eseguita da April Meservy.

Women Power

La francese Maé-Bérénice Méité ha volteggiato sulle note delle hit di Beyoncé Run the World (Girls) e Halo. In un’intervista a Cosmopolitan USA ha spiegato: "La sua musica è pazza, selvaggia e divertente. Devi assolutamente ballarla: io sono così! Ho scelto qualcosa che mi rappresentasse, qualcosa di divertente che piacesse prima di tutto a me."

I canadesi Julianne Séguin e Charlie Bilodeau hanno scelto una cover di Everybody Wants to The Rule The World di Lorde. Il cinese Yan Han ha ballato su A Thousand Years di Christina Perri.